Biden scarica l'Afghanistan: "Non è guerra di nostro interesse"

Intanto sono rientrati i primi italiani che erano a Kabul

Joe Biden: "Non possiamo combattere una guerra non nostra"

Joe Biden: "Non possiamo combattere una guerra non nostra"

Il tempo per riflettere non c'è: ora il mondo deve fare i conti con quello che sta succedendo in Afghanistan. Mentre Kabul è tornata nelle mani dei talebani, prosegue il piano di evacuazione all'aeroporto delle ambasciate e dei collaboratori della coalizione occidentale. In giornata si sono resgitrati scontri a fuoco. Due cittadini armati sono stati uccisi, come ha riferito fonti dell'esercito degli Stati Uniti. Altri due civili sono morti precipitati da un aereo in fase di decollo. Intanto la Comunità internazionale si prepara a gestiore questa nuova fase. All'Onu si è tenuta una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza che ha chiesto la creazione, attraverso negoziati, di un nuovo governo afghano "unitario, inclusivo e rappresentativo" che comprenda anche donne. In una nota diffusa al termine del vertice sulla crisi nel Paese asiatico, il Consiglio domanda poi "a tutte le fazioni in Afghanistan accesso sicuro e senza ostacoli agli aiuti umanitari" e chiede "la cessazione immediata di ogni ostilità e la fine di tutti gli abusi e le violazioni dei diritti umani". Da parte sua il presidente americano Joe Biden ha chiarito: "Noi siamo andati in Afghanistan 20 anni fa per controbattere l'11 settembre e accertarci che Al Qaeda non potesse rifarlo. Lo abbiamo fatto, abbiamo demolito Al Qaeda e deposto Osama Bin Laden. Il nostro scopo non era quello di costruire una nazione, la nostra missione era contro il terrorismo". "Noi possiamo adottare soluzioni per combattere il terrorismo in molti Paesi, ma non abbiamo le risorse per farlo ovunque. Teniamo lo sguardo vigile per contrastare le minacce contro gli Stati Uniti, se necessario" aggiunge Joe Biden. "Io ho ereditato il piano di Trump, che aveva ridotto la presenza dei soldati americani in Afghanistan. La mia decisione poteva essere o seguire l'accordo o tornare sui miei passi e lottare contro i talebani. Non ci sarebbe stato nessun "cessate il fuoco" dopo il primo maggio. C'era solo la dura realtà - ha proseguito -. Io rimango fermo nella mia posizione, dopo 20 anni ho imparato che non ci sarebbe stato nessun momento per ritirare le nostre truppe in Afghanistan. Questa situazione è precipitata più rapidamente di quanto ci saremmo aspettati. Ci sono sicuramente soldati coraggiosi in Afghanistan, ma se l'Afghanistan non vuole combattere contro i talebani non possiamo farlo noi. Quanti altri caduti dobbiamo riportare? Non voglio commettere errori del passato. Questo conflitto non è nell'interesse nazionale degli Stati Uniti. Quando sono diventato presidente ho preso un impegno con gli americani: che avrei posto fine alla guerra in Afghanistan. Non voglio lasciare questa incombenza al prossimo presidente. So che la mia decisione verrà criticata, ma non possiamo rimanere lì in eterno". L'importante sarà salvaguardare i diritti umani: "Aiuteremo i cittadini afghani come potremo, ci organizzeremo per fare il possibile". Il primo ministro britannico Boris Johnson invece ha chiesto un incontro virtuale dei leader del G7 "nei prossimi giorni". Dal canto suo, il presidente del 

E' chiara sin da ora la posizione di Cina e Russia e Arabia Saudita, non a caso tra i Paesi che hanno mantenuto aperte le proprie ambasciate. Sia Pechino che Mosca si dicono "rispettose delle scelte del popolo afghano" e pronte ad avviare "relazioni amichevoli" con le nuovi autorità talebane. Mentre gli occidentali fuggono da Kabul, chiudendo le ambasciate ed evacuando i tecnici sul campo, le altre potenze vicine e lontane iniziano a riposizionarsi per trattare con il rinato Emirato islamico interessi strategici e prospettive di rilancio economico. Uno scenario geopolitico che dopo vent'anni è profondamente mutato. 

