Superenalotto, il banco vince sempre. Ma la febbre per il Jackpot da 258 milioni cresce

Nel 2021 per la caccia alla sestina gli italiani hanno speso 1,7 miliardi di euro e l'Erario ha incassato 500 milioni

Superenalotto

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Milano - Con il Jackpot che sfiora la cifra da capogiro di 260 milioni, e il "6" che non esce dal 22 maggio dell'anno scorso, cresce anche la febbre da gioco degli italiani. Una febbre, a dire il vero, che non è mai scesa. Anzi, gli indici di spesa per la sestina più amata dagli italiani sono in costante aumento.

Nel mese di agosto gli italiani hanno speso ad ogni estrazione mediamente tra i 7 e gli 8 milioni di euro. Oltre 20 milioni a settimana per dimostrare la fallibilità della fredda matematica che indica in 1 su 622.614.630 le probabilità di azzeccare la combinazione vincente.

In base agli ultimi dati disponibili, per i cosiddetti "Giochi numerici a totalizzatore" (categoria che mette insieme Superenalotto, Winforlife, Vincicasa) nel 2021 gli italiani hanno speso 1,7 miliardi di euro facendo segnare un balzo del +30,7% rispetto al 2020

Cifra grazie alla quale l'Erario ha incassato circa 500 milioni di euro. Se c'è infatti un dato certo sul Superenalotto è che, anche in caso di Jackpot assegnato, a vincere è sempre il banco, cioè lo Stato. E questo nonostante i premi distribuiti ogni anno superino abbondantemente 1 miliardo di euro. Settimanalmente, senza vincitori con il "6" o "5+1", i premi distribuiti vanno dai 5 a 6 milioni di euro. 

Alla cifre ordinarie incassate dallo Stato ad ogni estrazione va poi aggiunta la nuova tassa sulla fortuna che da marzo 2020 è passata dal 12 al 20%. Il (fortunatissimo) giocatore che riuscirà ad azzeccare il "6" quindi non sarà il solo a brindare: anche lo Stato avrà di che festeggiare visto che intascerà direttamente sulla vincita quasi 52 milioni di euro.