Crescono le morti sul lavoro in Lombardia. Secondo i dati diffusi dall'Osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente Vega Engineering, da gennaio a ottobre 2024 sono state 155 le vittime, 16 in più rispetto allo scorso anno.
Quasi una vittima su tre è straniera. "155 vittime in 10 mesi raccontano una tragica realtà per la Lombardia, che rimane la prima regione italiana per numero di infortuni mortali sul lavoro", dice il presidente dell'Osservatorio, Mauro Rossato, che aggiunge: "Tenendo conto dell'incidenza della mortalità, ossia del numero degli infortuni rispetto alla popolazione lavorativa, la Lombardia si posiziona in zona gialla, ovvero è tra le regioni che nel nostro Paese fanno emergere incidenze di mortalità inferiori alla media nazionale. Ciò nonostante non è retorico affermare che 155 vittime registrate da gennaio a ottobre nella regione più popolosa e tra le più ricche del nostro Paese sono la dimostrazione di quanto impegno dobbiamo ancora profondere con il fine di migliorare la sicurezza dei luoghi di lavoro".
Il più elevato numero di decessi totali è stato registrato in provincia di Milano (39). Seguono Brescia (34), Bergamo e Pavia (16), Monza Brianza (14), Varese (9), Mantova (7), Lodi (6), Cremona (5), Como (4), Lecco (3) e Sondrio (2). Dei 155 incidenti mortali, sono 112 quelli rilevati in occasione di lavoro (4 in più dello scorso anno) e 43 quelli in itinere (12 in più del 2023). Riguardo agli ultimi dati disponibili, a fine ottobre 2024, il rischio di infortunio mortale in Lombardia (24,9 morti per milione di occupati) risulta essere inferiore rispetto alla media nazionale pari a 27,9. Se si analizzano le incidenze, in zona rossa ci sono Pavia (55,0) e Brescia (52,8). In zona arancione Lodi (29,9), in zona gialla Mantova (27,6), Monza Brianza (27,2) e Sondrio (26,9) e in zona bianca Lecco (20,6), Bergamo (20,4), Cremona (19,4), Milano (17,2), Varese (12,8) e Como (7,5).
In aumento anche il numero di denunce. A fine ottobre erano 91.414, mentre nello stesso periodo dello scorso erano ferme a 91.101. Le attività manifatturiere sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio sul lavoro (13.536), seguite da trasporto e magazzinaggio (5.794), commercio (5.040), sanità (4.890) e costruzioni (4.875). La provincia di Milano è quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (30.411), seguita da Brescia (12.745), Bergamo (10.748), Varese (8.153), Monza Brianza (6.417), Como (4.362), Mantova (4.179), Pavia (3.931), Cremona (3.831), Lecco (2.909), Lodi (1.922) e Sondrio (1.806).
Se si analizzano i numeri dal punto di vista del genere, sono 32.462 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (25.053 in occasione di lavoro) e 58.952 quelle degli uomini (50.181 in occasione di lavoro). E sono 16 le donne che hanno perso la vita, 10 in occasione di lavoro e 6 in itinere. Le denunce dei lavoratori stranieri sono 23.662 su 91.414 (circa il 26%). E sono 19.355 le denunce dei lavoratori stranieri registrate in occasione di lavoro. Sono 49 i lavoratori stranieri deceduti nei primi dieci mesi del 2024 su un totale di 155, 38 dei quali in occasione di lavoro su un totale di 112.