Intanto nel pomeriggio è atterato a Fiumicino il KC767 dell'Aeronautica italiana decollato la notte scorsa da Kabul con a bordo 70 persone, 50 italiani e 20 ex collaboratori afghani.  Tutti i passeggeri saranno sottoposti a tampone anti Covid da sanitari della Croce Rossa prima di lasciare lo scalo a bordo di pullman dell'Esercito. Tra i passeggeri anche  l'ambasciatore italiano a Kabul, Vittorio Sandalli. I venti ex collaboratori afghani verranno trasferiti in pullman in una struttura dell'Esercito a Roccaraso (L'Aquila). Nei prossimi giorni altri voli riporteranno in Italia i connazionali rimasti nel Paese e gli altri afghani da accogliere. Un impegno, quello di salvare gli afgani che hanno lavorato per il nostro Paese ribadito anche dal premier Mario Draghi

Intanto a Kabul, ormai la capitale del nuovo Emirato Islamico continua la grande fuga degli occidentali e degli afgani che temono per la loro vita.  E almeno cinque persone sarebbero morte all'aeroporto, forse travolte dalla calca, secondo quanto dicono testimoni oculari citati da alcuni media, fra cui il britannico Independent, che dicono che i cadaveri sono stati portati via.   Nella calca creatasi sulla pista almeno due persone che erano aggrappate a un aereo militare cargo Usa Boeing C-17 sarebbero precipitate a terra da centinaia di metri d'altezza dopo che il pesante velivolo è decollato stamani dall'aeroporto di Kabul: questo suggeriscono vari video, ripresi da angolazioni diverse e diffusi sui social media, in uno dei quali si vede da lontano almeno una piccola sagoma che precipita e che sembrerebbe una persona. Diversi testimoni sui social e sui media avevano parlato di almeno due persone precipitate a terra quando è stato diffuso il video che mostrava una folla che circondava l'aereo americano in movimento, con diverse persone abbarbicate a fusoliera e carrelli

I soldati americani hanno sparato in aria per tenere a bada i civili che cercano di lasciare il Paese e che si sono riversati sulle piste tentando di salire su aerei parcheggiati. I voli commerciali nello scalo sono stati cancellati. Altri spari si sentono in video diffusi questa mattina su Twitter. In un video si vedono i corpi di tre persone si cui almeno una colpita da proiettili. La Bbc riferisce di testimoni che hanno visto i corpi di due persone, mentre altri testimoni parlano di cinque cadaveri ma non specificano se colpiti da proiettili o se sono persone rimaste schiacciate nella calca. La parte civile dell'aeroporto è chiusa alle operazioni, mentre rimane attiva la zona militare da cui vengono evacuati personale delle ambasciate e collaboratori afghani. L'Independent mostra un video girato da un cellulare che mostra la folla che fugge in preda al panico al suono degli spari, fra cui una raffica di mitragliatrice.

Non solo Kabul, i talebani hanno conquistato l'aeroporto di Kandahar dopo avere assediato per tre giorni migliaia di forze speciali afgane che si sono consegnate oggi. Lo rivendicano gli stessi miliziani citati dalla Bbc.  Kandahar è la seconda città dell'Afghanistan ed ospitava la base aerea Bagram, snodo cruciale delle operazioni militari della coaluzione guidata dagli Stati Uniti.  

Sul fronte della politica interna, dopo la fuga del presidente Ghani, la leadership talebana sta discutendo a Doha, in Qatar, la formazione del futuro governo dell'Afghanistan, in contatto con i partiti afgani e la comunità internazionale. Lo ha riferito una fonte talebana all'emittente afgana Tolonews.

La missione italiana in Afghanistan: 53 morti e 700 feriti in 20 anni

Afghanistan, Kabul presa dai Talebani: cosa succede ora?

 

Le armi

Secondo l'inviato speciale del presidente russo per l'Afghanistan, Zamir Kabulov. "Quando i talebani erano in guerra con le forze governative, hanno acquistato armi dai magazzini dell'esercito e della polizia afgana e hanno sequestrato le munizioni lasciate durante le attività militari". Insomma secondo i russi sarebbero stati gli stessi "governativi" ad armare i talebani. 

Ambasciate

Tutto il personale dell'ambasciata americana a Kabul ha lasciato la rappresentanza diplomatica, si trova all'aeroporto di Kabul e i militari americani garantiscono "la sicurezza del perimetro" dello scalo. Lo ha reso noto il Dipartimento di Stato. Anche i cittadini tedeschi iniziano a lasciare Kabul. Personale dell'ambasciata tedesca nella capitale afghana è arrivato a Doha alle prime ore di oggi a bordo di un aereo americano, come riferisce l'agenzia Dpa. A bordo anche quattro persone della rappresentanza della Svizzera. Venerdì la Germania ha annunciato la decisione di ridurre al "minimo assoluto" il personale della sua ambasciata nella capitale af ghana e ieri tutto lo staff è stato trasferito presso l'aeroporto di Kabul. 

