Il sentimento che Ruggero Savinio provava per Milano era sincero e profondo. Lo stesso che aveva avvolto suo padre Alberto Savinio, scrittore e artista, quando aveva scritto “Ascolta il tuo cuore, città”(Adelphi) dedicandolo proprio alla metropoli lombarda. Nato a Torino nel 1934 Ruggero Savinio è scomparso mercoledì, a Capodanno, a Cetona, provincia di Siena, con lui la moglie Annelisa Alleva e i due figli Andrea e Gemma. Erede e testimone della tradizione della pittura del Novecento e delle avanguardie storiche, un percorso artistico che elabora in una ricerca personale e umana, fin dagli esordi espone in musei, gallerie prestigiose internazionali. Figlio dell’attrice Maria Morino e di Alberto Savinio, nipote di Giorgio de Chirico, l’opera di Ruggero è sospesa fra sogno, ricordi, visioni. Un capitolo importante della sua vita si svolge a Milano dove si trasferisce nel 1968, la lascerà nel 1984; la città lo stimola, gli piace passeggiare in Piazza Duomo, vive per alcuni anni in via Amedei, poi si trasferisce in via San Maurilio in uno studio ampio e luminoso; le Cinque Vie sono il suo riferimento principale, è un assiduo frequentatore della Trattoria Santa Marta, lì incontra amici e colleghi. Come il padre, Ruggero Savinio alla pittura affianca la scrittura, la poesia forme espressive di una ricerca autentica; numerosi sono i suoi libri saggistici, come il fondamentale “Il senso della pittura”, e narrativi, come “Il cortile del Tasso”.
L’artista si forma a Roma fra l’atelier del padre e dello zio, nella capitale nel 1956 si terrà la sua prima mostra con la presentazione di Giuseppe Ungaretti. Il suo amore per la poesia scandisce la sua intera opera come fosse “materia luminosa”. Roma gli sta stretta, come il cognome che porta, si trasferisce a Parigi dove diventa amico di pittori come Lorenzo Tornabuoni e Gianni Serra, un’esperienza unica che lo porterà negli anni successivi a scegliere Milano, la città delle gallerie.
Nel 1999 al Castello Sforzesco si tiene la sua prima grande retrospettiva milanese curata da Niccoletta Pallini Clemente, l’ultima a cura di Luca Pietro Nicoletti, è stata ospitata nel 2022 a Palazzo Reale. Ruggero Savinio scriveva: "Sono cresciuto in una famiglia artistica. Anzi, credo che in Italia sia una delle famiglie più artistiche che il Novecento abbia avuto, perché essere nipote di de Chirico e figlio di Savinio non è un destino comune".
Grazia Lissi