Afghanistan, i talebani: "Nessuna vendetta. Donne tutelate secondo la Sharia"

Convocata riunione G7 d'urgenza sulla crisi dopo una telefonata tra Biden e Johnson

La conferenza stampa dei talebani

La conferenza stampa dei talebani

Kabul (Afghanistan), 17 agosto 2021 - Crisi in Afghanistan, convocata riunione virtuale G7. Lo riferisce in una nota la Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il primo ministro Boris Johnson hanno parlato oggi degli sviluppi in Afghanistan e hanno deciso di convocare una riunione virtuale dei leader del G7 la prossima settimana per discutere una strategia e un approccio comune.  Biden e Johnson oggi, si legge, "hanno elogiato il coraggio e la professionalità del loro personale militare e civile, che sta lavorando fianco a fianco a Kabul per l'evacuazione dei propri cittadini e cittadini afgani che hanno contribuito allo sforzo bellico".  Biden e Johnson hanno anche discusso della necessità di uno stretto coordinamento continuo tra alleati e partner democratici sulla politica in Afghanistan in futuro, compresi i modi in cui la comunità globale può fornire ulteriore assistenza umanitaria e sostegno ai rifugiati e ad altri afghani vulnerabili.

Intanto vinta la guerra, ora i talebani vestono i panni dei diplomatici. E lo fanno mostrando il loro volto più moderato nel tentativo di rassicurare la comunità mondiale. Toni rassicuranti come quelli usati dal portavoce dei talebani, Zabiullah Mujahed, nella sua prima conferenza stampa a Kabul. Il portavoce degli studenti del Corano  ha ricordato che "questo è un momento di orgoglio per l'intera nazione. Dopo 20 anni di lotte abbiamo liberato l'Afghanistan ed espulso gli stranieri". Poi ha subito aggiunto che "presto sarà raggiunto un accordo con cui verrà insediato un governo islamico nel Paese ma non ci sarà spazio per alcun foreign-fighter". E ancora: "Vogliamo assicurarci che l'Afghanistan non sia più un campo di battaglia. Abbiamo perdonato tutti coloro che hanno combattuto contro di noi. Le animosità sono finite. Non vogliamo nemici esterni o interni". Sul futuro "vogliamo creare un governo che comprenda tutte le parti", ha spiegato Mujahid, riferendo di contatti con il presidente dell'Alto consiglio per la riconciliazione nazionale, Abdullah Abdullah, e altri leader afgani.  Fonti vicine all'ex presidente Hamid Karzai e ad Abdullah hanno riferito a Tolonews che Amir Khan Motaqi, membro della leadership talebana, si è impegnato per un "governo inclusivo" in un incontro avuto ieri con i due politici afgani.

Le donne

Nell'affermare che i diritti delle donne saranno tutelati nell'ambito della legge islamica, la Sharia, il portavoce dei Talebani ha rivendicato "il diritto di agire secondo i nostri principi religiosi. Altri Paesi hanno differenti approcci, regole e regolamenti: gli afghani hanno il diritto di avere le proprie regole in accordo con i nostri valori". Altre fonti, soprattutto di Ong, parlano di una caccia sistematica a chi chiunque sia sospettato di aver collaborato con l'Occidente. "Visite" di talebani casa per casa con persone che vengono portate via senza nessuna spiegazione e che per ora sarebbe scomparsa nel nulla. E nelle università sarebbe stato vietato l'ingresso a molte studentesse. I talebani hanno annunciato anche un'amnistia generale per tutti i funzionari statali, invitandoli a tornare al lavoro.  "È stata dichiarata un'amnistia generale per tutti, quindi dovreste riprendere il vostro stile di vita con piena fiducia".