Preti e suore

"Assieme al personale delle ambasciate, anche i pochissimi sacerdoti, religiosi e religiose che si trovano a Kabul si stanno preparando al rientro obbligato", informa la Caritas italiana, che ha sostenuto in passato un ampio programma di aiuto di urgenza, riabilitazione e sviluppo, la costruzione di quattro scuole nella valle del Ghor, il ritorno di 483 famiglie di rifugiati nella valle del Panshir con la costruzione di 100 alloggi tradizionali per le famiglie più povere e assistenza alle persone disabili.. Attualmente l'ambito di attenzione principale è costituito dai minori più vulnerabili. 

Voli di linea sospesi

Diverse compagnie aeree hanno sospeso i collegamenti con l'Afghanistan o cambiato i piani di volo per evitare lo spazio aereo afghano. Lo riporta la Cnn. Emirates ha annunciato lo stop ai voli da e per Kabul. Stessa decisione per FlyDubai, come confermato da un portavoce. United Airlines ha invece fatto sapere che cambieranno i piani di volo con una decisione che interessa in particolare i collegamenti con l'India. Stessa scelta, secondo la Bbc, anche da parte di British Airways e Virgin Atlantic. Da Air India hanno fatto sapere alla Cnn che la compagnia aerea "sta monitorando attentamente la situazione" con l'obiettivo di continuare a garantire i voli da e per l'Afghanistan a patto che la situazione lo consenta. Lufthansa invece ha sospeso "fino a nuovo avviso" i voli sull'Afghanistan.

Sms drammatico

"Siamo barricate in casa col terrore che i talebani vengano a prenderci". E' il messaggio arrivato da Kabul stamattina alle cinque sul telefonino di Luca Lo Presti, presidente dell'associazione Pangea da una delle attiviste per i diritti umani che operano in Afghanistan per conto dell'organizzazione umanitaria. "Stiamo cercando di metterle in sicurezza - racconta  Lo Presti che si trova a Milano e nei prossimi giorni dovrebbe raggiungerle -. Sono una trentina di donne italiane che in questi anni si sono battute per i diritti delle afghane. Io le considero  "famiglia", alcune sono li' dal 2002, i loro figli ora lavorano nei nostri uffici. Riferiscono di essere testimoni di rastrellamenti casa per casa a Ghazni da parte dei talebani che cercano rappresentanti delle organizzazioni umanitarie e persone che hanno collaborato con gli occidentali. Alcune le abbiamo fatte scappare, altre nascondere. Per tanti questa e' una guerra come un'altra, per noi e' questione di salvare la vita alle persone che amiamo".

Il premier Draghi

"L'impegno dell'Italia è proteggere i cittadini afghani che hanno collaborato con la nostra missione" e "l`Italia è al lavoro con i partner europei per una soluzione della crisi, che tuteli i diritti umani, e in particolare quelli delle donne". Lo riferisce palazzo Chigi, sottolineando che "il Presidente del Consiglio Mario Draghi è in continuo contatto con il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, e il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio" e "ringrazia le forze armate per le operazioni che stanno permettendo di riportare in Italia i nostri concittadini di base in Afghanistan".

Emergency

 "Abbiamo buone aspettative sul futuro -  spiega Alberto Zanin, coordinatore medico del Centro per vittime di guerra di Emergency a Kabul  -. I Talebani stanno prendendo il posto dei leader governativi sia nella micro che nella macro gestione dei vari settori. Non ci sono stati episodi di resistenza al loro ingresso in città e ci aspettiamo un miglioramento della situazione nei prossimi giorni. Speriamo di avere presto contatti con i nuovi leader, questa mattina si è presentato all'ospedale un nuovo esponente del distretto di polizia locale. I Talebani ci conoscono da 20 anni e ci aspettiamo che ci lascino continuare a lavorare". Poi Emercency fa sapere che "ci sono 115 feriti nel nostro ospedale. Stiamo liberando altri letti per altre ammissioni e chiesto supporto ad altri ospedali per il riferimento dei casi stabili". Lo scrive su twitter lo stesso Zanin.

L'ex presidente Ghani

L'ex presidente afghano, Ashraf Ghani, si trova in Oman ed è diretto verso gli Stati Uniti, dopo che gli è stato negato l'atterraggio in Tagikistan. Lo riferisce la stampa indiana. Non esiste alcuna notizia ufficiale su dove si trovi ora Ghani: l'unica cosa confermata e' che ha lasciato l'Afghanistan. Secondo un'agenzia russa, l'ex presidente sarebbe fuggito da Kabul in elicottero con decine di valige piene di valuta straniera, soprattutto dollari.

