
Richieste aumentate, liste d'attesa sempre più lunghe, penuria di medici: i tre "mali" che colpiscono la sanità lombarda
Milano, 15 marzo 2025 - Più della metà dei lombardi boccia la sanità regionale. Lo dicono i democratici del Pd che, nell'ultima giornata della seconda conferenza regionale dem sulla sanità “La salute è un diritto”, hanno diffuso i risultati di un sondaggio condotto nei primi giorni di marzo sul sistema sanitari regionale condotto dalla società Youtrend
Il sondaggio
"La maggioranza dei cittadini lombardi, il 56%, dà un giudizio negativo della sanità lombarda e la stessa percentuale ritiene che negli ultimi vent'anni sia peggiorata", mentre "meno di 2 lombardi su 10 pensano che la sanità sia migliorata dal 2005 ad oggi", spiegano i dem. "Il problema più sentito – si legge in una nota - è la difficoltà ad ottenere visite ed esami, per le liste d'attesa troppo lunghe. E' ritenuta il problema più urgente dal 57% degli intervistati, ma l'84% dei rispondenti la cita fra le principali problematiche. A seguire la carenza di medici e personale sanitario e quella dei medici di medicina generale”. A chi viene attribuita la responsabilità di questa situazione?
“Alla Regione per le liste d'attesa troppo lunghe (57%) - la risposta che arriva dal sondavvio -, per il peso eccessivo della sanità privata (62%) e per le modalità di prenotazione troppo complesse (59%); al Governo per la carenza di medici e personale sanitario (58%)". L'assenza di medici di base è invece attribuita in modo sostanzialmente paritario tra Regione e Governo. In sintesi, alla domanda su come giudichino l'operato del Governo e della Regione negli ultimi 2 anni, i lombardi bocciano sia il Governo (giudizi negativi il 69%) sia la Regione (negativi il 60%). Più equilibrato il giudizio sull'operato del proprio Comune di residenza, ma in questo caso il 30% non risponde, e in “effetti i Comuni non hanno responsabilità diretta sulla sanità", spiegano da Pd.7
Il consigliere regionale
“La storia che la sanità lombarda sia la migliore d’Italia è ormai finita – commenta il consigliere regionale Gian Mario Fragomeli 0.- Lo dicono i dati del Ministero della Salute, ma, per la prima volta, lo affermano anche i lombardi, che bocciano Fontana e la sua Giunta di destra per una gestione che abbandona i cittadini a se stessi, anzi, al ricatto ‘vuoi farti curare? Paga’. Un altro aspetto che è emerso dalla due giorni, è che sempre più lombardi vanno addirittura a farsi curare fuori regione, e non era mai successo. La Regione deve pagare mezzo miliardo di euro l’anno per queste cure ricevute fuori dai propri confini, una cifra enorme. Questa situazione deve cambiare, Fontana ci deve ascoltare ”. E ancora: “Bisogna ricostruire la sanità territoriale e tornare a investire sulla sanità pubblica, e ai grandi gruppi privati bisogna chiedere di fare ciò che serve ai lombardi, non ai loro profitti. Tra una settimana arriverà in Commissione Sanità la legge di iniziativa popolare su cui abbiamo raccolto 100mila firme. Lanciamo da qui, dalla nostra conferenza regionale, una nuova stagione di mobilitazione che inizierà già dal prossimo weekend, perché alla destra bisogna dire che bisogna cambiare”.