
L'imprenditore Paolo Vivacqua venne ucciso nel suo ufficio a Desio
Desio (Monza Brianza), 28 Gennaio 2 Paolo Vivacqua.
025 - Quasi 5 anni trascorsi in carcere con l’accusa di essere l’intermediario nell’omicidio diOra la quinta sezione penale della Corte di Appello di Milano ha riconosciuto 241mila euro come risarcimento dei danni per ingiusta detenzione a Salvino La Rocca, 56enne, difeso dagli avvocati Salvatore Manganello di Agrigento e Alessandro Frigerio di Monza.
Storia infinita
Il “Berlusconi di Ravanusa”, rottamaio siciliano trapiantato in Brianza, fu ammazzato il 14 novembre 2011 con 7 colpi di pistola nel suo ufficio di Desio. La storia infinita di questa vicenda giudiziaria ha avuto inizio il 2 dicembre 2015 con la sentenza della Corte di Assise di Monza che ha condannato a 23 anni di reclusione Diego Barba (imputato come mandante dell'assassinio insieme alla moglie della vittima, Germania Biondo, poi assolta definitivamente, mentre Barba attende la pronuncia sul risarcimento da ingiusta detenzione) e La Rocca, ritenuto intermediario tra il mandante e gli esecutori materiali del delitto, Antonino Giarrana e Antonino Radaelli, condannati all'ergastolo dai giudici monzesi.
L’ultima sentenza
Solo dopo 10 anni e mezzo dal fatto la Corte di Cassazione ha messo la parola fine a 6 anni di processi dichiarando inammissibile il ricorso della Procura generale di Milano, che aveva voluto far scattare il settimo giudizio sulla vicenda, il terzo davanti ai giudici supremi e ha fatto diventare definitiva la sentenza di assoluzione per Barba e La Rocca. Quest'ultimo aveva chiesto il risarcimento di 482mila euro, ma i giudici milanesi l'hanno dimezzato ritenendo che La Rocca abbia avuto "comportamenti oggettivamente ambigui" nella vicenda. Ora bisognerà attendere se la difesa del 56enne, oppure la Procura generale che voleva respingere la richiesta di risarcimento, ricorreranno in Cassazione.