La fede

"Qual è la differenza fra i talebani di oggi e quelli che governarono l'Afghanistan negli anni '90?". "E' una domanda ideologica - ha risposto il portavoce Zabihullah Mujahid rispondendo a un giornalista straniero a Kabul durante la prima conferenza stampa dopo la presa di potere - Posta così la risposta è: non ci sono differenze. Eravamo e siamo musulmani. Le differenze riguardano l'esperienza acquisita e saranno positive: la nostra politica sarà complementare a quella di allora".

L'Italia e Draghi

Da parte sua il presidente del consiglio, Mario Draghi assicura che "'l'Europa sarà all'altezza della difficile sfida che si sta creando in Afghanistan dopo il ritiro delle truppe occidentali". Il premier ha spiegato di aver parlato proprio stamattina con la Cancelliera Merkel. "Abbiamo soprattutto parlato delle operazioni di evacuazione dell`Aeroporto di Kabul, ma abbiamo iniziato a tratteggiare quelle che saranno le linee fondamentali della cooperazione a livello europeo. Siamo tutti consapevoli che la cooperazione - ha spiegato  Draghi - è assolutamente necessaria per affrontare due obiettivi: l`accoglienza e la sicurezza".  "L`accoglienza nei confronti di tutti coloro che ci hanno aiutato in  Afghanistan in questi anni e delle loro famiglie, quelli che sono chiamati i 'collaboratori'. Ma anche l'accoglienza di tutti coloro che si sono esposti in questi anni per la difesa delle libertà fondamentali, dei diritti civili, dei diritti delle donne. Questo è un piano complesso, - ha quindi concluso il premier - richiede una cooperazione stretta fra tutti i Paesi ma soprattutto, in primis, tra quelli europei. Il secondo aspetto riguarda la sicurezza, dove dovremo prevenire infiltrazioni terroristiche".

L'ammissione Usa

 "I Talebani sono entrati in possesso di una "buona quantità" di materiale militare americano. A riconoscerlo è stato il consigliere per la sicurezza nazionale dell'amministrazione Washington, Jake Sullivan. "E naturalmente non abbiamo l'impressione che ce lo renderanno volentieri", ha aggiunto nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca. Oltre al dramma dei profughi che fuggono dall'Afghanistan e lo spettro di un nuovo Vietnam, c'è un nuovo, inquietante aspetto della ritirata Usa che squassato la geopolitica dell'area. Intanto Washington sta discutendo con i talebani per determinare la 'timelinè che sarà completata entro fine mese.   

Le trattative

Il leader Amir Khan Muttaqi intanto è a Kabul per negoziare con altri esponenti politici - tra cui l'ex capo del consiglio per la riconciliazione nazionale Abdullah Abdullah e l'ex presidente Hamid Karzai - la formazione di un nuovo governo. Muttaqi è stato minisitro dell'Istruzione superiore per il governo talebano caduto con l'arrivo degli Usa nel 2001 e ha avviato contatti con diversi leader politici afgani anche prima che il presidente Ashraf Ghani abbandonasse Kabul nel fine settimana. Secondo il funzionario, i colloqui in corso mirano a portare altri leader non talebani al governo, in base alla promessa di creare una nuova squadra governativa "inclusiva". Per ora non sono chiari i tempi dei negoziati, che sarebbero durati fino a tarda notte.

La fuga prosegue

Intanto dopo la giornata di ieri con l'assalto agli aerei in partenza da Kabul, sono riprese le evacuazioni di personale diplomatico estero all'aeroporto internazionale di Kabul, dopo che la pista è stata sgomberata dalle migliaia di residenti che affollavano lo scalo nella speranza di riuscire ad abbandonare l'Afghanistan. E' quanto riferisce a Reuters una fonte delle forze di sicurezza occidentali. Il numero di civili all'aeroporto è molto calato, ha spiegato il funzionario, dopo le scene caotiche e tragiche dei giorni scorsi, con i militari statunitensi costretti a sparare in aria per disperdere la folla e gli afghani disperati che si aggrappavano agli aerei in partenza. Ancora non è chiara la dinamica della morte delle almeno cinque vittime segnalate, tra cui due uomini armati abbattuti dalle truppe Usa. "Molte persone che erano qui ieri sono andate a casa", ha detto la fonte. Un quadro confermato anche dal ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab:."Si sta stabilizzano la situazione all'aeroporto di Kabul, dove sono riprese le evacuazioni del personale diplomatico estero in seguito allo sgombero delle migliaia di afghani che affollavano le piste nella speranza di abbandonare il Paese". Testimoni di Reuters hanno però riferito di spari sporadici che ancora arrivano dall'aeroporto, laddove la situazione nel resto di Kabul appare tranquilla. 

