Referendum eutanasia legale: raccolte 1,2 milioni di firme. Ecco l'iter e quando si voterà

Venerdì le firme saranno depositate in Cassazione e poi si andrà in Corte costituzionale

Marco Cappato

Marco Cappato

Sono oltre un milione duecentomila le firme raccolte per chiedere un referendum sull'Eutanasia legale: lo hanno comunicato oggi in conferenza stampa Marco Cappato, il segretario dell'associazione Luca Coscioni e i coordinatori del comitato.

Di queste firme quasi 400mila sono state raccolte online, le altre invece su carta grazie a più di 13mila volontari che hanno organizzato seimila tavoli di raccolta in oltre mille comuni. I promotori hanno ora organizzato una manifestazione per il deposito delle firme in Cassazione, prevista a Roma, alle 9 di venerdì 8 ottobre

Un risultato che va ben oltre le firme necessarie per richiedere un Referendum popolare. La legge stabilisce infatti che per chiedere l'indizione di un Referendum occorrano 500 mila firme.

Si è chiusa oggi a Milano conl'annuncio di un milione e 214mila firme raccolte la campagna di raccolta firme per il Referendum sull'eutanasia legale, promossa da numerose organizzazioni e partiti, tra cui l'Associazione Luca Coscioni.

"Finalmente a primavera il popolo italiano potrà scegliere tra l'eutanasia clandestina, che c'è già, e l'eutanasia legale, fatta di regole, responsabiltà e conoscenza", ha commentato Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione presentando a Milano i dati della campagna e i prossimi passi verso il referendum: venerdì 8 ottobre le firme verranno consegnate alla Corte di Cassazione, che effettuerà il conteggio. Poi ci sarà il giudizio di ammissibilità della Corte Costituzionale, prevista entro metà gennaio. Il referendum dovrebbe poi tenersi tra il 15 aprile e il 15 giugno.  Una partecipazione che gli organizzatori definiscono "da record", e che dimostra, ha osservato Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, come il "non dover subire una sofferenza contro la propria volontà è una questione avvertita come importante, fa parte del vissuto delle persone. Purtroppo la politica dei partiti ancora non si è resa conto di questa esigenza". 

Cappato ha quindi sottolineato l'importanza dell'utilizzo per la prima volta della firma digitale: è il primo referendum al mondo con valore legalmente vincolante ad essere proposto "online", ha spiegato Cappato, "grazie all'innovazione strappata con una lunga campagna condotta da Mario Staderini, passata dalle condanne dell'Italia da parte della Commissione diritti umani delle Nazioni Unite e dall'azione del co-Presidente dell'associazione Luca Coscioni Marco Gentili, e tradotte nell'emendamento di Riccardo Magi approvato dal Parlamento. L'Associazione Luca Coscioni si è fatto carico del costo della firma digitale impegnandosi alla spesa di un totale di circa un milione di euro, finora parzialmente coperti da donazioni volontarie dei firmatari per un totale di 485.000 euro".  Il deposito del referendum arriva a 15 anni dalla lettera di Piergiorgio Welby al Presidente Giorgio Napolitano, a 8 anni dal deposito della legge di iniziativa popolare, a 3 anni dal primo invito della Corte costituzionale al Parlamento per una legge sul suicidio assistito.