Usa-talebani, scontro sul tesoro afghano da mezzo miliardo di dollari

Biden vuole blindare le riserve messe a disposizione dal Fondo monetario internazionale per il rilancio dell'Afghanistan

Joe Biden: "Non possiamo combattere una guerra non nostra"

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L'amministrazione Biden sta anche lavorando per impedire l'accesso del gruppo terrorista a quasi mezzo miliardo di dollari di riserve messe a disposizione dal Fondo monetario internazionale per il rilancio economico dell'Afghanistan. Le azioni intraprese dal Dipartimento del Tesoro sono una delle leve diplomatiche che si vogliono usare per impedire una crisi politica e umanitaria. Finché i talebani non saranno riconosciuti come governo ufficiale non potranno accedere a nessuno dei fondi; poiché attualmente sia gli Usa, che le Nazioni Unite che lo stesso FMI li dichiarano un gruppo terroristico. Perchè si passi ad un riconoscimento della loro giurisdizione sull'Afghanistan mancano ancora chiare direttive in termini di politiche di ricostruzione, rispetto dei diritti umani e delle donne. Un primo braccio di ferro che già fa capire le preoccupazioni di Washington circa l'evoluzione della crisi. 

Strategia comune

"Profonda preoccupazione" per le sorti "delle donne e delle ragazze afghane" è stata espressa da Unione Europea, Stati Uniti ed altri 18 Paesi, che hanno anche esortato i Talebani a garantire la loro sicurezza. "Siamo profondamente preoccupati per le donne e le ragazze afghane, i loro diritti all'istruzione, al lavoro e alla libertà di movimento. Chiediamo a coloro che occupano posizioni di potere ed autorità in tutto l'Afghanistan di garantire la loro protezione", si legge nella dichiarazione congiunta.  "Le donne e le ragazze afghane, come tutto il popolo afghano, meritano di vivere in sicurezza, sicurezza e dignità. Dovrebbe essere evitata ogni forma di discriminazione e abuso. Noi nella comunità internazionale siamo pronti ad assisterle con aiuti umanitari e sostegno, per garantire che le loro voci possono essere ascoltate", si aggiunge.  Oltre a Ue e Usa, gli altri firmatari della dichiarazione sono stati Albania, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, El Salvador, Honduras, Guatemala, Macedonia del Nord, Nuova Zelanda, Norvegia, Paraguay, Senegal e Svizzera. Intanto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg annuncia con un tweet: "Ho convocato una riunione straordinaria virtuale dei ministri degli esteri della Nato per venerdiì 20 agosto per continuare lo stretto coordinamento e la discussione sull'approccio comune per l'Afghanistan".