Auguri Lino Banfi: il varietà, la commedia sexy, Nonno Libero. E un amore lungo 70 anni

Il popolare attore pugliese taglia il traguardo degli 85 anni: viaggio nella sua carriera

Lino Banfi

Nonno Libero, Oronzo Canà e Pasquale Zagaria compiono 85 anni. Tre nomi, tre personaggi, una sola persona. Oggi, venerdì 9 luglio, taglia un importante traguardo l'attore Lino Banfi, pilastro del cinema e della televisione italiana. Una carriera iniziata negli anni '50 e proseguita inanellando una serie di successi - così come qualche pellicola dimenticabile, "scivoloni" comprensibili in un'avventura artistica così lunga - fra grande e piccolo schermo. L'attore pugliese ha saputo comunque reinventarsi nel corso dei decenni, alternando registri dichiaratamente ridanciani (e con qualche sconfinamento in un erotismo ruspante) a momenti più riflessivi, non disdegnando qualche incursione nel drammatico. Un viaggio a rotta di collo nei generi, "pepato" dalla caratteristica parlata pugliese, che ha fatto di Lino Banfi uno degli attori italiani più amati.

Gli esordi

Nato ad Andria come Pasquale Zagaria (questo il nome sulla carta d'identità), nel 1954 tenta l'avventura nel teatro di varietà di Milano dopo essere entrato nella compagnia di Arturo Vetrani. Inizia la carriera portando in scena elementi tipici del suo paese natale con detti e modi di dire, incentrando la comicitaà anche sul suo dialetto e sulla parlata buffa e originale. Successivamente si trasferisce a Roma dove esordisce in televisione nel programma di Antonello Falqui del 1964, "Biblioteca" di Studio Uno, dove interpretò la parte di un valletto. Negli anni seguenti partecipo' in televisione al programma "Speciale per voi" su Rai 2 nel 1969 di Renzo Arbore e nel 1972 con il Cabaret Sancarlino insieme con Carletto Sposito ed Anna Mazzamauro, continuando poi con Enrico Montesano e Lando Fiorini.

Al cinema

ll suo debutto nel mondo della settima arte risale al 1960 col film Urlatori alla sbarra, in cui fece una breve apparizione. Dal 1964 recita piccole parti nei film di Franco e Ciccio come I due evasi di Sing Sing, 002 Operazione Luna, Due marines e un generale, I due pompieri, Riuscirà l'avvocato Franco Benenato a sconfiggere il suo acerrimo nemico il pretore Ciccio De Ingras?, o nei film di Alighiero Noschese ed Enrico Montesano, come Il furto è l'anima del commercio!?..., Io non spezzo... rompo e Boccaccio. Comincia così a farsi conoscere e, dopo le partecipazioni da caratterista, nel 1973 esordisce come protagonista nel film Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia, che lo porta al successo e fa di lui una delle maschere più note della commedia italiana anni '70, genere che porta sullo schermo vizi e e desideri di un Paese uscito dal boom e precipitato in un decennio complicato, in cui al cinema si chiede anche un'evasione da un'attualità cupa e punteggiata di lutti.

Prende parte ad altri film con Ciccio Ingrassia, come L'esorciccio (1975) oggi considerato un cult. Sempre nel 1975 gira il film Colpo in canna con Ursula Andress. Nello stesso anno lavora anche per la televisione nella trasmissione Senza rete con Alberto Lupo. Fu quindi protagonista di molti varietà, tra i quali Arrivano i mostri del 1977. Fra gli anni settanta e ottanta divenne una delle icone della commedia sexy all'italiana, trovandosi spesso a recitare al fianco di altri esponenti del genere come Mario Carotenuto, Gianfranco D'Angelo, Alvaro Vitali, Renzo Montagnani, Edwige Fenech, Gloria Guida, Ennio Antonelli, Jimmy il Fenomeno e Nadia Cassini in pellicole quali La liceale nella classe dei ripetenti, L'onorevole con l'amante sotto il letto, La moglie in bianco... l'amante al pepe, L'infermiera di notte, L'insegnante va in collegio, L'insegnante viene a casa, L'insegnante balla... con tutta la classe e molte altre. Pellicole che sono spesso un successo al botteghino e sempre un bersaglio - facile - per la critica, salvo poi venire rivalutate, almeno in parte, anche per l'apprezzamento dichiarato nei loro confronti da grandi nomi del cinema, il regista Usa Quentin Tarantino in primis, che ha definito Lino Banfi in più di un'occasione "un grandissimo comico, un'icona del cinema italiano".

Le scorribande fra i generi

Negli anni Ottanta prende parte a molti altri film come Cornetti alla crema (1981), Vieni avanti cretino (1982) - dove produce scenette tipiche dell'avanspettacolo come la famosa canzone Filomeña o la scena degli schiaffi col prete pugliese davanti al Colosseo, con sottotitoli in arabo - , Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio (1983), L'allenatore nel pallone (1984) - dove interpreta uno dei piu' famosi suoi personaggi, l'allenatore calcistico Oronzo Canà - e Il commissario Lo Gatto (1986) di Dino Risi. Nel 1985 è uno dei protagonisti del film I pompieri insieme a Paolo Villaggio e Massimo Boldi e nel 1986 recita nuovamente con loro in Scuola di ladri e in Grandi magazzini; l'anno dopo recita nel sequel Missione eroica - I pompieri 2, in Bellifreschi e Com'è dura l'avventura. Nel 1992 recita nella serie televisiva Un inviato molto speciale.

Il nonno d'Italia

Dal 1998 entra nel cast della fiction Un medico in famiglia, in cui interpreta il ruolo di Libero Martini, un personaggio completamente diverso da quelli interpretati negli anni settanta e ottanta. Nel 2000 interpreta il suo secondo ruolo drammatico nel film per la televisione Vola Sciusciù. Nel 2001 viene nominato ambasciatore dell'Unicef e nello stesso periodo prende parte a numerose fiction, tra le quali Un difetto di famiglia e Un posto tranquillo. 

La vita in famiglia

Lunga come la sua carriera è la storia d'amore con la moglie Lucia Lagrasta, sposata l'1 marzo 1962, dopo 10 anni di fidanzamento. Dal loro martrimonio sono nati due figli, Walter e Rosanna. Quest'ultima, anche lei attrice, ha recitato molto spesso a fianco del padre, sia nel cinema sia in televisione. Lino Banfi ha due nipoti, entrambi figli di Rosanna.