
Gioele Dix domani si cimenterà nella “sfida”
Milano, 12 febbraio 2017 - Tenete acceso il cellulare. Senza pensieri. Fate qualche fotografia e, se ne avete voglia, mandate via mail all’autore le vostre considerazioni. Il suo indirizzo lo avete avuto all’entrata. Sempre che non sia in sala, pronto a salire sul palco e mandare a casa l’attore. Come è successo qualche tempo fa in Australia, quando Nassim Soleimanpour ha potuto vedere il proprio lavoro per la prima volta, dopo che per anni le autorità iraniane gli avevano confiscato il passaporto, essendosi rifiutato di prestare servizio militare. Era il 2010. Nacque in quel periodo “Coniglio bianco, coniglio rosso”, testo fortunatissimo che fa a meno di prove, scene, regia. Tradotto in una quindicina di lingue e portato ovunque nel mondo, arriva in Italia grazie al Filodrammatici (in coproduzione con Bags) per tre soli appuntamenti: il primo domani sera con Gioele Dix, il 13 marzo Lella Costa e il 10 aprile Alessandra Faiella. Come funziona? In pratica il protagonista è tenuto a leggere il testo per la prima volta sul palco, davanti al pubblico. Non può informarsi né prepararsi in anticipo. Pura improvvisazione. Con giusto qualche paracadute. Per un teatro che nasce insieme agli spettatori, focalizzandosi su temi non facili: la manipolazione, il potere, l’omologazione. «Soleimanpour sfida la convenzione – spiega Bruno Fornasari, direttore artistico del Filodrammatici – scommettendo sul fatto che lo spettacolo possa funzionare e far divertire anche senza un regista a coordinare il lavoro. In scena solo il testo, un attore e gli spettatori. Idea curiosa, che lancia una provocazione su quali siano gli elementi imprescindibili di un evento teatrale. Tra l’altro, per pura coincidenza, io avevo già incontrato Soleimanpour a Copenhagen per un altro suo testo sperimentale, “Blind Hamlet”, in cui gli spettatori seguono le istruzioni di un direttore di scena e una voce registrata.
Insomma, lì mancava anche l’attore. Mi era sembrato un buon esperimento. Poi è arrivata l’idea di Bags, ci siamo confrontati sull’opportunità artistica e organizzativa di produrre il lavoro e abbiamo cercato tre interpreti d’eccezione». Già, perché nel frattempo le cose sono cambiate (almeno un po’). E un piccolo problema all’occhio ha regalato a Soleimanpour congedo e passaporto. Ma ormai il suo “Coniglio bianco, coniglio rosso” viaggia da solo, portato in scena da gente come John Hurt, Stephen Rea, Sinead Cusack, Marcus Brigstocke, Ken Loach. Domani tocca a Gioele Dix. Che speriamo non sia nascosto da qualche parte a trafugare informazioni di contrabbando... Domani alle 21 al Teatro Filodrammatici.