Samarate, le armi della mattanza: martello e trapano. Le due vittime sono state sedate?

Prime indiscrezioni dall'autopsia sui corpi di Stefania Pivetta e Giulia Maja. Il geometra-assassino ancora ricoverato in Psichiatria

Prime indiscrezioni riguardo l'autopsia sui corpi di Stefania Pivetta e la figlia Giulia Maja, vittime della follia omicida di Alessandro Maja, 57enne geometra residente a Samarate ma con studio a Milano. I riscontri confermano quanto affermato inizialmente sull'arma per il duplice delitto: le due donne sono state aggredite con un martello. Le ferite isolate sui due corpi, infatti, sono compatibili con i segni lasciati dall'attrezzo. Colpi menati con violenza e brutalità, in particolare alla testa e al volto, come ipotizzato fin dall'inizio, con una scena dell'omicidio che faceva pensare a una mattanza.

Per quanto riguarda l'altro figlio della coppia Nicolò, invece, 23 anni, ancora ricoverato nel reparto di Terapia intensiva, si ipotizza un cambio di arma. Il giovane, che è stato preso di mira in un secondo momento, sarebbe stato attaccato e ferito con un trapano, altro attrezzo per lavori casalinghi, rinvenuto sporco di sangue nell'abitazione di via Torino dove viveva la famiglia Maja. Nel corso dell'esame autoptico, svoltosi nella giornata di sabato 7 maggio, sono stati eseguiti anche esami tossicologici. Sono stati prelevati campioni di tessuto dalle salme delle vittime, con l'obiettivo di capire se siano state sedate con qualche sostanza prima dell'aggressione e dei colpi fatali. Un dettaglio che, se fosse confermato, probabilmente porterebbe a sfumare l'ipotesi di un raptus improvviso (del resto rimasta sempre sullo sfondo): chi aggredisce sull'onda di un black-out, infatti, non si cura certo di stordire i suoi "bersagli".

L'autore della strage, intanto, è ancora ricoverato nel reparto di Psichiatria dell'ospedale San Gerardo di Monza, dove si trova da venerdì: si attendono le dimissioni, così da poter fissare una nuova data per l'interrogatorio di garanzia, contesto in cui Maja potrà - se non si avvarrà della facoltà di non rispondere - ricostruire la dinamica dell'accaduto e fornire la sua versione dei fatti. Gli inquirenti, intanto, stanno effettuando accertamenti sulla documentazione sequestrata nello studio milanese di Maja: file salvati sui pc ma anche materiale cartaceo che potranno servire a ricostruire la situazione patrimoniale del professionista. Capitolo funerali: la data non si sa ancora, a oggi pomeriggio, lunedì 9 maggio, ma potrebbe venire fissata presto. Nell'occasione a Samarate verrà proclamato lutto cittadino.