Capodanno 2017, il veglione è a teatro

Tante le occasioni, dal musical alla commedia

Rocco Papaleo al Parenti

Rocco Papaleo al Parenti

Milano, 31 dicembre 2016 - La domanda rimbalza ovunque: cosa fai a Capodanno? E l’ansia cresce. In maniera esponenziale. «Presto che è tardi!», ripete isterico il Bianconiglio di Alice. E allora vien quasi voglia di salutare parenti e amici per andare a nascondersi in qualche eremo solitario. A bere cedrata e (ri)vedere vecchi film di Celentano. Ma c’è una soluzione al panico: il teatro. Prezzi accessibili, qualità, un brindisi in mezzo agli artisti, prima di tornarsene presto a casa infreddoliti e felici. Più o meno va così. Poi ovviamente dipende da cosa si sceglie...

Il Franco Parenti è in pratica la capitale del Veglione. Ben tre gli spettacoli in scena, oltre alle attività dei Bagni Misteriosi, che tengono aperto con giochi d’acqua e la pista da pattinaggio. Nel ventaglio di proposte il teatro-canzone di Rocco Papaleo con la «Buena Onda», la commedia di Rosario Lisma «Bad&Breakfast» e «L’Asta del Santo» de Gli Omini, sorta di Mercante in Fiera teatrale capace di divertire e sorprendere. Forse la scelta migliore. Anche per il rapporto qualità/prezzo (35 euro). E poi musica e danze nel foyer. All inclusive anche la proposta dell’Elfo Puccini: alle 21 replica di «Alice Underground», capolavoro lisergico di Bruni e Frongia; a seguire «Cinemalteatro«, ovvero film cult che si trasformano in sketch teatrali con il contributo del pubblico; a chiudere il buffet. Prezzo 65 euro. In tutto questo il Piccolo si prende invece qualche ora di vacanza. Nel pomeriggio le marionette dei Colla poi tutti a casa. D’altronde martedì si ricomincia con «Lehman Trilogy» e a breve arriva l’attesissimo debutto del «Pinocchio» di Latella. Meglio concedersi qualche ora di sonno.

Il Litta punta forte sul «Novecento» di Corrado d’Elia, cui seguono danze e concerti, mentre i Catapult fanno replica soltanto nel pomeriggio con il loro «Magic Shadows». Atmosfere curiose al Sala Fontana, dove torna l’habitué Gennaro Cannavacciuolo. «Gran Varietà» alle 22 e poi brindisi e panettone (40 euro). E sempre nel quartiere Isola il Verdi propone le risate di Angelo Raffaele Pisani ne «Lo sai che i papà veri sono...», un giovane uomo alle prese con la paternità. Altre risate al Manzoni con Pintus («Ormai sono una milf»), al Nuovo con il Pucci e a Zelig, con una seratona di comicità varia fino all’alba (prezzi impegnativi 150/120 euro). Un po’ di commediole non possono mancare: «Il conto è servito» al Martinitt con Corrado Tedeschi e Nino Formicola (40 euro), «Mia moglie parla strano» di Accordino al Libero, «Doppia coppia» di Vaccari al San Babila. In stile apocalisse il capodanno alla Contraddizione, festona kitsch dopo la replica di «Quando usciremo» degli Odemà. Mentre al Pacta Salone «Libertà… è partecipazione!», musica, teatro e cibo di strada insieme alle attrici detenute del Cetec. E per chi invece ama i grandi show, «Fuerza Bruta» al LinearCiak oppure i musical: «Footloose» al Nazionale, «Peter Pan» agli Arcimboldi o «La febbre del sabato sera» al Nuovo. Senza dimenticare il concertone di Cristina D’Avena al Teatro della Luna. Che a Capodanno non ci si fa mancare proprio nulla.