Separazioni e divorzi, primato lombardo: raddoppiano le richieste

L’esperta: "Più iter giudiziali e difficoltà a far negoziare. Nelle relazioni sfaldate prevale l’egoismo sull’essere genitori". Da oggi la riforma Cartabia per velocizzare i processi

Divorzio

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«È arrivato il Covid, siamo stati costretti in casa. Ma da separati". Tutti (o quasi) i coniugi si presentano così all’appuntamento nello studio milanese di Alessandra Provenzano, avvocato specializzata in diritto di famiglia da 15 anni. "Nel 2021 e ancora di più nel 2022 ho duplicato il fatturato: il lavoro è aumentato". Milano, Monza, Lodi, l’Alta Lombardia (più Novara): è una fotografia completa quella scattata dallo studio legale presente in tutta la regione.

Cosa sta succendendo?

"I ritmi di vita molto alti, il lavoro, i figli da organizzare, partner che non si parlano più: non sono una sociologa, ma quello che rilevo è uno sfaldamento nella vita della coppia dovuto a questi fattori".

La fine dell’emergenza Covid è stata come un tappo che improvvisamente è saltato?

"Sì, anche se personalmente ho un dato in controtendenza con il panorama generale: anche durante la pandemia non ho mai smesso di lavorare. Di certo il Covid ha fatto “scoppiare“ tanti legami".

Oltre ai numeri in crescita, cosa ha notato con la fine dello stato di emergenza sanitaria?

"Sono aumentati gli iter giudiziali. L’anno scorso, così come nei primi mesi di quest’anno, si fa più fatica a far accettare la negoziazione: è come se le persone non si sappiano contenere e sia venuto meno il senso di ragionevolezza. Invece di pensare al fatto che due genitori che si separano restano sempre due genitori, invece di guardare alla famiglia che comunque resta, prevale il senso egoistico".

Quante richieste riceve in media al giorno?

"Siamo arrivati a una decina".

Da quali province in particolare?

"Milano, Monza e la Brianza, Como sono le più rappresentate. In generale, nella differenza tra i territori incidono molto due fattori: gli stili di vita e il costo. Dove il ritmo è più frenetico e si spende di più per vivere ci sono più domande di separazione e divorzio".

C’è un identikit che ricorre?

"Uomini e donne sono ugualmente rappresentati, ci sono parecchie coppie di nazionalità mista. Prevalgono cittadini che lavorano con contratto a tempo indeterminato rispetto agli autonomi: le partite Iva sono poco rappresentate perché il terrore di non farcela a proseguire da soli incide parecchio. Allo stesso modo anche i più benestanti cercano di evitare perché hanno più da perdere: chi si scoppia sono soprattutto i redditi medi".

In caso di figli, l’atteggiamento dei giudici è ancora orientato a tutelare le madri?

"C’è più equilibrio. L’introduzione dell’assegno unico per i figli, che spesso viene erogato alle madri, ha contribuito a una maggiore equità: quando ho iniziato nel 2006 era una “strage“ per i padri. Oggi, e in particolare dopo il Covid, vedo più sensibilità da parte dei giudici".

Quali sono i tempi medi per arrivare a una definizione di separazione e divorzio in Lombardia?

"Nel caso di soluzioni consensuali un mese. Nell’iter giudiziale invece Milano ha un protocollo che rispetta: 2 anni e mezzo. In provincia e nel resto della regione i tempi si dilatano".

Cosa cambierà da oggi con la riforma Cartabia?

"La novità più importante sarà la nascita di un tribunale della famiglia, con giudici specializzati. L’aspetto più interessante nell’immediato è il cambio nella procedura per velocizzare i processi. Finora nella prima udienza davanti al presidente si assumevano i provvedimenti più urgenti e si scandivano i tempi della causa. Ora, invece, bisognerà arrivare alla prima udienza già con le prove e lo scambio di memorie. Tutto diventa più stringente. Parallelamente il focus diventa il minore: l’avvocato dovrà presentare un piano genitoriale e una descrizione della quotidianità del minore, che potrà essere rappresentato da un avvocato. Il terzo aspetto riguarda la trattazione scritta: è stata introdotta col Covid e mai abbandonata. Non costringere i coniugi a comparire in aula è una tutela sul piano emotivo".