Covid, l'ultima proposta: vaccini "sartoriali" cuciti a misura sul singolo individuo

L'immunologo Mauro Minelli ritiene i tempi maturi: basta dosi "taglia unica" per tutti

Vaccini personalizzati, come fossero vestiti. Studiati e preparati in modo sartoriale sulle caratteristiche e problematiche di ciascuno, superando il concetto "della taglia unica di vaccino valida per tutti". Suscits interesse la proposta lanciata dall'immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata. "Grazie a un'ampia letteratura scientifica da tempo sappiamo che il sesso, l'etnia, l'età, il peso, unitamente all'eventuale concomitanza di diverse patologie, possono variamente influenzare la risposta ai vaccini", spiega Minelli. 

Vaccini
Vaccini

"Ecco perché sarebbe fortemente auspicabile cogliere, in questo momento, la necessità di approfondire tematiche che potrebbero fornire un valido supporto tanto allo studio delle basi biologiche della protezione vaccinale, quanto all'avvio di percorsi personalizzati anche nel campo della prevenzione delle malattie infettive - osserva Minelli - specie attraverso l'adozione di protocolli e strumenti sempre più disegnati sul singolo individuo, con indubbi vantaggi in termini di farmacoeconomia, risultante da risparmi significativi sulle risorse economiche investite nelle politiche vaccinali, ma anche e soprattutto in termini di efficacia e sicurezza". 

Quanto dura la protezione della terza dose contro Omicron

A chi solleva  dubbi sulla fattibilità della personalizzazione dei vaccini, l'immunologo risponde che "ci sono metodiche che permettono, o permetterebbero, a ciascuno di noi di capire se è tagliato per quel vaccino. La scienza si chiama vaccinomica, non è fantascienza - chiosa - Così come esiste la farmacogenomica, così come esiste la scienza del microbioma..." 

Minelli chiarisce che "i vaccini costituiscono uno degli strumenti di prevenzione più efficaci attualmente disponibili e, dunque, una grande conquista in tema di salute pubblica, l'esperienza  Covid lo ha pienamente dimostrato. Ne è lampante dimostrazione - rimarca - la piena convinzione con le quali tanti di noi si sono disposti a praticare i nuovi vaccini anti-Covid, messi a punto con straordinaria prontezza grazie a una ricerca scientifica avanzata ed efficiente". E nei paesi dove il tasso di vaccinazione è più basso la situazione socio-sanitaria desta molto più allarme.

L'ondata Omicron si sposta a Est

"Ora, però, potrebbe essere arrivato il momento di recuperare dai sistemi di sorveglianza notizie chiare e univoche sull'efficacia e sulla sicurezza di questi vaccini - propone - E questo, non perché si nutrano dubbi sugli straordinari benefìci che la vaccinazione fin qui condotta possa avere prodotto, ma perché potrebbe non essere sistematicamente valido, tanto più in una fase non emergenziale della pandemia, il paradigma del 'one size fits all', ovvero una 'taglia unica' di vaccino valida per tutti, in considerazione - conclude - di un contesto sempre più orientato alla personalizzazione delle scelte terapeutiche".

Leggi anche

Covid, proroga stato di emergenza: voto alla Camera. Cosa succederà dopo?

Covid, Francia verso fine obbligo mascherina al chiuso