Separazione e divorzio: tempi, procedure, quanto costa e come difendere i propri diritti

In Italia ci sono in media 267 richieste di separazione al giorno ma il lockdown non ha fatto aumentare le crisi di coppia

Divorzio

Divorzio

Divorziare o separarsi, oltre a un inevitabile choc personale e famigliare, può essere è anche un discreto salasso per i nostri conti. E i tempi non sempre sono rapidissimi. A fare un punto è  l’indagine “Ogni 5 secondi, in Italia, una coppia decide di separarsi. Tempi lunghi e costi da 5.000 euro fino a 60.000a coppia per divorziare” condotta da Moneyfarm, società internazionale di investimento con approccio digitale, in collaborazione con smileconomy, società indipendente di consulenza in educazione finanziaria.

Da sfatare il mito che il lockdown abbia aumentato la fine dei rapporti di coppia. In Italia ci sono in media 267 richieste di separazione al giorno: una ogni 5 secondi. Tra il 2010 e il 2019 le separazioni sono aumentate dell’11% (da 88.191 a 97.474). La Calabria (+66%) è la regione con il più forte aumento. Mentre nel Lazio (-9%), le separazioni sono diminuite.Nonostante l’opinione comune, il lockdown del 2020 non ha fatto aumentare il numero di crisi coniugali fotografate dalle statistiche: sia le separazioni (-18%) che i divorzi (-22%) sono diminuiti.  I numeri 2021 si prospettano simili al 2019. I tempi medi variano a seconda se la "fine" è consensuale o giudiziale. Si va da tre mesi fino a 10 anni per i casi più combattuti di divorzio e ovviamente i costi aumentano in maniera proporzionale e a seconda del patrimonio in gioco.  Nonostante tutto, però,  la voglia di sposarsi rimane e molti tentano una seconda o anche una terza volta. Insomma l'amore e la "follia", potrebbe pensare quancuno, a volte ritornano

 

 

