Covid: Lombardia zona arancione rafforzata dal 5 marzo. Chiuse tutte le scuole / PDF

Restano aperti solo i nidi. La misura durerà fino al 14 marzo. Stop a giochi e sport nei parchi

Nuovo Dpcm: scuole chiuse in zona rossa (Ansa)

Nuovo Dpcm: scuole chiuse in zona rossa (Ansa)

Nuove restrizioni a livello regionale. A partire da mezzanotte di oggi fino al 14 marzo tutta la Lombardia sarà classificata come zona arancione rinforzato (saranno chiusi tutti gli istituti scolastici eccetto i nidi - bimbi da 0 a 3 anni - della regione). Fontana ha firmato un’unica ordinanza che comprenderà anche le precedenti. Stando agli ultimi dati in regione attualmente 4.545 ricoverati e 532 persone ricoverate in terapia intensiva (+26 nella mattinata di oggi). 

L’ordinanza, tra le altre cose, prevederà l’accesso limitato nelle attività commerciali (un solo componente per famiglia), il divieto di utilizzare le aree giochi all’interno dei parchi e il divieto di recarsi nelle seconde case. Ecco l'ordinanza firmata oggi dal governatore Fontana.

Zona arancione rafforzata/Le regole

Nella zona arancione rafforzata si seguono le regole della zona arancione e si aggiungono misure ancora più restrittive. Ma vediamo nel dettaglio.

SPOSTAMENTI - Sono vietati gli spostamenti al di fuori della propria Regione e del proprio Comune di residenza. Ci si potrà spostare solo per comprovati motivi di salute, lavoro e necessità. Rimane ancora in vigore il coprifuoco nazionale previsto dalle ore 22 alle ore 5 del mattino successivo. Vige inoltre l'obbligo di usare la mascherina chirurgica sui mezzi di trasporto.

VISITE AD AMICI E PARENTI -  Sono escluse le visite giornaliere a parenti e amici, comprese quelle che non comportano l'uscita dai confini comunali, tranne situazioni di assoluta necessità che vanno comunque autocertificate.

SECONDE CASE - E' vietato raggiungere le seconde case di proprietà, ovunque siano situate, salvo situazioni di assoluta necessità da autocertificare.

BAR E RISTORANTI - Bar e ristoranti torneranno a essere chiusi: sarà consentito solo l'attività di asporto o consegna a domicilio. Per i bar, l'asporto sarà previsto solo fino alle 18 mentre per i ristoranti fino alle 22. Il domicilio sarà invece possibile fino a mezzanotte.

NEGOZI - I negozi restano tutti aperti. Nei giorni festivi e prefestivi sono però chiusi nei centri commerciali, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole.

MUSEI - Sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, ad eccezione delle biblioteche dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione e degli archivi.

SPORT - Sono sospesi gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva, così come l’attività sportiva svolta nei centri sportivi all’aperto. Resta consentito lo svolgimento di attività sportiva solo in forma individuale ed esclusivamente all’aperto. Possibile svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie.

SCUOLE UNIVERSITA' - Chiudono tutte le scuole di ogni ordine e grado: scuola dell'infanzia, scuole medie e scuole superiori resteranno chiuse fino a data da destinarsi. Per loro sarà prevista quindi la didattica a distanza. Sorte condivisa anche dalle università: saranno infatti sospese le lezioni in presenza.

Le ragioni della scelta

Dalla mezzanotte di oggi tutta la Lombardia sarà in fascia arancione rafforzato e vi resterà almeno fino al 14 marzo, data di scadenza dell'ordinanza firmata stamattina dal presidente della Regione, Attilio Fontana. La scelta di tingere tutta la Lombardia di un solo colore è maturata ieri sera nel corso di una riunione della Commissione Indicatori di Palazzo Lombardia protrattasi più del solito. “La Commissione - spiega Fontana - a seguito dell'analisi dei dati effettuata, ha condiviso la necessità di superare la differenziazione tra aree assumendo interventi di mitigazione rinforzati per tutto il territorio regionale con l'obiettivo, oltre che di contenere l'incremento di contagi, di preservare le aree non ancora interessate da una elevata incidenza”. Ma la comunicazione e l'ordinanza sono state posticipate a stamattina per fare in modo che tutti i sindaci e i presidenti della Province potessero essere avvisati preventivamente evitando così incidenti diplomatici quali quelli avvenuti solo qualche giorno fa.

La scelta di non procedere con provvedimenti limitati a singole aree ma di assoggettare all'arancione scuro tutta la regione ha due ragioni. Innanzitutto l'aumento dell'incidenza dei nuovi casi: ad oggi sono almeno 6 le province lombarde che sforerebbero il parametro dei 250 nuovi contagi per 100mila abitanti, calcolato su base settimanale, previsto dal primo decreto Covid del Governo guidato da Mario Draghi (Brescia, Como, Mantova, Monza e Brianza, Lecco e Cremona). Un dato di fatto – l'aumento dei positivi – che si fa sempre più tangibile nei reparti ospedalieri: attualmente in Lombardia ci sono 4.545 ricoverati in reparti Covid e 532 ricoverati in terapia intensiva, con aumento di 26 persone solo nella mattinata di oggi. Seconda ragione: l'esecutivo lombardo ritiene che il varo di un'unica fascia arancione scuro possa essere misura sufficientemente forte per evitare che il Governo, in base ai dati che saranno oggetto di monitoraggio domani, possa invece decidersi per la zona rossa.

Situazione epidemiologica in peggioramento

Dalla mezzanotte di oggi, quindi, saranno chiuse tutte le scuole della regione, di ogni ordine e grado, eccezion fatta per gli asili nido: “La situazione epidemiologica presenta le condizioni di un rapido peggioramento con un'incidenza in crescita in tutti i territori della Lombardia, anche in relazione alle classi di età più giovani”, si specifica, non a caso, nella nota diramata dalla Regione. Se per le scuole si tratta di una conferma, sono due i divieti aggiuntivi previsti dalla nuova ordinanza e riguardano negozi e le aree gioco in parchi e giardini pubblici. La prima: “L'accesso alle attività commerciali al dettaglio, al fine di limitare al massimo la concentrazione di persone, è consentito a un solo componente per nucleo familiare, fatta eccezione per la necessità di recare con sé minori, disabili o anziani” si legge nel provvedimento. La seconda: “Non è consentito l'utilizzo delle aree attrezzate per gioco e sport (a mero titolo esemplificativo, aree attrezzate con scivoli ed altalene, campi di basket, aree skate etc.) all'interno di parchi, ville e giardini pubblici, fatta salva – però – la possibilità di fruizione da parte di soggetti con disabilità.