Il paradosso della Val d'Aosta, una zona arancione da maglia nera

Pochi abitanti e un territorio che permette un distanziamento 'naturale', eppure è la regione coi numeri peggiori d'Italia

Valle d'Aosta

Valle d'Aosta

Aosta - Appena 126mila residenti, grosso modo come la città di Monza, ma distribuiti in numerose vallate per una densità abitativa di 38,5 abitanti/kmq (contro una media nazionale di 200 e situazioni come quella lombarda dove si attesta a 423,4). Una sola vera città (più che altro cittadina, coi suoi 35mila abitanti scarsi), il capoluogo, poi un elenco di Comuni dove i tre-quattro più popolosi non superano le quattromila anime, tra l'altro sparse in varie borgate. 

Il contesto ideale per essere un'isola felice, in tempo di pandemia da coronavirus, e invece la Val d'Aosta si ritrova maglia nera d'Italia. Con il Paese da oggi ufficialmente tutto in zona gialla, l'unica eccezione è rappresentata dalla piccola regione all'estermo nord-ovest, ancora in zona arancione. Zona arancione mitigata, per la verità, dal momento che trattandosi di regione autonoma la Giunta ha potuto addolcire le misure stabilite dal Governo, ad esempio concedendo comunque l'apertura dei dehors nei locali. Ma pur sempre zona arancione, anche se i numeri (ieri zero decessi e appena 20 nuovi positivi) sono ormai da zona gialla. D'altronde nel periodo 7-13 maggio, ultima rilevazione disponibile, l'incidenza di casi Covid in regione era ancora di gran lunga la più alta d'Italia: 56 ogni 100mila abitanti (la media nazionale era 96), con una positività al tampone del 4,7% (3% la media in Italia). In totale da inizio pandemia in Val d'Aosta sono risultate positive 11.384 persone, circa il 9% della popolazione residente, mentre i decessi sono stati 467 (0,4%). 

Resta quindi il paradosso di una regione che, toccata piuttosto marginalmente dalla prima ondata e subito blindatasi, dallo scorso autunno ha visto completamente ribaltarsi lo scenario nonostante, appunto, un forte isolamento che è arrivato prima e in maniera più rigida rispetto alle restrizioni nazionali. Una regione poco popolosa e 'orograficamente' portata al distanziamento, con strutture sanitarie moderne ed efficienti, ha dovuto fare i conti con un'impennata di casi e decessi. Il 22 ottobre del 2020 il numero di decessi Covid ogni 100mila abitanti comincia la sua vertiginosa salita: da 2,2 arriva a toccare 195,76, a metà dello scorso gennaio, la più alta d'Italia. Così, quando il resto d'Italia diventava arancione, la Val d'Aosta restava in rosso; quando le altre regioni rivedevano il giallo, in valle non si andava oltre l'arancione. Fino alla beffa odierna: un arancione da maglia nera.