È ancora una volta Milano la città con la migliore qualità della vita in Italia. O almeno, secondo la classifica del 2024 realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, arrivata ormai ventiseiesima edizione. Ma il capoluogo non è l’unica città della Lombardia sul podio, perché Monza e Brianza guadagna il terzo posto nazionale (superata, al secondo posto, da Bolzano). Guardando a indicatori più specifici, invece, Mantova è al terzo posto per qualità ambientale e Pavia al quarto per la sanità. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, commenta soddisfatto sui social, rivendicando il risultato: “Ecco”. Poi aggiunge: “E sui problemi, che ovviamente ci sono, continueremo a lavorare”.
La classifica mette in relazione nove dimensioni d’analisi, legati alle diverse sfaccettature che compongono un’ideale condizione di benessere: affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, turismo, reddito e ricchezza.
Quest’anno – si legge nello studio – “si conferma la crescita delle metropoli: province e città metropolitane, soprattutto del Centro-Nord, continuano a mostrare una maggiore capacità di ripresa dagli shock rispetto alle altre aree del Paese. Di riflesso, si fa più netta la separazione tra le regioni del Nord e il Mezzogiorno e Isole, dove crescono aree di disagio sociale e personale”.
In fondo alla classifica, infatti, ci sono Caltanissetta (posizione 107), insieme a Reggio Calabria (106) e Agrigento (105). Per quanto riguarda Caltanissetta, in compenso, la provincia si classifica tra le prime posizioni nella dimensione del “Sistema salute” e a metà classifica nella dimensione relativa a “Reati e sicurezza”.
Città lombarde nelle sotto-classifiche
Per ognuno dei nove indicatori esiste una classifica specifica e diverse città lombarde entrano nei primi posti. Come già anticipato, Mantova vince il terzo posto, superata solo da Padova e Reggio Emilia, per quanto riguarda la “qualità ambientale”, che si articola in due sottodimensioni: “una negativamente associata alla qualità della vita che comprende indicatori di impatto ambientale; la seconda positiva, in cui figurano anche variabili il cui andamento può essere messo in relazione con le azioni degli amministratori locali”.
Per quanto riguarda i “servizi sanitari”, che fanno riferimento a poli di eccellenza nella ricerca medica, ma esistono anche altri fattori più generali, Pavia conquista il quarto posto, superata da Isernia, Terni e Ancona. Secondo posto per Cremona invece nell’indicatore di “sicurezza sociale”.
Buoni risultati delle città lombarde anche nella classifica “popolazione”, legata a diversi indicatori, tra cui l numero medio di figli per donna, l’indice di dipendenza degli anziani, la speranza di vita alla nascita e la speranza di vita a 65 anni. Dopo Bolzano e Trento troviamo infatti Monza e Brianza, Milano e Brescia.