Milano, 28 novembre 2023 – Via con lui. "È un’idea fissa che m’ha perseguitata per anni" ammette Caterina Caselli a proposito della determinazione messa lo scorso febbraio nel portare Paolo Conte sul palco della Scala. Un evento più che un concerto, per il fatto di essere il primo cantautore della storia (e forse l’ultimo, chissà) gratificato di tanto onore. A prescindere dai “mah, vedremo” bofonchiati dal diretto interessato sotto al baffo sornione, la comparsa nel programma scaligero di brani poco frequentati dal vivo come “Ratafià”, “Recitando”, “Uomo camion”, “La frase” avevano già reso chiare le intenzioni avvocatizie in merito all’idea di trarre dalla serata un nuovo album dal vivo. Il decimo in mezzo secolo di carriera, dopo aver spaziato dai parigini Théâtre de La Ville, Olympia, Théâtre des Champs-Elysées alla Staatsoper di Vienna, dall’Arena di Verona a Caracalla. “Il maestro è nell’anima” è il risultato di quella notte “fradicia di magia”, tanto per rimanere in tema, uscito venerdì scorso sul mercato del disco solo in formato fisico.
Caterina, l’“idea fissa” com’è nata?
"Parte tutto da un prezioso concetto di mio cognato Ladislao Sugar secondo cui un bravo editore deve divulgare, difendere e portare ricchezza all’opera dell’autore. Quindi, per me, tutto quello che possa contribuire a far conoscere la grandezza di Paolo deve essere tentato".
A Madonna La Scala ha detto no, mente Bob Dylan è ancora in lista d’attesa.
"Ricordo che una sera di tanti anni fa mi trovai a passare in auto davanti al Teatro. Ero in auto con Dionne Warwick e il discografico Johnny Porta. Lui le chiese se le sarebbe piaciuto cantare lì e lei rispose: ‘it’s a dream’. Non conoscevo ancora Conte, ma, una volta divenuta sua discografica, ogni volta che incrociavo quel posto, pensando all’artista che è, mi tornava alla mente il ‘sogno’ della Warwick".
Poi, lo scorso anno, è andata ad ascoltarlo agli Arcimboldi…
"E lì mi ha rapita di nuovo con le sue canzoni, risvegliando il vecchio proposito. Con la mia azienda abbiamo fatto tutti i passi necessari trovando l’attenzione sia del Ministro della cultura che del Direttore del teatro, e tutte le caselle sono andate al loro posto, come se fosse arrivato il momento giusto per un avvenimento del genere".
Oltre che nel disco, l’evento è documentato da un podcast e da un film, “Paolo Conte alla Scala. Il Maestro è nell’anima” diretto da Giorgio Testi, voluto da lei stessa ha presentato ieri al Torino Film Festival nell’attesa di vederlo approdare dal 4 al 6 dicembre nelle sale cinematografiche.
"Il film racconta Paolo in prima persona, soffermandosi sul suo modo di comporre con la messa a fuoco di dettagli che possono tornare utilissimi a tutti i ragazzi intenzionati ad intraprendere quel tipo di carriera prendendo ad esempio fuoriclasse assoluti come lui".