La fotografia di divorzi e separazioni

  • Trend separazioni  - Separazioni in aumento dell’11% tra il 2010 e il 2019. Scoppia una coppia ogni 5 secondi. Le separazioni legali sono l’indicatore più affidabile per misurare il livello di instabilità coniugale del nostro Paese. Nonostante le semplificazioni sui divorzi apportate nel 2014, infatti, non tutte le separazioni si trasformano poi in divorzi. In Italia avvengono in media 267 richieste di separazione al giorno, ovvero una ogni 5 secondi. Per fare un confronto, i nuovi matrimoni rimangono comunque più alti, con 504 richieste al giorno, una ogni 3 secondi. Le separazioni sono aumentate dell’11% tra il 2010 e il 2019 passando da 88.191 nel 2010 a 97.474 del 2019. A trainare questo trend è stato il Sud Italia, con gli aumenti maggiori in Calabria (+66%), Abruzzo (+45%) e Molise (+34%). Si è assistito a tendenze al ribasso, invece, nel Lazio (-9%), Friuli Venezia Giulia (-7%) e Liguria (-1%). Contrariamente all’opinione popolare per cui i lockdown dovuti al Covid-19 hanno innescato numerose crisi coniugali, nel 2020 le richieste di separazione sono in realtà diminuite del 18% anche a causa del blocco delle attività amministrative.
  • Trend divorzi   - Picco di divorzi nel 2015 e 2016 dopo la riforma del 2014 (+89%), poi lenta discesa. Non tutte le separazioni si trasformano in divorzi, nonostante la riforma del 2014  abbia reso il processo più agevole. Tra il 2014 e il 2016 le richieste di divorzio sono cresciute dell’89%, ma una volta esauritasi la spinta propulsiva della nuova normativa, i divorzi hanno cominciato a calare a partire dal 2017. Nel 2019 sono scesi del 14% rispetto al picco post-riforma, attestandosi a 85.549. Come nel caso delle separazioni, anche le richieste di divorzio sono diminuite nel 2020 con la pandemia: -22%, per un totale di richieste scese a 66.662.
  • Separazione: modi, tempi e costi   - Si va dai tre mesi se consensuale ai  tre anni se giudiziale. Con costi tra i 1.000 e i 10.000 euro. Le separazioni possono avvenire in modo consensuale o giudiziale, con notevoli differenze in termini di tempistiche e costi: nel caso giudiziale, la coppia non riesce a trovare un accordo o consenso sulla separazione, e quindi uno dei due coniugi citerà l’altro in giudizio. Gli argomenti sui quali bisogna trovarsi in accordo sono l’assegno di mantenimento, l’affidamento dei figli e il loro collocamento, nonché altri aspetti patrimoniali. E occorre inoltre considerare i costi legali legati ad avvocati e spese processuali. In Italia, l’85% delle separazioni avvenute nel 2020 sono state consensuali. In questo caso, i tempi sono solitamente rapidi, con le pratiche che si risolvono nel giro di 3 mesi, e addirittura in soli 5 giorni lavorativi se ci si affida allo strumento della negoziazione assistita prevista dall’ordinamento italiano. In questo modo, i costi per separarsi tramite negoziazione assistita sono abbastanza trascurabili: si tratta di pagare oneri fissi e bolli per una cifra che si aggira attorno a qualche decina di euro. Nel caso invece sia previsto il supporto di un avvocato, le cifre possono oscillare tra i 1.000 e i 3.000 euro.Storia diversa invece per chi non riesce a trovare un accordo consensuale: è il caso del 15% delle richieste avanzate nel 2020. Per chi fa ricorso a un giudice, i tempi si allungano vertiginosamente: ci vogliono, in media, tra i 2 e i 4 anni, ma non sono esclusi prolungamenti fino a 7-8 anni in base alla complessità del caso. Di conseguenza, anche i costi lievitano: dai 3.000 ai 10.000 euro. Tempi, modi e cifre ovviamente cambiano per le coppie vip stile Totti-Illary
  • Divorzio: modi, tempi e costi - I tempi variano dai 3 mesi se consensuale agl oltre due anni se giudiziale. Con costi tra i 1.500 ed i 20.000 euro. Per legge, il divorzio può avvenire una volta trascorsi 6 mesi da una separazione consensuale o 12 mesi da una separazione giudiziale, che decorrono dalla prima udienza di separazione in Tribunale (la cosiddetta udienza Presidenziale). In questo caso, oltre ai costi già sostenuti per la separazione (ovvero tra i 1.000 e i 10.000 euro a coniuge), se ne aggiungono altri. Nel 2020, il 72% dei divorzi è stato consensuale. Questa procedura permette – come con la separazione – di sbrigare le pratiche in 3 mesi attraverso il Tribunale o 5 giorni lavorativi con la negoziazione assistita. I costi si aggirano tra i 1.500 e i 3.000 euro per ciascun coniuge. Se si ricorre al procedimento giudiziale, i tempi si protraggono oltre i due anni in funzione della litigiosità. La complessità del caso incide anche in maniera gravosa sui costi: la spesa va dai 3.000 fino ai 20.000 per coniuge. Il prezzo più alto, però, si paga in caso di disaccordo totale: non solo la causa complessiva (separazione e divorzio) potrebbe arrivare a 10 anni, ma le spese potrebbero aumentare di ulteriori 5-7.000 euro per perizie e investigatori privati.

E poi c'è chi si risposa.

Un rapporto finito non pregiudica la voglia e la disponibilità di affrontarne un'altro: Un matrimonio su quattro, nel 2020, infatti ha visto protagoniista una persona divorziata. Sempre nel 2022  per quanto riguarda seconde e terze nozze, 25.435 divorziati si sono infatti risposati. Nel 62% dei casi, si tratta di neo-divorziati sposati con chi, invece, era alle prime nozze. Il 32% riguarda divorziati e divorziate risposatesi tra loro e il restante 6% sono divorziati risposati con persone rimaste vedove. Dai dati emerge, inoltre, che gli uomini divorziati si risposano con maggior frequenza dopo i 60 anni, mentre per le donne tra i 50 e i 54 anni.

