Roberta Repetto morta dopo l'asportazione di un neo: condannato il chirurgo Paolo Oneda

Brescia, il gup ha riqualificato l'accusa da omicidio volontario a colposo per la morte di Roberta Repetto: tre anni e 4 mesi al medico che operò in agriturismo

Paolo Oneda

Paolo Oneda

Brescia, 23 settembre 2022 -   Tre anni e quattro mesi. E' la condanna inflitta oggi al chirurgo bresciano Paolo Oneda e al fondatore del centro olistico Anidra, in Liguria, Paolo Bendinelli, al termine del processi in abbreviato in Tribunale a Genova.

I due insieme alla psicologa di Brescia Paola Dora, compagna di Oneda, erano imputati dell'omicidio volontario di Roberta Repetto, la 40enne figlia dell’ex sindaco di Chiavari nel 2018 stroncata da un melanoma per l'accusa sorto dopo l’asportazione di un neo con pratiche alternative. L'intervento chirurgico fu eseguito su un tavolo di un agriturismo di Anidra, senza esame istologico a seguire, da Oneda, un tempo in servizio all’ospedale di Manerbio e la scorsa primavera per questa vicenda finito in manette e sospeso dal lavoro. Repetto trascorse due anni di agonia, e per la procura fu curata solo con meditazioni, tisane e bagni nel fiume, finché appunto morì.

Per l'accusa Oneda avrebbe dovuto essere condannato a 14 anni, la compagna a 10 e il "santone" Bendinelli, che rispondeva anche di maltrattamenti, circonvenzione d'incapace e violenza sessuale, a 16. Gli imputati però si sono sempre dichiarati innocenti sostenendo che fu la vittima a non volersi curare in ospedale né tantomeno a non volersi mai recare in prontosoccorso. Oneda e Dora al contrario più volte le avrebbero suggerito di farsi vedere all'esterno della struttura, e il medico bresciano asportò il neo a Repetto con un bisturi che la stessa di era fatta procurare dalla madre per evitare gli ospedali. Il giudice ha assolto Dora, mentre ha condannato Oneda e Bendinelli riqualificando tuttavia l'imputazione da omicidio volontario in omicidio colposo.