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Facebook

Facebook ha comunicato di aver bandito dalla piattaforma i talebani e i contenuti a loro sostegno, considerandoli un'organizzazione terroristica. Un portavoce del gruppo di Menlo Park ha inoltre spiegato alla Bbc che un team di esperti afghani e' stato incaricato del monitoraggio e della rimozione dei contenuti legati agli insorti afghani. Facebook ha sottolineato che le stesse limitazioni si applicano alle sue controllate Instagram e WhatsApp ma quest'ultima risulta ancora essere utilizzata dai talebani per comunicare.

Donne afgane in tv

Dopo essere sparite durante i giorni dell'offensiva talebana, le conduttrici di Tolo News, il principale canale televisivo di informazione afghano, sono tornate sugli schermi. Lo ha annunciato su Twitter Miraqa Popala, direttore dell'emittente, la cui sede è stata visitata ieri dai talebani. Nelle immagini pubblicate da Popala si vedono una presentatrice in hijab che intervista in studio un rappresentante dei talebani e alcuni scatti della riunione di redazione di stamane, alla quale è presente anche una donna. 

L'Unicef

"In Afghanistan in questi momento ci sono 400 mila persone in fuga, la metà sono bambine e bambini": lo ha dichiarato questa mattina il portavoce dell'Unicef Italia Andrea Iacomini. "Occorre fare il possibile per proteggerli tutti". 

Emergency

"I Talebani hanno preso la città, ma non abbiamo notato un accanimento nei confronti delle donne". Così Alberto Zanin, responsabile dell'ospedale di Emergency a Kabul. "Si vedono donne per strada. Parte grande del nostro staff è femminile e svolge il lavoro come prima. Inoltre, ricoprono ruoli di responsabilità. Soprattutto di anestesista nella nostra sala operatoria dove il nostro staff femminile continua a lavorare tranquillamente".  Sul fronte medico, ha aggiunto: "Ieri 8 feriti in condizioni gravi sono stati ricoverati nel nostro ospedale, altri 9 erano già morti all'arrivo. Di questi 4 provenivano dall'aeroporto, dove si sono registrate sparatorie.  Nelle ultime 24 ore  abbiamo ricevuto 63 persone: 46 hanno ricevuto le prime cure in pronto soccorso e sono state trasferite in altri ospedali. Stiamo ammettendo solo pazienti in pericolo di vita. Al momento i posti letto occupati sono 99". 

Ambasciate

Anche l'India sgombera, almeno temporaneamente, l'ambasciata a Kabul. "Alla luce delle circostanze - si legge in un tweet del portavoce del ministero degli Esteri di Nuova Delhi, Arindam Bagchi - è stato deciso che il nostro ambasciatore a Kabul e lo staff indiano rientreranno immediatamente in India".  Restano tre, rileva la Bbc, le ambasciate che continuano a lavorare "normalmente" in Afghanistan, dopo la resa di Kabul ai Talebani, e sono quelle di Cina, Russia e Pakistan. 

Onu

Le Nazioni Unite hanno chiesto ai talebani di onorare le proprie "promesse", compresa l'amnistia per chi ha collaborato con gli stranieri, l'inclusività nei confronti delle donne e il mantenimento della frequentazione scolastica per le bambine.  "I talebani hanno fatto molte dichiarazioni all'apparenza rassicuranti, ma i loro atti parleranno più delle parole, e la situazione rimane attualmente assai fluida", ha ricordato il portavoce per i diritti umani dell'Onu, Rupert Colville.  "Comprensibilmente, dati i loro precedenti, queste dichiarazioni sono state accolte con scetticismo; e tuttavia le promesse sono state fatte e se saranno onorate o meno sarà oggetto di un attento controllo".. 

