REDAZIONE CRONACA

Falsa e-mail della Polizia ma vera truffa online. Ecco cosa non dovete assolutamente fare se la trovate nella vostra posta

L’allarme del Commissariato online di Ps. L’urgenza e la fretta spesso sono l’arma in più per la riuscita del raggiro

Ancora un allarme truffa online

Ancora un allarme truffa online

Milano, 21 luglio 2025 - Poche cose preoccupano di più e magari mandano in tilt un cittadino onesto della convocazione da parte della polizia o di un annuncio di un’inchiesta per la navigazione impropria in internet. E il numero di false mail è in grande crescita in questi giorni come sottolinea il Commissariato di Polizia online evidenziando come truffatori addirittura utilizzino del Commissariato stesso.

L’allerta

“Continuano - avvisano gli agenti le campagne di phishing che utilizzano loghi, nomi e indirizzi di dipartimenti e uffici della Polizia di Stato per compiere truffe ai danni di onesti cittadini che si ritrovano coinvolti in sospette attività criminali. Alcune di queste e-mail riproducono il logo del nostro sito, altre utilizzano l’indirizzo reale del Polo Tuscolano della Polizia di Stato”.

Il messaggio

Considerata l’urgenza di questo documento, saremo grati se volesse risponderci al più presto via email”. Questo l’oggetto della presunta notifica, che informa il destinatario che sono stati “rilevati elementi preoccupanti relativi all’accesso a contenuti informatici vietati dalla legislazione italiana”

Cosa non fare

“L’urgenza e la fretta inducono la vittima del raggiro a non dedicare il giusto tempo e la dovuta attenzione alla comunicazione ricevuta, favorendo la riuscita della truffa. Il consiglio Non aprire allegati di e-mail di cui non sei in attesa.  La Polizia di Stato non utilizza mai questa modalità di comunicazione per informarti di essere coinvolto in attività investigative”

Una truffa simile era stata segnalata qualche giorno orsono ma questa volta il logo e la firma utilizzati erano quelli del "Comando Carabinieri per la tutela dell’informatica”

Phishing che cos'è?

“Attraverso una e-mail – spiegano gli esperti della Polizia – , solo apparentemente proveniente da istituti finanziari (banche o società emittenti di carte di credito) o da siti web che richiedono l'accesso previa registrazione (web-mail, e-commerce ecc.). Il messaggio invita, riferendo problemi di registrazione o di altra natura, a fornire i propri riservati dati di accesso al servizio. Solitamente nel messaggio, per rassicurare falsamente l'utente, è indicato un collegamento (link) che rimanda solo apparentemente al sito web dell'istituto di credito o del servizio a cui si è registrati. In realtà il sito a cui ci si collega è stato artatamente allestito identico a quello originale. Qualora l'utente inserisca i propri dati riservati, questi saranno nella disponibilità dei criminali”. Oppure potrebbe contenere uno dei tanti virus informatici capaci di copiare dati e soprattutto le password e i vostri  codici d’accesso.