
Petardi
Milano, 27 dicembre 2017 - Ci sono sindaci che limitano il divieto al centro storico, altri invece coinvolgono tutto il Comune. Alcuni si limitano alla Notte di San Silvestro, altri invece allargano il "no" ai petardi persino fino al 30 gennaio. In Lombardia non mancano i sindaci che percorrono la strada dell'ordinanza "anti botti" in vista di Capodanno. Le motivazioni? Ridurre il rischio di incidenti, diminuire il livello di smog ed evitare una nottata di spavento agli animali. Tra l'altro, l'utilizzo di fuochi d'artificio è vietato dalle misure anti smog di primo livello stabilite da Arpa Lombardia ed entrate in vigore dal 26 dicembre. Oltre alle misure sulla circolazione dei veicoli non si sono possono utilizzare sistemi di riscaldamento a legna, accendere falò, barbecue, si deve ridurre di un grado centigrado la temperatura all’interno delle abitazioni e, appunto, non si possono fare esplodere fuochi d'artificio.
Tra le misure che riguardano il Capodanno in piazza Duomo con il concerto di Luca Carboni e Fabri Fibra c'è anche il divieto di introdurre fuochi d'artificio e petardi, oltre alle bottiglie di vetro. Nei Comuni della Città metropolitana di Milano fioccano le ordinanze "anti botti". A Rozzano, ad esempio, il sindaco Barbara Agogliati ha vietato per la prima volta i petardi nella storia del Comune e ha esteso l'ordinanza fino al 30 gennaio 2018. A Monza il sindaco Dario Allevi ha vietato l'utilizzo di botti, petardi e fuochi d'artificio nei luoghi pubblici o aperti al pubblico della città in occasione dei festeggiamenti di Capodanno. Il divieto a Monza scatterà da sabato 30 dicembre, fino a tutto lunedì 1 gennaio 2018 e riguarderà in particolare i questi luoghi della città, comprese le loro pertinenze: area monumentale - centro storico; Parco e Villa Reale compresi i giardini; l'ospedale, i centri ed istituti di cura e salute nella fascia entro 300 metri dagli ingressi; parchi e giardini entro 300 metri dagli ingressi; le aree mercatali nei giorni e nelle ore di svolgimento del mercato con estensione ai 150 metri dalla delimitazione dell'area; i luoghi di culto, luoghi di aggregazione e di ritrovo, pubblici esercizi entro 50 metri dagli ingressi. "Vorrei evitare il solito bollettino di guerra", ha spiegato il sindaco Dario Allevi.
In provincia di Sondrio il primo Comune ad emettere un'ordinanza "anti botti" è stato quello di Chiavenna. Il provvedimento a firma del sindaco Luca Della Bitta impone il divieto assoluto di accendere fuochi di ogni genere, d’artificio, petardi e lanterne cinesi. Il sindaco di Sondrio Alcide Molteni, invece, ha invitato i cittadini a non utilizzare petardi o i fuochi d’artificio poiché "capaci di creare situazioni potenzialmente poco sicure e inoltre sono molto pericolosi per i nostri amici animali". Anche a Cremona niente botti per Capodanno. Dal 30 dicembre 2017 e fino al 2 gennaio 2018 è vietato far esplodere artifici pirotecnici di libera vendita che abbiano l’effetto scoppiettante, crepitante o fischiante quali ad esempio raudi o petardi di qualsiasi tipo in tutti i luoghi pubblici situati all'interno della Zona di Particolare Rilevanza Urbanistica. Per coloro che non rispettano le disposizioni è prevista una sanzione fino a 150 euro.
A Varese i petardi sono stati vietati dalle 19 del 31 dicembre 2017 alle 6 del mattino del 1 gennaio 2018. Non si potranno esplodere botti e petardi di qualsiasi tipo in luoghi coperti o scoperti, pubblici o privati, nelle immediate prossimità di abitazioni e altri luoghi caratterizzati dalla presenza di persone e animali, con particolare riguardo ai luoghi di cura. La delibera specifica inoltre che i botti cosiddetti “declassificati” di libero commercio possono essere esplosi in zone isolate, a debita distanza dalle persone e dagli animali. A Lecco, botti concessi solo per due ore, dalle 23 all'1 di notte, ma in piazza niente bottiglie e lattine.