Unione Europea

"La priorità è l'evacuazione degli afgani che lavoravano per gli Stati Ue, ma lavoriamo per un approccio complessivo" dei migranti dall'Afghanistan "che fornisca una strada legale e sicura, affrontando i rischi dell'immigrazione illegale": lo ha detto un portavoce della Commissione Ue. "Sono elementi che vanno discussi a livello politico nei prossimi giorn"», ha aggiunto il portavoce, spiegando che la commissaria agli affari interni, Ylva Johansson, incontrerà oggi il commissario Onu per i rifugiati Filippo Grandi, proprio per avviare il confronto. 

La Turchia

La Turchia sta costruendo un muro lungo il confine con l'Iran, per prevenire una nuova ondata di rifugiati, in particolare dall'Afghanistan dopo il ritorno al potere dei talebani. L'agenzia Afp riporta che per ora è in costruzione un tratto lungo cinque chilometri, ma l'obiettivo di Ankara è allungare un vero e proprio muro di 295 chilometri complessivi sulla propria frontiera con l'Iran.

Il presidente Usa

Ieri  il presidente americano Joe Biden ha spiegato la posizione Usa : "Noi siamo andati in Afghanistan 20 anni fa per controbattere l'11 settembre e accertarci che Al Qaeda non potesse rifarlo. Lo abbiamo fatto, abbiamo demolito Al Qaeda e deposto Osama Bin Laden. Il nostro scopo non era quello di costruire una nazione, la nostra missione era contro il terrorismo". "Noi possiamo adottare soluzioni per combattere il terrorismo in molti Paesi, ma non abbiamo le risorse per farlo ovunque. Teniamo lo sguardo vigile per contrastare le minacce contro gli Stati Uniti, se necessario" ha detto Joe Biden. "Io ho ereditato il piano di Trump, che aveva ridotto la presenza dei soldati americani in Afghanistan. La mia decisione poteva essere o seguire l'accordo o tornare sui miei passi e lottare contro i talebani. Non ci sarebbe stato nessun "cessate il fuoco" dopo il primo maggio. C'era solo la dura realtà -. Io rimango fermo nella mia posizione, dopo 20 anni ho imparato che non ci sarebbe stato nessun momento per ritirare le nostre truppe in Afghanistan. Questa situazione è precipitata più rapidamente di quanto ci saremmo aspettati. Ci sono sicuramente soldati coraggiosi in Afghanistan, ma se l'Afghanistan non vuole combattere contro i talebani non possiamo farlo noi. Quanti altri caduti dobbiamo riportare? Non voglio commettere errori del passato. Questo conflitto non è nell'interesse nazionale degli Stati Uniti".

La Cina

La Cina è critica con gli Stati Uniti per il ritiro "frettoloso" delle truppe statunitensi dall'Afghanistan che ha creato un "grave impatto negativo" sulla situazione nel Paese centro-asiatico, e avverte che "se il prossimo passo e' creare nuovi problemi, non e' un atteggiamento responsabile". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, in un colloquio telefonico con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken. Per Wang, citato in una nota del Ministero degli Esteri cinese, "i fatti dimostrano che e' difficile applicare meccanicamente modelli stranieri a Paesi con cultura, storia e condizioni nazionali completamente diverse" e "risolvere i problemi con il potere e con i mezzi militari non fara' che aumentare i problemi". La Cina ha affermato Wang e' disposta a comunicare con gli Stati Uniti per prevenire "una nuova guerra civile o un disastro umanitario" in Afghanistan e fare in modo che il Paese "non diventi terreno fertile o un rifugio per i terroristi".