Come prepararsi a una separazione

Ecco i consigli degli esperti su come affrontare al meglio, sopratutto dal punto di vista patrimoniale, una separazione. Bisogna prpararsi non solo emotivamente e sentimentalmente ma anche raccoglie prove quali il tenore di vita e soprattutto gestire il tradimento con la maggior lucidità possibile 

  • Separazioni e divorzi andrebbero programmati con un po’ di anticipo, soprattutto se si tratta di un soggetto con un reddito esiguo (mentre chi è privo di reddito potrà avvalersi del beneficio del gratuito patrocinio, a spese dello Stato). La programmazione sarà utile per accumulare i risparmi che permettano un’adeguata assistenza legale e la sopravvivenza nel periodo iniziale della frattura coniugale (quello di maggior conflitto), quando di norma la parte economicamente più forte utilizza il proprio potere economico come mezzo di pressione per costringere l’altra parte a chiudere accordi meno convenienti.
  •  È molto importante non lasciare la casa coniugale prima di aver consultato un legale. Infatti, spesso, il semplice allontanamento dalla casa coniugale preclude la possibilità di farvi ritorno e la perdita del diritto di continuare a viverci (in presenza di determinati presupposti).
  • Raccogliere le prove del tenore di vita. Fondamentale nel procedimento di separazione giudiziale è la prova del tenore di vita goduto dalla coppia (o dalla famiglia) in costanza di matrimonio. Si consiglia la raccolta preventiva di prove relative allo stile di vita mediante la conservazione dei giustificativi di spesa, quali vacanze, cene fuori, frequentazione di sport o hobby più o meno costosi, ecc.
  • Gestire il tradimento. Per chi è stato tradito, è fondamentale arrivare in tribunale con la prova di tale infedeltà. Nonostante la comprensibile difficoltà nel mantenersi lucidi dinanzi alla scoperta di un tradimento, è utile raccogliere e conservare le prove di tale scoperta. In tal modo si risparmierà almeno il costo dell’investigatore privato, altrimenti necessario. Per chi ha tradito, le cose cambiano se vi siano o meno evidenze del tradimento fino alla prima udienza della separazione, quando sarà il giudice ad autorizzare la parti a vivere separate e, quindi, a poter iniziare a condurre vite autonome senza l’obbligo reciproco di fedeltà. Prima di allora, essere scoperti potrebbe essere “causa di addebito” della separazione, con conseguenze sull’assetto economico della separazione stessa.

 

Risparmiare per.... lasciarsi

Può sembrare cinico o poco romantico ma immaginare che un rapporto possa finire non è sbagliato, se non altro per una forma di consapevolezza che non sempre la vita gira come avremmo voluto. Una delusione umana che, come abbiamo visto, potrebbe comportare costi altissimi economici. Preparare un piano finanziario adeguato, nella speranza che non serva per "l'addio coniugale, non è un'idea balzana soprattutto perché se l'unione sarà " fiano a che morte non ci separi" i risparmi serviranno per realizzare sogni ben più piacevoli.  Secondo Vincenzo Cuscito, Head of Investment Consultants Italy Moneyfarm: “Sui giornali sentiamo spesso parlare dei risvolti economici di separazioni e divorzi celebri, ma separarsi ha un impatto finanziario su chiunque e questo impatto merita di essere indagato poiché non è meno rilevante. Per fronteggiare questo così come altri imprevisti che possono verificarsi nella vita di tutti noi, il consiglio è di non sottovalutare il ruolo della pianificazione finanziaria, che aiuta a non farsi cogliere completamente impreparati da eventi già sufficientemente gravosi dal punto di vista psicologico. È fondamentale analizzare in modo adeguato la propria situazione patrimoniale insieme a un consulente finanziario e abituarsi a ragionare con lui su orizzonti temporali medio-lunghi che possono contemplare scenari non sempre rosei”.