
Parabiago (Milano), 16 novembre 2023 – Sono oltre 15mila le firme sottoscritte alla petizione online lanciata su Change.org da Sarah Giansoldati, padrona di Uma, il Rottweiler ucciso domenica scorsa da un cacciatore in un parco, a poche centinaia di metri dalle case di via delle Viole.
Firme che continuano a crescere di minuto in minuto chiedendo di ottenere giustizia per il cane e far sì che la caccia sia impedita nelle zone abitate soprattutto dopo quanto accaduto nel pomeriggio di domenica 12 novembre a Parabiago, nei campi agricoli al confine con il parco del Roccolo.
Uma, una Rottweiler di appena 14 mesi in compagnia di Pino un cocker spaniel e dei proprietari fra cui un ragazzino di 13 anni, è stata uccisa da un cacciatore in mimetica che le ha fatto saltare la testa, sparandole da un metro, usando cartucce di fucile lunghe 7 centimetri. Il ragazzino si è visto esplodere la testa del suo cane a pochi centimetri di distanza.
“Aiutatemi firmando la petizione, facciamo sentire che è impensabile poter sparare nelle zone abitate, che la caccia è uno sport barbaro. Al posto del mio cane poteva esserci il tuo. O peggio una persona”, conclude il testo.
Il sindaco
Intanto il sindaco di Parabiago, Raffaele Cucchi, che riveste anche l’incarico di consigliere Metropolitano di Milano, ha richiesto al sindaco Metropolitano alcuni chiarimenti in merito alla mancanza di vigilanza venatoria di competenza provinciale. “Per quanto riguarda le azioni amministrative – prosegue Cucchi - mi preme precisare che il controllo venatorio è in capo alla Città Metropolitana di Milano".
"Pertanto, ho chiesto al Sindaco Sala le modalità con le quali avvengono questi controlli sul nostro territorio, oltre che sulle attività e i requisiti dei cacciatori. Non è possibile pensare, infatti, che questa attività di controllo sia svolta da soli otto agenti di Polizia Provinciale e per tutta la provincia di Milano!”. Nei prossimi giorni, attendendo ulteriori sviluppi intorno all’accaduto, l’amministrazione comunale valuterà ulteriori azioni da intraprendere per garantire una maggiore tutela preventiva nei confronti della cittadinanza.
Il difensore
Intanto parla l’avvocato Emanuele Valli, legale del cacciatore, un 44enne di Parabiago: “Il mio cliente ha avuto paura. È stato spintonato e insultato, la notte l’ha passata al pronto soccorso in stato di shock. Ha evitato il linciaggio al parco, ma si è scatenato quello sui social. I carabinieri sono stati a casa sua e hanno confiscato le armi che deteneva regolarmente, ma dal nostro punto di vista non ci sono dubbi sul fatto che si sia trattato di un incidente”.