Fase 2, popolo della movida-sindaci: è scontro

Da un lato la voglia di fare festa dopo i mesi di lockdown, dall’altra il timore di un’impennata nei contagi: minacciate nuove limitazioni

l centro storico di Pavia sabato sera sotto la sorveglianza dalle forze dell’ordine

l centro storico di Pavia sabato sera sotto la sorveglianza dalle forze dell’ordine

Milano, 24 maggio 2020 - Spauracchio movida. Il primo week-end di riapertura completa dopo il lockdown ha scatenato la voglia di aperitivi e festa. In tutta la regione strade e piazze - senza dimenticare le vie lungo laghi e fiumi - si sono riempite di ragazzi, alcuni dei quali ritrosi a rispettare gli obblighi di distanziamento sociale e mascherine. Affollamenti che hanno portato gli amministratori locali a minacciare nuovi giri di vita, sull’esempio del sindaco di Brescia Emilio Del Bono che ha disposto la chiusura degli esercizi pubblici alle 21.30. Problemi a contenere l’euforia non solo nella città delle leonessa. Nella tranquilla Pavia, per esempio, i residenti del centro storico hanno finito - quasi - per rimpiangere i tempi del lockdown. Tra le 23 e l’una c’erano fra le 600 e le 700 persone, con tutti i tavolini occupati nei dehors dei bar in piazza della Vittoria. Numerose le pattuglie di polizia, carabinieri e polizia locale impegnate nei controlli, con interventi alle molte richieste per schiamazzi e ubriachi molesti. Nei bar comunque le distanze venivano rispettate, un po’ meno sul sagrato del Duomo e nelle strette viuzze tra le due piazze, con anche il ‘problema’ delle mascherine abbassate per bere le bevande prese d’asporto. Qualche multa è stata data a coppiette abbracciate ma non conviventi.