controlli in stazione Centrale
Milano, 25 dicembre 2020 - Con le festività natalizie in zona rossa, come previsto nel decreto Natale, scatta una serie di divieti, regole e deroghe non sempre di facile interpretazione, in gran parte risolti nelle Faq del governo. Ma restano comunque dubbi interpretativi che rischiano di esporre a multe e contestazioni nei casi dubbi. Posto che è possibile uscire di casa per motivi di lavoro, salute e necessità, oltre che per far visita a parenti e amici, massimo in due (esclusi minori di 14 anni). Ecco i dubbi più frequenti e le relative risposte
Cosa s'intende per motivi di necessità?
Oltre ai motivi di lavoro e salute, anche quelli di necessità giustificano le uscite nei giorni in zona rossa. Ma mentre per i primi due casi non ci sono dubbi, non è chiaro cosa si intenda in concreto per casi di necessità. La valutazione finale resta rimessa all’autorità competente, di norma il prefetto del luogo dove la violazione è stata accertata.
E' consentito andare a messa?
Si. L'indicazione della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la messa di Natale è di portare con sé l'autocertificazione e recarsi nella chiesa più vicina alla propria abitazione o al luogo in cui ci si trova.
Cosa si rischia in caso di violazione dei divieti?
Chi viene sorpreso a violare i divieti previsti nel Dpcm Natale rischia una sanzione amministrativa che va da 400 a mille euro, e che può essere aumentata fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo.
Si può contestare la multa?
Si. Il cittadino che non condivida il verbale di accertamento di violazione redatto dall’agente che ha eseguito il controllo e contestato i motivi di necessità ,può inviare scritti e documentazione difensiva al prefetto che deciderà caso per caso.