L'Onu

"Stiamo ricevendo notizie agghiaccianti di gravi restrizioni ai diritti umani in tutto il paese. Sono particolarmente preoccupato per le notizie delle crescenti violazioni contro le donne e le ragazze afghane, che temono un ritorno ai giorni più bui. È essenziale che i loro diritti conquistati a fatica siano protetti". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres che durante la riunione del Consiglio di Sicurezza ha chiesto di "utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per sopprimere la minaccia terrorista globale in Afghanistan" e garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha invitato tutti i Paesi ad accogliere i profughi afghani e a evitare rimpatri.  

Usa

Tutto il personale dell'ambasciata americana a Kabul ha lasciato la rappresentanza diplomatica, si trova presso l'aeroporto di Kabul e i militari americani garantiscono "la sicurezza del perimetro" dello scalo. Lo ha reso noto il Dipartimento di Stato. "Possiamo confermare che è stato completato il trasferimento in sicurezza di tutto il personale dell'ambasciata. Tutto lo staff dell'ambasciata si trova presso l'aeroporto internazionale Hamid Karzai, il cui perimetro è protetto dai militari americani", ha fatto sapere il portavoce, Ned Price, come riporta la Cnn. Atteso nelle prossime ore un intervento ufficale del  presidente, Joe Biden.  Ieri il Segretario di Stato Usa Antony Blinken, ammettendo  che l'amministrazione Biden non aveva previsto che i talebani avrebbero conquistato il paese "più rapidamente di quanto avessimo previsto", aveva ammesso che "rimanere in  Afghanistan non è nell'interesse degli Stati Uniti". Iil ministro degli Esteri statunitense ha contestato l'idea che Biden stia vivendo un "momento Saigon", dal nome della città del Vietnam da cui gli Usa fuggirono nel 1975, all'arrivo dei Vietcong, ponendo fine alla lunga guerra nel paese asiatico. "Questa non è Saigon", ha detto Blinken. "Siamo andati in Afghanistan 20 anni fa con una missione, e quella missione era occuparsi di coloro che ci hanno attaccato l'11 settembre. E siamo riusciti in quella missione. L'obiettivo che ci siamo prefissati, consegnare alla giustizia coloro che ci avevano attaccato, assicurandoci che non potessero attaccarci di nuovo dall'Afghanistan, è riuscita". Ma "restare in Afghanistan per altri uno, cinque, dieci anni non è nell'interesse nazionale. Gli inglesi sono stati lì per molto tempo nel diciannovesimo secolo. I russi sono stati lì per molto tempo nel ventesimo secolo. Ora siamo lì dal doppio del tempo dei russi e non vedo come ciò sia nel nostro interesse nazionale. Penso che la maggior parte dei nostri concorrenti strategici in tutto il mondo non vorrebbe niente di meglio che noi rimanessimo in Afghanistan per un altro anno, cinque, dieci anni e destinare le risorse ad essere nel bel mezzo di un guerra civile. Ma semplicemente non è nel nostro interesse".

Unione Europea

I ministri degli Esteri dell'Unione Europea, a quanto apprende, si riuniranno oggi in videoconferenza per parlare degli ultimi sviluppi della situazione in Afghanistan. "Nessuna decisione è stata ancora presa - conferma una fonte europea - ma è chiaro, come sempre avviene in occasione di sviluppi come questi, i ministri degli Esteri dell'Ue ne discuteranno molto presto". Intanto l'Alto rappresentante per gli Affari esteri Josep Borrell e il suo team "mantengono contatti intensi con le controparti Ue e internazionali" su quanto sta accadendo in Afghanistan.

La Russia

La Russia non chiude l'ambasciata a Kabul che "continua a funzionare come sempre". E ha già avviato "contatti operativi con rappresentanti delle nuove autorità per garantire la sicurezza" della sua missione diplomatica, ha reso noto il ministero degli Esteri.  Mosca osserva con attenzione gli sviluppi della situazione in Afghanistan dopo l'arrivo al potere dei Talebani "in seguito a una totale assenza di resistenza da parte delle forze armate afghane addestrate dagli Stati Uniti e dai loro alleati".  "Secondo le informazioni disponibili  -precisa il Mid- la situazione a Kabul e in Afghanistan in generale si sta stabilizzando. I Talebani hanno iniziato a operare per stabilire l'ordine pubblico e confermare le garanzie di sicurezza per i residenti locali e per le missioni diplomatiche straniere". Mosca sollecita quindi "tutti gli afghani ad astenersi dalla violenza e facilitare una soluzione pacifica della situazione". 

