FEDERICA PACELLA
Cronaca

Violenze di genere, discriminazioni e aggressioni: un caso ogni due settimane

Il bilancio dell’ultimo anno in Lombardia: omosessuali e trans risultano i più bersagliati. Da maggio 2023 presentate 24 denunce: con 100 episodi dal 2013 è tra le regioni peggiori

Manifestazione contro l'omotransfobia

Manifestazione contro l'omotransfobia

Milano – Il maschio che ‘devia’ dallo stereotipo maschile, in particolare le donne trans che, agli occhi del bullo, sono uomini che hanno deviato al massimo dal proprio ruolo di genere. Questo l’identikit della vittima prediletta di casi di omolesbobitransfobia che sono emersi nell’ultimo anno in Lombardia, come nel resto d’Italia.

Incrociando i report realizzati dal portale omofobia.org e da Arcigay, che riportano le aggressioni assurte agli onori delle cronache, tra maggio 2023 e 2024 si contano 24 casi di violenze fisiche o verbali, insulti, incitamento all’odio tra le province lombarde. Milano è la provincia dove si registrano più episodi denunciati (15); seguono il Pavese con 3, Como con 2, Brescia, Cremona, Monza e Varese con 1. I casi più violenti hanno riguardato in due casi due donne trans (Milano e Pavia). Come riporta, in effetti, Massimo Battaglio, creatore e curatore del portale omofobia.org, "tenendo conto dell’incidenza della popolazione trans M"F sull’intera popolazione omosessuale di sesso maschile, pari a circa l’1%, si ottiene che il ‘rischio omofobia’ per una donna trans è 12 volte superiore a quello relativo a un maschio cisgender".

Ma qual è il trend? I 24 casi del 2023/2024 significano un episodio ogni due settimane, solo di quelli denunciati. Molto, infatti, resta sommerso, soprattutto quando si parla di insulti, aggressioni verbali. Secondo Arcigay, uno dei fenomeni che allarma di più è quello degli adescamenti degli adulti gay da parte di malintenzionati, spesso gruppi di ragazzi che adescano adulti su grindr, la dating app più un diffusa tra gli omosessuali maschi. Una volta sul posto, il ragazzo assieme ai complici pesta e rapina l’uomo, oppure si arriva a sevizie, ricatti ed estorsioni. Questi crimini raramente emergono per la denuncia delle vittime, anzi nella stragrande maggioranza dei casi le vittime scelgono di risultare irreperibili. Tra i casi denunciati in Lombardia, si segnala invece quello di una giovane di Cantù minacciata dalla madre che non accettava la relazione con un’altra donna, tanto da indurre la ragazza a chiamare i carabinieri; in un paio di casi, a coppie gay è stato rifiutato l’affitto.

Guardando ai numeri, il confronto con il dato storico in realtà evidenzia una certa stabilità in Lombardia. I casi registrati da omofobia.org, dal 2013 ad oggi la Lombardia è tra le regioni ‘rosse’, con più di 100 casi, con 204 vittime. Considerando che nell’ultimo anno gli episodi denunciati hanno riguardato almeno 28 persone, significa che solo tra il 2023 ed il 2024 si è concentrato un 13% del totale degli ultimi 11 anni. Rispetto agli anni precedenti, nell’annata 2023-2024 sono tornate a prevalere le aggressioni anche fisiche; inoltre, se negli anni passati, prevaleva la violenza contro la singola persona, ora molti atti violenti sono a carico di gruppi o coppieAumentati, anche, gli attacchi ai simboli LGBTQI+: ciò che è accaduto, ad esempio, a Varese dove, a settembre, è stata vandalizzata la panchina arcobaleno.