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Stop alla caccia, Regione Lombardia non ci sta: scelta ideologica che mette a rischio il contenimento dei cinghiali

L’assessore Beduschi annuncia ricorso contro la sentenza del Tar: “Dire che tutti i 140mila ettari di confini alpini siano tutto un valico non corrisponde alla realtà”

Una protesta degli agricoltori contro il proliferare dei cinghiali

Una protesta degli agricoltori contro il proliferare dei cinghiali

Milano – Il Tar della Lombardia ha disposto il divieto di caccia su 475 valichi montani per un raggio di almeno mille metri dagli stessi accogliendo un ricorso presentato dalla Lac-Lega per l'abolizione della caccia.

La sentenza dispone il divieto immediato sui 475 valichi montani interessati dalla rotte di migrazione degli uccelli e non solo su quelli che erano stati individuati dalla Regione. Una decisione contestata dal Pirellone che, come ha annunciato l'assessore regionale all'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi, farà ricorso. “Penso che sia un atto dovuto perché questa sentenza è chiaramente sproporzionata. A me piacerebbe che quando si parla di caccia si parli non su un impianto ideologico, ma concreto, che riporti alla scienza e alla conoscenza. Noi - ha detto Beduschi - abbiamo investito molto per conoscere le rotte migratorie e fare studi con le università lombarde, quindi avevamo apposto degli atti che sembravano concreti e supportati dalla scienza. Dire che tutti i 140mila ettari di confini alpini siano tutto un valico non corrisponde alla realtà. Siamo disposti a confrontarci su dati autentici ma non sul 'o tutto o nulla’. Quindi la Regione si opporrà”.

Indirettamente, ha sottolineato l'assessore, questa decisione “va a inficiare sul contenimento dei cinghiali e siamo in emergenza Peste suina africana. Impedisce la braccata e alcuni tipi di caccia in questo momento fondamentale per il contenimento soprattutto in aree alpine e prealpine da dove i cinghiali scendono a valle e mettono a repentaglio la nostra economia. Si fa di tutta l'erba un fascio, io credo che si debba riportare tutto alla scienza”, ha concluso.