La Cina

La Cina, che insieme alla Russia mantiene aperta l'ambasciata a Kabul,  si dichiara disposta a sviluppare una "cooperazione di buon vicinato e amichevole" con l'Afghanistan, all'indomani della presa di Kabul da parte dei talebani, e si dice pronta a "svolgere un ruolo costruttivo nella pace e nella ricostruzione" del Paese. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, in risposta a una domanda sulla possibilità che il governo cinese possa riconoscere il governo dei talebani in  Afghanistan. Citando l'incontro a Tianjin del mese scorso tra il ministro degli Esteri, Wang Yi e la delegazione talebana guidata dal mullah Abdul Ghani Baradar, Hua ha sottolineato che "la Cina ha mantenuto contatti e comunicazioni con i talebani afghani e altri, e ha svolto un ruolo costruttivo nel promuovere la risoluzione politica della questione afghana".

L'Arabia Saudita

L'Arabia Saudita ha chiesto ai talebani e a tutti i partiti afghani di "preservare le vite e le proprieta' dei cittadini afghani e di garantire la loro sicurezza, come previsto dai principi islamici". E' quanto si legge in un comunicato del ministero degli Esteri saudita, che alcuni analisti ritengono anche il primo riconoscimento internazionale degli studenti coranici come nuovi padroni dell'Afghanistan. "Il Regno", sottolinea poi la dichiarazione rilanciata dai media ufficiali sauditi, "sostiene le scelte che il popolo afghano ha fatto senza interferenza".

La Germania

"Stiamo assistendo a come i talebani conquistano e mettono sotto controllo provincia per provincia, città per città", questo è "amaro, drammatico e spaventoso innanzitutto per le persone in Afghanistan". Lo ha detto Angela Merkel che ha aggiunto: "E' amaro anche per la Germania e gli altri alleati. La cosa principale è che noi aiutiamo i Paesi confinanti in cui potranno arrivare i rifugiati afghani"

La Gran Bretagna

Alcune persone "non torneranno". Con la voce rotta dall'emozione, il ministro britannico della Difesa, Ben Wallace, ha ammesso che Londra non riuscirà probabilmente ad evacuare tutti gli alleati afghani. Intervistato da Lbc Radio, si è detto "fiducioso" di poter riportare a casa tutti i britannici, ma ha aggiunto che "alcune persone" non riusciranno a partire e "dovremo far del nostro meglio in paesi terzi" per dar loro il visto. Ex militare, Wallace è parso ricacciare indietro le lacrime. E quando gli è stato chiesto perché, ha risposto: "Sono un soldato, è triste che l'Occidente abbia fatto quello che ha fatto, dobbiamo fare il possibile per portar via la gente e rispettare i nostri obblighi dopo 20 anni di sacrifici". Wallace è intervenuto mentre i parà britannici della 16esima brigata aerea d'assalto sono arrivati a Kabul per garantire il rimpatrio dei britannici e degli afghani che hanno collaborato con loro. Secondo il Guardian, a Kabul sono circa 4mila i britannici e gli afghani che devono partire. Si cercherà di evacuarne oltre mille al giorno. 

La Francia

"L'Afghanistan non deve diventare di nuovo il santuario del terrorismo che è stato" ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron, affermando che l'azione della Francia "mirerà in primo luogo a continuare a combattere attivamente contro il terrorismo islamista in tutte le sue forme". "I gruppi terroristici sono presenti in Afghanistan e cercheranno di trarre profitto dalla destabilizzazione - ha proseguito -. Servono una risposta (internazionale) responsabile e unitaria e un'azione politica e diplomatica". "Faremo di tutto affinché Russia, Stati Uniti ed Europa possano cooperare efficacemente, perché i nostri interessi sono gli stessi" ha sottolineato Macron, anticipando poi l'intenzione di mettere in atto iniziative comuni con la Gran Bretagna nelle prossime ore.  

Hamas

Hamas ha salutato oggi la "vittoria" dei Talebani e si è congratulata con il popolo afghano per aver "sconfitto" gli Usa. "Ci congratuliamo con il popolo islamico afghano - ha detto Hamas in un comunicato - per la sconfitta dell'occupazione americana su tutto il territorio dell'Afghanistan e con i Talebani e la loro brava leadership per la vittoria che giunge al culmine di una lunga battaglia durata 20 anni". "Mentre Hamas augura al popolo islamico afghano e alla sua dirigenza successo nel raggiungimento dell'unità, stabilità e prosperità per il suo popolo"  ha continuato l'organizzazione di Gaza che sottolinea come "la fine dell'occupazione Usa e dei suoi alleati mostra che la Resistenza dei popoli, primo dei quali quello palestinese combattente, otterrà la vittoria".