
bozzetto
Milano, 22 ottobre 2018 - Quel bergamasco del Signor Rossi, pronto a tornare in produzione e alla ribalta, ha conquistato già l'America, come pure gli Emirati Arabi. Ma il suo “papà” Bruno Bozzetto non lo vuole lasciare solo: «Ci sono tanti talenti e personaggi che meritano di essere conosciuti, con forza, anche sul mercato internazionale». Nasce così “MoBo”, che sta per Movimenti Productions e Bozzetto. Movimenti è una casa di produzione indipendente milanese, che ha già in cantiere una nuova serie di Topo Gigio con Rai Ragazzi, “Ops – Orrendi per sempre”, “Le Loup” in collaborazione con la Francia e viaggia veloce nel mondo della co-produzione internazionale.
Lo Studio Bozzetto oltre al marchio di fabbrica e ad avere personaggi “storici” ma sempre attuali come il Rossi o Vip, che torneranno presto in onda, ha nella sua rosa anche il “collega” Topo Tip e Bestiacce. Le due società restano, non perdono l'identità, ma a gennaio hanno deciso di convolare a nozze per crearne un'altra insieme: “MoBo”, che dal nuovo quartier generale di Milano si affaccia oltre confine con la bandiera di “ForFunMedia”, brand usato per la comunicazione all'estero a sottolineare il potenziale di questo network di eccellenze italiane nel mondo. Battesimo al Kidscreen di Miami, con la presentazione della nuova avventura. «L'idea di metterci insieme allo studio Movimenti di Giorgio Scorza e Davide Rosio ha uno scopo – spiega Bozzetto -. Nascono serie televisive sempre più grandi, che richiedono anche una certa forza di gente, di artisti e di tecnologia».
L'unione fa la forza e il catalogo è più ricco. In un momento positivo per l'industria italiana dell'animazione si cerca di cavalcare l'onda e dare impulso al talento italiano. «Col catalogo di ForFunMedia ci possiamo presentare all'estero e possiamo competere con strutture sicuramente più grosse di noi», spiega Pietro Pinetti, Ad di Studio Bozzetto & Co. Insieme si esplorano nuove vie. «Loro si occupano soprattutto di 2D e sono persone di un'abilità incredibile, ci permettono di affrontare lavori con una capacità e una tecnologia veramente all'avanguardia – continua Bozzetto –, noi abbiamo la nostra storia e forza, all'estero ci conoscono già per la qualità delle nostre produzioni e con MoBo condividiamo il nostro know how sulle produzioni 3D. Abbiamo un sogno: realizzare in Italia gran parte del lavoro.
Ci sono tantissimi talenti italiani che lavorano per grandi case di produzione, gestiscono budget milionari ma vorrebbero tornare a casa». E Milano vuol tornare a essere la capitale dell'animazione, attirando creativi e lavori. «L'animazione è nata qui, il cinema dal vero era a Roma - ricorda Bozzetto -. Fellini a un certo punto da Rimini ha preso il treno ed è andato a Roma, se avesse sbagliato treno e fosse venuto a Milano sarebbe diventato il mia Miyazaki del disegno animato». Milano era anche capitale della pubblicità nei primi anni Sessanta e c'erano i grandi studi che macinavano “Caroselli”, la Gamma Film, i Fratelli Pagot. E fra Bergamo e Milano c'era Bruno Bozzetto, che ha fatto il passo più lungo. «Grazie ai miei cortometraggi mi sono fatto un nome, e la pubblicità ha iniziato a entrare. Ho cercato di mantenere le due anime, con Giuseppe Laganà e Guido Manuli. Con Alberto Angela è nata la terza anima, dedicata alla divulgazione. Io ho sempre cercato di dedicarmi al mio lavoro di creativo in cerca di storie. Ho sempre difeso la qualità e creduto nella necessità di un messaggio. La tecnologia è meravigliosa ma bisogna pensare al contenuto. Il cinema è comunicazione , se non ho cose da comunicare belle, intelligenti e simpatiche devo stare zitto». CAMBIANO I tempi ma il mondo continua ad avere fame di storie e lo Studio Bozzetto a sfornarne. «La produzione è cambiata – ricorda il fondatore–, ai tempi pochissime persone potevano fare un film, oggi basta guardare i titoli di coda per capire che cosa ci sta dietro. E un conto è un'ora di film, un altro una serie tivù di 40 ore. Dovremmo avere un grattacielo».
E nel quartiere di Isola con ForFunMedia si stanno posando i primi mattoni. «Il terzo studio permette di coprire i buchi anche fra un grosso lavoro e l'altro pensando a nuovi progetti, portandone a casa di più grandi e condividendo – spiega Pinetti -. Vogliamo dare valore alla creatività e non disperderla». L'idea è creare anche una sorta di “scuola” del mestiere: corsi di formazione sul campo, di storyboard e illustrazione, per mettere il tassello mancante tra studio e lavoro. «Quando partiamo abbiamo tutti un bel foglio bianco davanti, io, la Pixar e quel ragazzo che lavora in un garage. Dobbiamo insegnare ai giovani ad avere cura della storia; se ci buttiamo in una tecnologia sfrenata, faremo capolavori sempre più belli ma trasmettiamo il nulla». Il Signor Rossi a questo non si rassegna, ha ancora tanto da dire ed è pronto a lanciarsi nel mondo 4.0, riconquistando l'Italia e le Americhe. Se ne sta occupando Andrea Bozzetto, direttore creativo dello Studio: «Non sarà un blogger ma vorrà imparare a usare la tecnologia, con scarsi risultati – anticipa -. Avremo due mondi a confronto, quello analogico e quello digitale. Ci stiamo lavorando...». Missione 2020. «Ora tocca a voi - sorride Bruno Bozzetto alla sua squadra - E se vi divertirete come mi sono divertito io ne vedremo delle belle».