SIMONA BALLATORE
Cronaca

Studenti stranieri nelle scuole della Lombardia. Il tetto del 30% è superato dal 15% degli istituti

Su 1.353.000, 231.819 hanno cittadinanza non italiana. Le nazionalità: quella egiziana è la più rappresentata, poi cinesi, ucraini e pachistani

FASANIAEACDF711FE7D423B8D43381D4E09397010SCUOLAPRIMARIARADICEVIA

Scuola Primaria Radice Via Paravia, Milano, 9 Aprile 2024, Ansa/Andrea Fasani

Milano – Più di un quarto degli studenti con cittadinanza non italiana frequenta le scuole della Lombardia: sono 231.819 su 1.353.000. A inquadrare trend e sfide educative è il report dell’Osservatorio Nazionale per l’Integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale del Ministero dell’Istruzione e del merito (pubblicato anche sul sito dell’ufficio scolastico regionale), con una premessa: “Le statistiche basate sulla cittadinanza non descrivono totalmente l’entità dei giovani studenti di origine migratoria soprattutto se si considera l’aspetto dei bisogni”. Nel quadro ci sono giovani di prima, seconda e terza generazione, c’è chi è già bilingue e chi vive in contesti socio-culturali più fragili.

Analizzando la situazione delle scuole lombarde, la regione registra il valore più elevato di studenti con cittadinanza non italiana - pari al 17,1% - dopo l’Emilia Romagna (che è al 18,4%). Seguono Liguria (15,8%) e Veneto. Analizzando la distribuzione delle iscrizioni per ordine e grado, 41.271 alunni con cittadinanza non italiana frequentano le scuole dell’infanzia, 87.107 sono seduti sui banchi delle primarie, 51.433 alle medie e 52.008 alle superiori.

Inquadrando la situazione delle province, prima in graduatoria - per valori assoluti - resta Milano con 82.396 studenti, 2.207 in più rispetto al 2021/2022. Seguono le province di Roma e Torino con 66.385 e 40.605 presenze. Ma se si inquadra la popolazione scolastica nel suo complesso, al primo posto c’è Prato – dove gli alunni di origine migratoria rappresentano il 28,0% – e Milano, presente negli anni precedenti nelle regioni con un’incidenza più elevata di alunni con cittadinanza non italiana, esce dalle prime dieci.

Sotto la lente anche la percentuale di studenti con background migratorio per classi e la possibile soglia del 30% per evitare classi-ghetto. Soglia che in Lombardia, secondo gli ultimi dati, viene superata dal 24,1% delle classi delle primarie (guardando però ai soli nati all’estero la percentuale si riduce allo 0,9%), dal 16,7% delle sezioni delle medie e dall’8,8% delle superiori (stessa precisazione per i non nati in Italia, sono quasi tutti di seconda generazione).

Le scuole che superano il tetto del 30% sono 1.190 in Lombardia (pari al 15,4% delle scuole in regione). Due terzi degli studenti con background migratorio sono nati in Italia. I nuovi arrivati, lo scorso anno, sono stati 7.520. La maggior parte degli inserimenti si è avuta alle superiori, con 2.621 studenti; 2.344 i nuovi arrivi alle primarie e 2.555 alle medie.

Tra i banchi lombardi sono presenti quasi 200 nazionalità: studia qui il 72% del totale degli alunni egiziani che vivono in Italia. È la nazionalità più rappresentata anche a Milano, seguita da Cina, Ucraina e Pakistan.

Se il tasso di scolarità, soprattutto nel primo ciclo, è simile a quello dei compagni di classe italiani, il divario si vede ancora nei voti dei diplomi di terza media e delle superiori, e soprattutto nella linearità del percorso che accende un faro sul rischio di dispersione implicita ed esplicita. Soffermandosi sulla scelta degli indirizzi, l’84% dei diplomati delle medie sceglie di continuare alle scuole superiori, l’8,8% sceglie la formazione regionale. Quasi la metà dei ragazzi - 19.861 - l’anno scorso ha optato per gli istituti tecnici (8.147), 6.098 hanno virato verso i licei e 4.834 si sono iscritti ai professionali.