Decreto di Natale: dal 21 dicembre le nuove regole. Ecco cosa cambia in Lombardia /Pdf

Tutte le disposizioni e le deroghe del decreto legge su spostamenti, aperture, visite a parenti e amici

Natale 2020, vetrina chiusa citylife

Natale 2020, vetrina chiusa citylife

Milano, 21 dicembre 2020 - Da oggi, lunedì 21 dicembre, scattano le norme contenute nel decreto di Natale. E per 21 giorni la Lombardia entra in una girandola di colori: da gialla (ancora oggi e fino a mercoledì 23) a rossa (dal 24 al 27 dicembre, nel pieno delle festività di Natale), per poi passare ad arancione dal 28 al 30 dicembre e tornare ancora ad infiammarsi di rosso nei giorni clou del capodanno: dal 31 dicembre al 3 gennaio. Un giorno di pausa in arancione, il 4 gennaio, e poi ancora  in rosso in vista dell'Epifania, il 5 e 6 gennaio. Infine l'atteso ritorno al giallo, dal 7 gennaio, con la fine delle feste. Croce o delizia? Perché a guardare bene il balletto di divieti e deroghe previsti dal governo per questi 21 giorni, sorge il sospetto che i lombardi non vedano l'ora di tornare in zona gialla (e quindi uscire dalle feste) per poter riassaporare un po' di ritrovata libertà. Magari (perché no?), con la riapertura degli impianti di sci, prevista in teoria per l'8 gennaio. In teoria, appunto, dal momento che diversi operatori in Valtellina hanno deciso di non riaprire gli impianti dopo le feste.

Ma vediamo cosa cambia dai prossimi giorni sul fronte degli spostamenti e cosa si può fare durante i giorni rossi, arancioni e gialli. 

Spostamenti e aperture negozi/bar nei giorni gialli

Da oggi, lunedì 21 dicembre non è più possibile spostarsi da una regione all’altra senza un valido motivo, ovvero per lavoro, necessità o urgenza (sarà necessaria un'autocertificazione). Mentre resta garantito, come sempre, il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Sul fronte del commercio: i negozi resteranno aperti fino alle 21 per consentire gli ultimi acquisti di Natale e dare una boccata d'ossigeno ai commercianti. Aperti anche bar e ristoranti, ma solo fino alle 18. Si potrà ancora fare colazione e pranzare ai tavoli, ma questi (come già previsto) non potranno ospitare più di quattro persone. 

Spostamenti nei giorni rossi: la deroga 

Sono complessivamente dieci i giorni in rosso a cavallo tra 2020 e 2021, si tratta del 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020 e dell'1, 2, 3, 5, 6 gennaio 2021In questi giorni di sostanziale lockdown è possibile spostarsi anche all’interno dello stesso comune solo con l’autocertificazione e solo per i motivi previsti dal modulo (salute, lavoro e comprovata necessità), compresa l’assistenza ad anziani e persone non autosufficienti. Sarà possibile anche fare attività motoria, ma solo individualmente. Si potrà uscire per andare a messa, le chiese infatti sono aperte fino alle 22 per le funzioni religiose. L'indicazione della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la Messa della vigilia e di Ntale è di portare con sé l'autocertificazione e recarsi nella chiesa più vicina. Ma c'è una importante derogaanche nei giorni di zona rossa due commensali non conviventi, oltre ai minori di 14 anni, potranno spostarsi nonostante i divieti per raggiungere abitazioni private di familiari e amici, con la clausola che lo facciano "una sola volta al giorno" in un arco di tempo che va dalle 5 alle 22 e "verso una sola abitazione" nella stessa regione. 

Spostamenti nei giorni arancioni: l'altra deroga

Messi a confronto con i dieci giorni in zona rossa, in cui è comunque consentito attraverso una deroga ritrovarsi con un massimo di due persone (esclusi minori di 14 anni), i quattro giorni in zona arancione sembrano quasi più "pesanti". Il 28, 29, 30 dicembre e il 4 gennaio è infatti vietato uscire dal proprio comune se non per comprovati motivi di lavoro, salute, necessità. Dalle 5 alle 22 ci si potrà spostare esclusivamente all'interno del proprio comune di abitazione o di residenza senza dover giustificare il motivo. Altra deroga: saranno consentiti gli spostamenti per chi abita nei comuni fino a 5mila abitanti e deve percorrere una distanza massima di 30 chilometri, purché non si sposti nel capoluogo.

Feste in casa e micro-cenoni

Il meccanismo di aperture e chiusure ha raggelato le speranze dei ristoratori lombardi che avevano già preso le prenotazioni per i giorni di festa e speravano così di prendere una boccata d'ossigeno dopo mesi in cui il rosso non è stato solo il colore delle zone Covid, ma anche quello dei conti. Non sarà così. Le nuove regole per le festività varate dal decreto del Governo  impongono un nuovo stop alle attività di ristorazione. Fino a mercoledì potranno accogliere i clienti ai tavoli fino alle 18. Poi, dal 24 dicembre al 6 gennaio, gli esercizi dovranno richiudere perché in tutta Italia ci saranno dieci giorni in fascia rossa (i festivi e prefestivi) e il resto dei giorni in arancione. Possibile solo l’asporto e le consegne a domicilio fino alle 22. Per non penalizzare eccessivamente gli italiani e non costringere all'isolamento forzato chi vive nei piccoli comuni sono state introdotte due deroghe importanti: la possibilità per massimo due persone (esclusi minori di 14 anni) di spostarsi per inviti a casa di parenti e amici anche nei giorni rossi e la possibilità per chi abita in centri sotto i 5mila abitanti di spostarsi comunque purché non oltre i 30 km e non verso il comune capoluogo.

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