Tangenti e testimoni da minacciare: andiamo all'asilo così la mamma si può spaventare

"Poi i bambini usciranno dall'asilo, da scuola (...) i cuccioli almeno si possono spaventare però (...) Ai cuccioli non ci si fa del male però"

Emergono intercettazioni choc nell'ordinanza che ha portato ha portato 5 persone ai domiciliari, tra cui due medici, per presunte mazzette su protesi e apparecchi dentali, i cui costi maggiorati pesavano sui pazienti.Nel mirino i pm ma anche i testimoni che stavano svelando il sistema agli inquirenti

Spaventiamo la mamma

Roberta Miccichè, legale rappresentante dell'azienda del settore Wisil Latoor srl, avrebbe voluto "intimidire i testimoni", anche "spaventando i figli e le loro madr"», che avevano svelato davanti agli inquirenti il presunto sistema di corruzione. L'8 aprile scorso, infatti, intercettata e riferendosi ad ex dipendenti dell'azienda, i cui verbali sono contenuti nell'ordinanza, Micciché parlando con un'altra persona discuteva della "ipotesi di avvicinarsi con fare intimidatorio a una delle persone sentite" nelle indagini e «da loro identificate nonostante gli omissis presenti» in un decreto di perquisizione. "Perché non facciamo una bella delegazione e andiamo sotto casa?", diceva la responsabile dell'azienda. E ancora: "Poi i bambini usciranno dall'asilo, da scuola (...) i cuccioli almeno si possono spaventare però (...) Ai cuccioli non ci si fa del male però, però, si può spaventare la mamma". 

Intercettazioni
Intercettazioni

Dossier sui pm

Roberta Miccichè, legale rappresentante della azienda del settore Wisil Latoor srl, e Maurizio Cosentino, suo collaboratore,  lo scorso marzo stavano "predisponendo una missiva da recapitare in una busta bianca a persona non meglio identificata, al cui interno hanno inserito i nominativi del pubblico ministero" Paolo Storari, titolare dell'indagine, e di alcuni "militari" che avevano eseguito delle perquisizioni, anche a carico della stessa Micciché. Allo stato, scrive il gip Carlo Ottone De Marchi, "le finalità di tali azioni risultano ignote", ma il giudice segnala che Micciché «nel tempo» si è più volte "affidata a servizi di investigazioni privata" tanto per "questioni di natura personale" quanto per "questioni lavorative" chiedendo dei «dossier» ad una società privata di investigazioni. "Io taglio qua e metto tutto in una busta e gliela mando", diceva Cosentino intercettato. E poco prima Micciché gli faceva presente: "se vuoi ti do anche il nome del pm Paolo Storari".

Il sistema di pagamento

"Appositamente il dottore per ogni semestre, almeno dal 2018, ha ricevuta una busta contenente una cifra che varia tra i 4.000 e gli 8.000 euro. Nella busta c'era anche il prospetto di cui vi ho parlato per fargli avere evidenza di come era stata calcolata la tangente". E' quanto ha messo a verbale un ex dipendente della Wisil Latoor, societa' leader nel settore dell'odontotecnica, ai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della GdF