STEFANIA TOTARO
Cronaca

Simone Mattarelli, inseguito e trovato morto. Il Dna di un uomo ignoto sotto le sue unghie: "Ha lottato, è un omicidio"

Lentate, la fuga dal posto di blocco, la caccia in auto e il corpo impiccato. La famiglia non si arrende: nuove prove, il caso va riaperto. Non è suicidio

Simone Mattarelli

Simone Mattarelli

Lentate sul Seveso (Monza), 4 gennio 2024 –  “Simone non si è impiccato, ma è stato ucciso e ha anche tentato di difendersi, come potrebbe dimostrare il Dna maschile diverso dal suo ritrovato sotto le unghie".

Sono passati 3 anni dalla morte di Simone Mattarelli, il gommista 28enne di Lentate sul Seveso che il 3 gennaio 2021 venne trovato impiccato all’interno di un’azienda di riciclaggio del vetro a Origgio dopo che nella notte, alla guida di una Bmw, non si era fermato all’alt dei carabinieri ed era stato lungamente inseguito.

La Procura di Busto Arsizio non ha accolto la prima richiesta presentata dai familiari del giovane di riaprire le indagini dopo che il caso era stato archiviato come suicidio. Ma i genitori e il fratello di Simone non si danno per vinti e, insieme all’avvocata Roberta Minotti e alla criminologa Roberta Bruzzone, hanno intenzione di ripresentare la stessa istanza, alla luce di due nuovi elementi. Il primo è un profilo genetico maschile ignoto isolato dal consulente di parte sotto le unghie di Simone.

Approfondisci:

Roberta Bruzzone e i due elementi per riaprire il caso Simone Mattarelli: “Non si è impiccato, è stato ucciso”

Roberta Bruzzone e i due elementi per riaprire il caso Simone Mattarelli: “Non si è impiccato, è stato ucciso”

"Chiederemo che il pubblico ministero individui le persone presenti sul posto e le sottoponga al prelievo del Dna", spiega l’avvocata Minotti. Il secondo elemento viene dall’analisi delle urine. "La Procura sostiene che il suicidio sia avvenuto nella fase depressivo-maniacale che subentra alcune ore dopo l’assunzione di cocaina, ma la nostra consulenza dimostra che Simone al contrario era ancora sotto l’effetto eccitante della droga". Questi non sono gli unici approfondimenti che, secondo la legale, potevano essere svolti per chiarire la vicenda in tutti i suoi contorni.

"Avevamo chiesto di fornirci un elenco di tutti i dipendenti della ditta in cui è stato trovato Simone che erano al lavoro quella notte, di identificare la persona immortalata dalle telecamere nell’area industriale, di poter entrare nell’azienda – conferma l’avvocata Minotti –. Inoltre ci chiediamo come mai siano stati scaricati solo alcuni video delle telecamere dell’azienda escludendone altri che avrebbero permesso di verificare chi vi fosse entrato. E come mai si sono accese improvvisamente le luci della ditta ben prima che avvenisse il ritrovamento ufficiale del corpo di Simone". Nella richiesta di riapertura delle indagini che era già stata bocciata la criminologa Roberta Bruzzone aveva messo in evidenza l’omessa segnalazione di una emorragia addominale nell’autopsia (che ha portato alla denuncia del medico legale) e l’assenza di tracce di sangue sulla cintura stretta al collo, nonostante Simone Mattarelli perdesse sangue da una mano.

Secondo il pm , invece, si tratta di una circostanza "neutra" dato che "sulla cintura c’erano solo le sue tracce biologiche". Il fascicolo penale contro ignoti per istigazione al suicidio è stato chiuso sostenendo che la chiave della vicenda è la sola presenza di "impronte lasciate da piedi scalzi" nel tragitto fino al corpo senza vita e non anche segni di trascinamento. Invece i familiari del 28enne sono convinti che Simone non si sarebbe mai suicidato. Perché era stato assunto a tempo indeterminato come gommista, stava per andare a convi vere con la storica fidanzata e aveva pure ricevuto una cospicua eredità dopo la morte del nonno.