Droga dall’Albania, gli arrestati membri di due clan: eroina e coca raffinate in un capannone della provincia di Milano

In carcere 24 persone di diverse nazionalità: 2 italiani e 16 albanesi, 5 marocchini e un tunisino. Le indagini partite dalla Svizzera

Milano, 13 settembre 2023 – Questa mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano stanno arrestando 24 persone, su ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia in stretta collaborazione con la Procura della Repubblica di Monza, per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, rapina ed estorsione.

L’organizzazione

In carcere sono finite 24 persone di diverse nazionalità: 2 italiani e 16 albanesi, 5 marocchini e un tunisino, ritenute responsabili – a vario titolo - dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, rapina ed estorsione.

Eroina dalla Svizzera

Il provvedimento scaturisce dagli esiti di un’articolata attività d’indagine avviata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano nell’aprile 2020, a seguito di una rogatoria internazionale conseguente all’arresto in flagranza - in territorio svizzero - di un cittadino italiano, sorpreso mentre trasportava in auto 6 chilogrammi di eroina.

I clan albanesi

Le indagini si sono sviluppate con un articolato impianto di attività tecniche ed in collaborazione con l’Autorità Giudiziaria elvetica. Le risultanze investigative hanno consentito, così, di ricostruire la struttura e l’operatività di due distinte associazioni criminali, in affari tra loro, e facenti capo ad altrettante famiglie albanesi, con collegamenti operativi in Albania, basi logistiche in provincia di Milano e ramificazioni in tutto il Nord Italia – specie nelle province di Monza Brianza e Bergamo - nonché in CalabriaSvizzera.

La droga

Il sistema di importazione e cessione di eroina e cocaina alimentava quotidianamente una fitta rete di spaccio di droga sul territorio italiano e svizzero, per la maggior parte costituita da “batterie” di trafficanti di origine nord-africana, dediti allo spaccio al dettaglio nelle aree boschive e agricole. Nel corso delle indagini sono stati ricostruiti numerosissimi episodi di detenzione, trasporto e consegna di droga in varie province del nord Italia (Bergamo, Monza e Brianza, Torino e Verona) e sequestrare 42 kg di stupefacente tra eroina, cocaina e hashish e 40 kg di sostanza da taglio, oltre a 2 fucili illegalmente detenuti e la somma in contanti di 13mila euro.

Le raffinerie 

Sono stati anche individuati un appartamento e un capannone utilizzati come raffinerie per il narcotico, oltre a diversi appartamenti e box utilizzati per lo stoccaggio dei carichi di droga. Inoltre, i sodali gestivano in maniera stabile e organizzata un sistema di sfruttamento della prostituzione di ragazze dell’est, costrette, con minaccia e violenza sfociate anche in episodi di rapina ed estorsione, a rendersi disponibili anche su siti d’incontri on-line, ed a prostituirsi in appartamenti gestiti a tal fine dagli stessi indagati.

In carcere

I destinatari delle misure cautelari reperibili in Italia sono stati arrestati e sottoposti alla custodia cautelare nelle carceri di Milano – San Vittore, Lodi, Lecco, Bergamo, Mantova, Cremona, Savona, Torino, o agli arresti domiciliari nelle province di Bergamo e Milano mentre sono in corso i sequestri dei proventi in denaro degli episodi di spaccio puntualmente cristallizzati nel corso delle indagini, pari a centinaia di migliaia di euro