Gara tra Bmg, sostenuta dal gruppo di private equity Kkr, e Warner Music per acquistare l'intero catalogo musicale dei Pink Floyd in un accordo che potrebbe valere oltre 500 milioni di dollari. Lo rivela il Financial Times nell'edizione odierna.
L'affare, spiega il quotidiano, è ancora nelle fasi iniziali, ma i Pink Floyd stanno cercando di vendere sia i diritti d'autore che quelli di registrazione, rendendo il loro catalogo una delle risorse più preziose ad arrivare sul mercato, potenzialmente oltre Bruce Springsteen come il più grande accordo sui diritti musicali degli ultimi anni. Il Boss aveva venduto il proprio catalogo alla Sony Music lo scorso dicembre, per una cifra di 500 milioni di dollari. Quello dei Pink Floyd, complice anche la competizione tra i due colossi delle etichette discografiche, potrebbe arrivare a valere qualcosa di più.
Con i tassi di interesse ai minimi storici degli ultimi anni e il rilancio dell'industria musicale in streaming, i gruppi di private equity e gli investitori istituzionali si sono riversati nel mercato dei diritti d'autore. Blackstone, Kkr e Apollo lo scorso anno ha impegnato più di 3 miliardi di dollari per l'acquisto di diritti d'autore. Le canzoni hanno due diritti, spiega il quotidiano finanziario, uno per il songwriting e uno per la registrazione, o master copy. I Pink Floyd, una delle band più vendute di tutti i tempi, offrono entrambi, rendendo il catalogo uno dei più preziosi ad arrivare sul mercato. Negli Stati Uniti i Pink Floyd hanno venduto 75 milioni di copie, secondo la Recording Industry Association of America, rispetto ai 65,5 milioni di Springsteen. The Boss ha però ceduto il suo catalogo a dicembre in clima economico diverso, visto che i prezzi della musica sono scesi negli ultimi mesi con l'aumento dei tassi di interesse e il rallentamento dell'economia globale.
I ricavi nel settore della musica registrata sono cresciuti per sette anni consecutivi, salendo del 18,5% lo scorso anno a 25,9 miliardi di dollari, secondo la Federazione Internazionale dell'Industria Fonografica e gli abbonamenti in streaming a servizi come Spotify e Apple Music, sottolinea anche l'Ft, hanno aumentato il valore dei diritti musicali e dato alle canzoni più vecchie una nuova vita.