Minacce a sindaci e giornalisti, in Lombardia si rischia di più. Aumentano furti e omicidi

Nel mirino 42 amministatori locali lombardi sui 300 italiani. Il Viminale lancia l'allarme femminicidi in Italia: "Muore una donna ogni 3 giorni"

Polizia

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Non è un paese per amministratori locali. Nei primi sei mesi dell'anno in Italia si sono registrate minacce nei confronti di 300 amministratori locali, di cui 153 primi cittadini. Di questi ben 42 sono lombardi. Il più alto numero di sindaci finiti nel mirino si registra proprio all'ombra del Pirellone, seguono la Campania con 40 casi, la Calabria con 33, la Sicilia con 27 e la Puglia con 26. E' quanto emerge dal dossier del Viminale, che prende in esame un anno di attività e di iniziative di tutte le componenti del ministero dell'Interno. Un dato preoccupante ma in calo se paragonato ai numeri dello scorso anno, quando gli amministratori sotto tiro sono stati 369. Nella metà dei casi la matrice è ignota, mentre in 36 episodi le intimidazioni sono legate a tensioni sociali e in altri 25 casi le minacce venivano da criminali comuni.

Minacce a sindaci e giornalisti: primato in Lombardia

Non va meglio per i giornalisti. In 64 hanno subito intimidazioni nello stesso periodo, e per 55 di loro le minacce sono avvenute tramite web. Ma anche in questo caso si registra un calo rispetto all'anno precedente quando gli episodi erano stati 110. In otto casi si è trattato di intimidazioni da parte della criminalità organizzata, mentre altri 37 casi sono riconducibili all'attività socio politica. E anche in questo caso la Lombardia detiene il triste primato, assieme al Lazio, con 12 episodi. Seguono la Campania con 9 minacce a giornalisti, la Calabria ne registra 5 e la Puglia 4.

Migranti, il Pirellone primo nell'accoglienza

È sempre il dossier del Viminale a svelare i flussi migratori. Le regioni che ospitano più migranti sono proprio la Lombardia, 11%, Emilia Romagna, 10%, Piemonte, Lazio e Sicilia, con il 9%. In accoglienza figurano anche 14.354 ucraini in fuga dopo l'invasione russa e 3.649 afgani. Al 10 agosto scorso, i migranti in accoglienza sono 95.184, il 23,9% in più rispetto a un anno fa: 682 in hotspot, 63.570 in centri di accoglienza e 30.932 nella rete Sai (Sistema di accoglienza e integrazione).

Tornano a crescere omicidi, rapine e furti

A livello nazionale cresce il numero di omicidi, rapine e furti. Il totale dei delitti registrati tra l'1 agosto 2021 e il 31 luglio 2022 è di 2.116.479, ma a pesare nel conteggio - sottolineano dal ministero - è l'addio delle norme anti covid. Sale dunque il numero dei reati, ma meno del periodo pre Covid, quando si erano registrati  2.338.073 delitti. In particolare dall'1 agosto 2021 al 31 luglio 2022 si registrano 319 omicidi (36 attribuibili alla criminalità organizzata) contro i 276 dello stesso periodo precedente (1 agosto 2020-31 luglio 2022) mentre nel periodo pre Covid erano 334. Le rapine commesse nell'ultimo anno sono 24.644 (erano 19.975 nell'anno precedente e 25.588 nel periodo pre Covid). Stesso andamento per i furti: 902.014 nell'ultimo anno, 730.061 nell'anno precedente 1.117.855 nel periodo pre Covid. 

Allarme femminicidi: uccisa una donna ogni 3 giorni

Aumentano del 15,7% i femminicidi commessi  nell'ultimo anno in Italia, che sono complessivamente 125 ovvero il 39,2% del totale degli omicidi volontari. In pratica muore una donna ogni 3 giorni circa. Sono 108 i femminicidi maturati in ambito familiare e 68 quelli commessi dal partner o dall'ex partner. Tra l'1 agosto 2020 e il 31 luglio 2021 erano state 108 le donne uccise. E anche su questo fronte la Lombardia paga un conto pesante, basti ricordare la recente tragedia di  Samarate. Calano invece le denunce per stalking, 15.817 contro le 18.653 dell'anno precedente, ma aumentano gli ammonimenti del questore 3.100, di cui 1.640 per violenza domestica e diminuiscono i provvedimenti di allontanamento (414).