Bambini uccisi dai genitori, quasi 270 in un decennio: i casi recenti avvenuti in Lombardia

Nella maggior parte dei casi l’omicida è il padre. Quando è la madre, in oltre metà dei casi il movente è legato a un disturbo psichico o depressivo

Oltre metà dei figli uccisi dai genitori hanno meno di 12 anni (foto di repertorio)

Oltre metà dei figli uccisi dai genitori hanno meno di 12 anni (foto di repertorio)

L’omicidio del piccolo Luca, di un anno, da parte della madre avvenuto il 14 luglio a Voghera ha riportato l’attenzione sui casi di infanticidi e figlicidi in Italia. Secondo gli ultimi dati Eures, dal 2010 al 2022 si contano 268 figli uccisi dai loro genitori o da uno di essi. Quasi uno ogni due settimane: in oltre la metà dei casi si tratta di figli sotto i 12 anni. Nei casi che coinvolgono la madre, è stata talvolta diagnosticata qualche forma di depressione post-parto

Nella maggior parte dei casi l'autore dei figlicidi è il padre (il 64% dal 2010 ad oggi), a fronte del 36% dei figli uccisi dalle madri (96 in valori assoluti). Il rapporto si capovolge nella fascia 0-5 anni, quando sono le madri a risultare le autrici prevalenti (in 61 casi, contro i 45 commessi dai padri).

Il legame con la salute mentale

Secondo i dati di Eures, in oltre un terzo dei figlicidi (il 34,3%) il movente dell’omicidio è attribuibile ad un disturbo psichico dell'autore (depressione o altro disturbo psicologico), che sale al 54,2% dei casi quando ad uccidere il proprio figlio è la madre.

Al disturbo psichico è legato soprattutto il neonaticidio, ovvero l'uccisione del figlio nei primi giorni/mesi di vita a seguito di uno stato di forte depressione, generalmente della madre (che infatti registra tra queste ultime una incidenza pari al 24%). Le madri, infatti, sono autrici della quasi totalità degli infanticidi/neonaticidi censiti (35 casi sui 39 avvenuti dal 2010 al 2022).

I casi in Lombardia

Molti di questi casi assumono rilevanza nazionale, anche per diversi anni, come il caso del delitto di Cogne, per quale Anna Maria Franzoni fu condannata per l’omicidio del figlio Samuele di tre anni. In Lombardia, diversi casi degli ultimi anni sono passati alle cronache.

Nel 2022 a Mesenzana, in provincia di Varese, il 44enne Andrea Rossin ha accoltellato e ucciso i suoi due figli di 13 e 7 anni nella sua abitazione e poi si è tolto la vita. L’uomo era in fase di separazione dalla moglie, che quella mattina doveva andare a riprendere i bambini per accompagnarli a scuola.

Sempre in provincia di Varese, a Mozzarone, nel 2021 Davide Paitoni ha ucciso il figlio di 7 anni e accoltellato la moglie. I carabinieri ritrovano il corpo del piccolo nascosto dell'armadio, insieme ad una confessione. L'uomo, dopo aver ammazzato il figlio, tentò di uccidere la moglie dalla quale si stava separando.

Nel 2021 a Cisliano, nell’area metropolitana di Milano, la piccola Edith di due anni fu trovata morta nella casa di periferia dove viveva coi genitori. La madre Patrizia Coluzzi è accusata di averla uccisa per soffocamento. La donna quella sera ha tentato di togliersi la vita, infliggendosi ferite alla pancia e alle braccia con un'arma da taglio.

Sempre a Milano, nel 2019, il giovane padre di 24 anni Alija Hrustic ha picchiato a morte il figlio di due anni e cinque mesi. Sul corpo del bambino erano state contati 51 pugni e calci in testa, lacerazioni del labbro superiore, morsi su braccia e schiena, ustioni con fiamma viva sotto i piedi. L’uomo è stato condannato in secondo grado a 28 anni.

Nel 2014, a Motta Visconti, in provincia di Milano, Carlo Lissi uccise i suoi due figli e la moglie nella sua villetta in via Ungaretti. Una mattanza premeditata, con una sola arma, un coltello da cucina. Lissi prima uccise la moglie Maria Cristina Omes, di 38 anni, mentre la donna si stava rilassando sul divano, poi i figli: la primogenita Giulia, di 5 anni, che riposava nella sua stanzetta, e Gabriele, 20 mesi, addormentato nel letto dei genitori.

A Parabiango, in provincia di Milano, nel 2009, Marcella Sardini, di 36 anni, ha ucciso il figlio di 4 anni strozzandolo con un cavo elettrico. A dare l’allarme furono la sorella e madre della donna, preoccupate dal prolungato silenzio telefonico della giovane.

Nel 2005 a Casatenovo, in provincia di Lecco, un bambino di 5 anni annegò nella vasca per il bagnetto, a casa sua. La madre, Mery Patrizio, raccontò che dei ladri erano entrati in casa aggredendola e il figlio Mirko, rimasto solo, era scivolato nell'acqua. Due settimane dopo confessò il delitto.