LORENZO CRESPI
Cronaca

Stop ai treni tra Italia e Svizzera: "In molti scelgono i mezzi, disagio non indifferente"

Preoccupazione nel sindacato per lo stop ai convogli. Problemi in vista sul fronte traffico automobilistico e timori per il rischio neve

Un treno TiLo mentre transita su una tratta ferroviaria del Varesotto (Archivio)

Varese, 9 dicembre 2020 - Da domani i treni regionali transfrontalieri di Tilo non raggiungeranno più l’Italia, ma si fermeranno sul lato svizzero del confine. A comunicarlo sono state le Ferrovie Federali Svizzere. "Fino a nuovo avviso – si legge in una nota – le Ffs e Trenitalia interrompono i collegamenti tra Svizzera e Italia. La decisione è legata a un decreto (Dpcm) delle autorità italiane". Alla base della misura dunque c’è la necessità di fare chiarezza sulla corretta applicazione delle normative italiane sul servizio ferroviario in particolare, pare, le regole per contenere l’infezione da Covid, che sarebbero giudicate di difficile attuazione dalle Ffs. La sospensione è valida per il momento per soli tre giorni, in attesa di chiarimenti tra le parti. Sono cinque le linee di Tilo coinvolte: la Re10, soppressa tra Chiasso e Milano Centrale; la S10 tra Chiasso e Como; la S30 tra San Nazzaro e Luino/Gallarate; la S50 tra Stabio e Malpensa e infine la S40, tra Chiasso e Como nel comasco e tra Stabio e Varese nel Varesotto.

Quest’ultima linea in particolare è la più utilizzata dai frontalieri italiani, e la sua sospensione, seppur temporanea, non può che mettere in allarme i sindacati. "È una decisione che ci preoccupa seriamente – commenta Roberta Tolomeo, responsabile frontalieri per la Cgil di Varese – sono molti i lavoratori che utilizzano il treno per attraversare il confine, soprattutto quelli che lavorano nel Mendrisiotto". Non potendo contare sul treno saranno costretti a utilizzare i mezzi privati. "Si creerà un disagio non indifferente, soprattutto vista la stagione invernale e il rischio neve". Il servizio dei TiLo era già stato in primavera durante il lockdown, ma allora le condizioni erano diverse. "Molte fabbriche erano chiuse o avevano l’attività ridotta – ricorda Tolomeo – ora può essere un grosso problema". Del tema si sta interessando il senatore varesino Alessandro Alfieri. "In queste ore – commenta – siamo al lavoro con tutte le autorità coinvolte per chiedere di collaborare con l’Italia nei controlli disposti con l’ultimo Dpcm, per evitare comportamenti difformi lungo i confini, e per evitare che venga interrotto il servizio ferroviario per i lavoratori frontalieri".

La notizia della sospensionegiunge in un momento non facile per quanto riguarda il frontalierato. "Ricevo molte chiamate di frontalieri – continua Tolomeo – che vengono lasciati a casa e ci contattano per capire come devono muoversi. Questi licenziamenti riguardano in particolare il settore manifatturiero. Riceviamo anche segnalazioni di lavoratori preoccupati per le regole anti-Covid applicate in Svizzera, diverse dalle nostre". Ma c’è una categoria di lavoratori parecchio ricercata oltre confine. "Gli italiani sono molto richiesti nel settore sanitario e farmaceutico".