Fedez, Attilio Fontana e tanti altri: chi sono i politici e i vip lombardi “spiati” finiti nell’inchiesta sul dossieraggio

Si allunga la lista delle personalità che sarebbero state “spiate” sfruttando gli archivi della Direzione nazionale antimafia: spuntano anche Marta Fascina e Letizia Moratti

Fedez, Marta Fascina e Attilio Fontana: tutti nomi finiti del presunto dossieraggio su cui indaga la procura di Perugia

Fedez, Marta Fascina e Attilio Fontana: tutti nomi finiti del presunto dossieraggio su cui indaga la procura di Perugia

Attilio Fontana, Fedez, Letizia Moratti, Marta Fascina, Irene Pivetti e molti altri. Si allarga la lista di nomi di politici, giornalisti, imprenditori e celebrità “vittime” della presunta attività di dossieraggio su cui sta indagando dal 2022 la procura di Perugia e che sarebbe stata operata sfruttando gli archivi della Direzione nazionale antimafia. L’inchiesta è stata avviata dal procuratore Raffaele Cantone dopo una denuncia del ministro dell’Interno della Difesa Guido Crosetto.

L’ipotesi dossieraggio 

In generale, con “dossieraggio” si intende un’attività clandestina che ha lo scopo di raccogliere informazioni su singole persone da usare, in genere, come leva o mezzo di ricatto. Questa raccolta di informazioni è stata eseguita mediante il “servizio Sos” (sigla che sta per Segnalazioni di operazioni finanziarie sospette) che analizza appunto le segnalazioni che riguardano i reati finanziari, soprattutto il riciclaggio.

Al centro di questa attività ci sarebbe il tenente della Guardia di finanza Pasquale Striano, che risulta indagato nell’inchiesta della Procura di Perugia e che si difende sostenendo di aver recuperato quei dati per un’attività di routine. Tra gli indagati, oltre a lui, ci sarebbero anche una quindicina di altre persone, tra cui il magistrato della procura antimafia Antonio Laudati ed ex responsabile dell’ufficio Sos, che però attraverso il suo difensore ha rivendicato la correttezza del proprio comportamento.

Secondo quando risulta all’Ansa, comunque, al momento non risulterebbe che le informazioni acquisite siano state utilizzate in un’attività di dossieraggio. Tuttavia, la procura di Perugia punta quindi stabilire se e per cosa siano state impiegate le notizie riservate. In alcuni casi sono state destinate – ritengono i magistrati – ad attività giornalistiche e in altri per scopi non ancora chiari.

Chi c’è nella lista 

Nella lista delle persone controllate ci sono decine di nomi, tra cui sei ministri (Lollobrigida, Valditara, Urso, Fratin, Calderone e lo stesso Crosetto), nonché membri di spicco della politica, dello spettacolo e dell’economia, tra cui Tommaso Verdini, Andrea Agnelli, Cristiano Ronaldo e i giornalisti Giovanni Tizian, Nello Trocchia e Stefano Vergine. Moltissimi anche i lombardi, elencati di seguito.

Attilio Fontana, attuale presidente della Regione Lombardia, e Roberta Dini, sua moglie.

Fedez, all’anagrafe Federico Leonardo Lucia, rapper e marito di Chiara Ferragni, finito al centro del gossip negli ultimi giorni per la presunta separazione dalla moglie.

Letizia Moratti, ex sindaca di Milano, candidata alla carica nel 2021, nonché ex ministra in due governi Berlusconi.

Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo e fedelissimo della presidente del Consiglio Giorgia meloni.

Marta Fascina, deputata di Forza Italia ed ex compagna di Silvio Berlusconi.

Irene Pivetti, politica ed ex presidente della Camera.

Gianluca Savoini, politico e giornalista passato alle cronache nell’ambito di una serie di inchieste giornalistica riguardo a un presunto legame commerciale tra aziende russe e italiane che avrebbe portato a finanziamenti illeciti alla Lega (l’indagine giudiziaria che era scaturita da quelle inchieste è stata archiviata nel 2023).

Giulio Centemero, deputato milanese della Lega.

Francesco Barachetti, imprenditore condannato per peculato e false fatture nell’ambito dello scandalo legato alla Lombardia Film Commission.

Perché raccogliere i dati?

Dagli accertamenti è intanto emerso che Striano non ha ricevuto denaro a fronte dei presunti accessi illeciti alla banca dati, che sono stati circa 800. L'inchiesta punta a chiarire perché lo abbia fatto, dato che solo in quattro o cinque casi i risultati sarebbero confluiti in attività di tipo giudiziario.