ROBERTO CANALI
Cronaca

Frane e alluvioni presentano il conto: ecco quanto costa ai lombardi il dissesto idrogeologico

In un convegno promosso da Inail nella sede di Confindustria la mappa del rischio idrogeologico nelle varie province. Valtellina ai vertici a livello regionale, seguita da Brescia

Danni del maltempo in Lombardia

Danni del maltempo in Lombardia

Lecco – Difficile convivere con frane e alluvioni eppure in Lombardia, anche per colpa dei fenomeni climatici sempre più estremi, questi eventi si stanno moltiplicando. Periodi di siccità prolungata seguiti da precipitazioni di grande intensità che concentrano nell’arco di poche ore la pioggia che normalmente si abbatte in settimane o mesi mettono a dura prova.

La cronaca recente è ricca di calamità più o meno annunciate e il Lario non rappresenta di certo un’eccezione. Su entrambi i rami del lago dalla primavera frane e alluvioni non si contano: dalla frana del Monte San Martino di agosto, passando a quella che ha bloccato per settimane la Lecco-Ballabio in primavera e, ancora, lo smottamento del costone di roccia che ha fatto crollare la volta della galleria lungo la sp 72, per non parlare delle alluvioni accompagnate da colate di fango a Blevio, sul ramo comasco. Eventi che hanno provocato danni per milioni e infiniti disagi alle popolazioni e nessuna vittima.

Non è un caso che ieri se ne sia discusso a Lecco, nella sede di Confidustria, in un convegno organizzato con la collaborazione del Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici Inail e in partnership con Confindustria Lecco e Sondrio. L’Italia è ad elevato rischio idrogeologico, con un’alta propensione del territorio a fenomeni di dissesto, innanzitutto per le caratteristiche morfologiche. Sono oltre 620mila le frane censite, praticamente i due terzi di quelle registrate in Europa. Secondo i dati di Ispra in Lombardia oltre 45mila cittadini risiedono in aree a pericolosità di frana medio elevata, a cui si aggiungono trecentomila che vivono in aree a pericolosità media. In Lombardia le grandi frane monitorate sono 45. La provincia col maggior numero è Sondrio (41.666), seguono Brescia, Bergamo (con 31.012 e 26.583) e Lecco e Como (12.359 e 10.439). Il 60% dei fenomeni, valutato su basi morfologiche, risulta attivo-riattivato-sospeso, il 30% circa quiescente, il 6% non determinato, il restante 4% è relitto. Solo lo 0,2% dei dissesti censiti risulta stabilizzato. Molti dei fenomeni attivi sono concentrati nella parte più a nord dell’Oltrepò Pavese. Nella restante parte lombarda la distribuzione è abbastanza omogenea ad eccezione della provincia di Varese dove i fenomeni attivi risultano scarsi.

“Abbiamo organizzato questo convegno per fornire strumenti concreti a sostegno delle aziende per migliorare il livello di sicurezza nei luoghi di lavoro rispetto al rischio alluvioni e frane - spiega Giuseppe Giannelli, direttore Inail Uot di Como e organizzatore dell’evento -. Purtroppo anche la nostra provincia è stata interessata da questi fenomeni e solo il confronto con gli esperti potrà aiutarci a definire le giuste strategie di prevenzione". All’evento hanno partecipato il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, il prefetto Sergio Pomponio, il presidente della Provincia Alessandra Hofmann, il direttore regionale di Inail Lombardia Alessandra Lanza, il direttore generale di Arpa Lombardia Fabio Carella, Andrea Colombo dell’Autorità distrettuale del Fiume Po, l’Ordine dei Geologi, studiosi e i vertici dei Vigili del fuoco e la Protezione civile.