Monza, ultrà dell'Atalanta ferito con un colpo di pistola: chiesta condanna a 9 anni

L’agguato del giugno 2020 alla periferia della città era maturato per questioni di droga

Il tribunale di Monza

Il tribunale di Monza

Monza, 11 maggio 2023 - La condanna a 9 anni di reclusione è stata chiesta dalla Procura di Monza per il tentato omicidio dell'ultrà dell'Atalanta, ferito alla schiena da un colpo di arma da fuoco, che si era inventato un tentativo di rapina per nascondere il vero movente dell'agguato.

Al processo al Tribunale di Monza erano imputati in concorso A.L., 70 anni, di Bergamo (che nel frattempo però è deceduto per problemi di salute) e S.C., 75 anni, di Sesto San Giovanni, ritenuti responsabili della sparatoria avvenuta la sera del 18 giugno 2020 in via Fiumelatte, periferia estrema di Monza. Entrambi hanno alle spalle una sfilza di precedenti dalla rapina allo spaccio di droga. La loro vittima, M.P,. è pure lui di Bergamo, ma di anni ne ha 35 anni, precedenti per spaccio e concorso in rapina in un'inchiesta sul mondo della tifoseria organizzata dell’Atalanta.

Secondo gli uomini della Questura di Monza, la vicenda ruota intorno a un debito da 30mila euro. Il 35enne è a sua volta è accusato in un altro procedimento penale di porto abusivo di arma da fuoco perché, all'appuntamento per la consegna del denaro prestato da A.L., il 69enne si era presentato con l'amico S.C., armati di un fucile e una pistola, ma anche la vittima del tentato omicidio si era portato dietro una penna pistola. Dopo il ferimento aveva finto una rapina, ma gli uomini della Questura erano riusciti a risalire al vero movente della sparatoria e ai presunti responsabili.

La vittima ha scagionato l'imputato, dicendo che soltanto il 70enne era presente all'agguato. Il 75enne sostiene di avere solo dato in prestito la sua auto all'amico. La sentenza a fine giugno.