Milano – Crescono i casi di West Nile Virus e, soprattutto, aumentano i casi autoctoni, ovvero con contagio avvenuto sul territorio e non in viaggi in aree in cui il virus è endemico. Lo conferma il bollettino di sorveglianza integrata che, settimanalmente, l’Istituto superiore di sanità pubblica aggiorna sulla presenza dei virus e i casi nell’uomo. Per quanto riguarda la Lombardia, è stata confermata la positività di West Nile virus autoctono in vettori (zanzare) e animali nelle province di Mantova, Brescia, Cremona, Varese, Como; un mese fa (bollettino del 25 luglio), i casi autoctoni di virus riguardavano ‘solo’ Mantova, Brescia, Cremona, segno che il West Nile circola sul territorio. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.
La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo, per cui è probabile che molti siano infetti senza saperlo. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale. Per quanto riguarda il quadro clinico delle persone contagiate, rispetto alla stagione 2023 non si sono registrati decessi (11 le persone morte lo scorso anno).
C’è stato, però, un caso di forma neuroinvasiva, nel Mantovano (80 in Emilia Romagna), 8 casi identificati in donatori di sangue, 1 caso di febbre). I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Si trovano tra Cremona e Mantova i pool di zanzare in cui è stato rinvenuto il virus, mentre a Varese rilevata una positività tra gli uccelli.
Ma in questa estate ci si è ormai abituati alle frequenti ordinanze comunali per la disinfestazione a seguito di casi sospetti o confermati di Dengue, malattia virale che pure si trasmette con la puntura delle zanzare. Nel 2024, il sistema di sorveglianza ha intercettato 44 casi in Lombardia (nel 2023, i casi erano stati 110), tra i numeri più alti in Italia (49 in Veneto, 48 in Lazio), tutti importati, ovvero di persone che si sono infettate in viaggi all’estero. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri: da qui, le ordinanze per sanificare le aree in cui risiedono le persone positive al virus, per evitare che il contagio si diffonda.