
Il violino Stradivari, simbolo della città di Cremona
Cremona, 30 novembre 2017 - Il liutaio più famoso di tutti i tempi alla conquista della capitale russa. Apre oggi, presso il Glinka national museum consortium of Musical Culture di Mosca, la mostra dedicata ad Antonio Stradivari dal titolo «The Myth of Stradivari» che sarà visitabile fino al prossimo 28 marzo.
In realtà l’iniziativa, resa possibile grazie alla collaborazione tra il Museo del Violino di Cremona e il network internazionale «Friends of Stradivari», è un tributo alla grande liuteria cremonese, dal 1500 a Stradivari, passando per altri grandi «violin makers» cremonesi, come gli Amati e i Guarneri, fino ad arrivare ai giorni nostri con il primo vincitore della Triennale dedicata alla liuteria, Giorgio C’è. Ma in realtà che esista un filo conduttore tra la città del Torrazzo e la lontana Mosca nel segno degli strumenti ad arco è cosa nota: presso il Glinka Museum è conservato lo Stradivari 1671 appartenuto alla regina Elisabetta del Belgio e quello suonato da Oleg Kagan, una rarissima viola del 1715, gli Amati e i Guarneri, dal capostipite Andrea al celeberrimo Giuseppe detto «del Gesù». The Myth of Stardivari porterà in mostra nella capitale russa anche uno dei più antichi violini mai realizzati, costruito da Andrea Amati nel 1566 circa per l’orchestra di Carlo IX re di Francia. Mentre dal Museo del violino di Cremona arriverà in Russia un ricco corredo di forme, attrezzi e modelli provenienti dalla bottega di Antonio Stradivari. I visitatori del Glinka saranno accompagnati nel mondo di Stradivari, alla scoperta anche dei suoi segreti, verrebbe da dire della sua quotidianità. Grazie a una serie di contributi multimediali, infatti, i visitatori saranno portati prima in Val di Fiemme, dove crescono gli «abeti di risonanza» (il cui legno pregiato è la materia prima dei violini) e quindi nelle botteghe liutarie cremonesi, dove il legno diventa strumento musicale. «Il Museo del Violino di Cremona – osserva Paolo Bodini, presidente di «friends of Stradivari» - è davvero orgoglioso e onorato di presentare questa mostra nella prestigiosa sede del Glinka». Tra i pezzi esposti anche il violino Santo Serafino 1749 delle Collezioni di Stato della Federazione Russa, restaurato dall’equipe del Museo del Violino.
Vladimir Medinsky, ministro della cultura della Federazione Russa, non nasconde il suo entusiasmo: «Sono convinto che la mostra sarà un evento speciale nella vita culturale e contribuirà all’ulteriore rafforzamento dei legami culturali tra i due Paesi». Il Glinka è uno dei più importanti musei di strumenti musicali al mondo: «La collezione – spiega il direttore generale Mikhail Bryzgalov – contiene molti documenti ed oggetti che provano come Italia e Russia abbiano legami antichi. Qui potete trovare manoscritti di Rossini, un autografo di Leoncavallo, versioni stampate di opere di Vivaldi e Verdi e lettere di musicisti italiani che si esibirono in Russia, così come documenti relativi ai soggiorni di compositori e musicisti russi in Italia. Il museo è particolarmente orgoglioso di presentare l’eccellenza della liuteria cremonese e permettere la conoscenza di Antonio Stradivari e del suo mito».