Siccità, dalla Lombardia richiesta ufficiale dello stato di emergenza

"La situazione meteo idrologica - spiega il governatore Attilio Fontana - ha generato un deficit idrico generalizzato"

Milano, 1 luglio 2022 -  La Lombardia ha inviato richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la crisi idrica.

Il presidente della Regione  Lombardia, Attilio Fontana,  ha comunicato  di "aver inviato alla presidenza del Consiglio dei Ministri la richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la crisi idrica in atto sul territorio lombardo, accompagnata da una dettagliata relazione tecnica sulla situazione di criticità per le condizioni di elevato deficit idrico".  "La situazione meteo idrologica del periodo novembre 2021/giugno 2022 - spiega il governatore Attilio Fontana - ha generato un deficit idrico generalizzato, che ha portato la Regione ad adottare specifiche misure  per contenere gli effetti sulla popolazione e sul sistema agricolo".  E proprio relativamente al settore dell'agricoltura il presidente Fontana ribadisce come "fin dall'inizio di queste criticità, Regione Lombardia, anche e soprattutto attraverso accordi mirati con i gestori idroelettrici, abbia attivato tutte le procedure necessarie per sostenere questo settore e fare in modo che il primo raccolto fosse garantito. In tal senso è necessario e indifferibile che le attuali 'erogazioni irrigue' possano durare almeno fino al 15 luglio per non vanificare quanto fatto finora"

Una veduta del Po in secca al ponte della Becca
Una veduta del Po in secca al ponte della Becca

Come sottolinea l'assessore al Territorio della Regione Lombardia, Pietro Foroni, l'attuale crisi idrica "non ha al momento coinvolto in maniera critica il settore idropotabile". Gli interventi volti a salvaguardare la popolazione e a fornirle assistenza, e quelli necessari per il ripristino della funzionalità delle reti infrastrutturali, sono 652 per i settori idropotabile ed irriguo (311 interventi di soccorso e assistenza alla popolazione e 341 interventi di ripristino della funzionalità dei servizi pubblici), per un totale di 24 milioni di euro (di cui 10,7 milioni per interventi attivati o in corso di realizzazione e 14 milioni per 81 interventi da attivare). A tali attività vanno aggiunti ulteriori 67 interventi da realizzare per ridurre il rischio residuo nelle aree colpite dagli eventi emergenziali, per un totale di 73,6 milioni di euro (di cui 27,1 milioni di euro per 54 interventi relativi il settore idropotabile e circa 46 milioni di euro per 13 interventi per il settore irriguo).