Covid bollettino Lombardia oggi 15 dicembre: contagi e morti in aumento, calano ricoveri

In 24 ore 2.404 positivi, rapporto casi-tamponi all'8,6%, 114 decessi. Meno ricoverati: -29 in terapia intensiva, -57 negli altri reparti

L'andamento dei nuovi positivi in Italia (Ministero della Salute)

L'andamento dei nuovi positivi in Italia (Ministero della Salute)

Milano, 15 dicembre 2020 - Sono 14.844 i nuovi casi di Coronavirus in Italia, 2.814 in più rispetto a ieri. A spiegare questo enorme aumento di positivi, il numero di tamponi effettuati, che oggi sono stati 162.880, 59.296 in più di 24 ore fa. I morti nelle ultime 24 ore sono stati ben 846. Oggi in Lombardia i nuovi contagi Covid-19 registati nelle ultime 24 ore sono 2.404 (di cui 133 ‘debolmente positivi’) con 27.676 tamponi processati. Sale il rapporto casi-tamponi, oggi all'8,6% (+0,3% rispetto a lunedì). In aumento i decessi, oggi 114, contro i 67 di ieri, per un totale di 23.991 da inizio pandemia. In flessione anche oggi i ricoveri: - 29 in terapia intensiva (656 nel complesso), -57 negli altri reparti (per un totale di 4.996 posti letto occupati). I nuovi guariti/dimessi sono 4.721 (in totale 347.130 cui 4.542 dimessi e 342.588 guariti). "I dati della Regione Lombardia sono costantemente in miglioramento - ha detto l'assessore al Welfare Giulio Gallera -. I nostri indicatori sono tutti in miglioramento ma è chiaro che non bisogna abbassare la guardia e avere un atteggiamento estremamente prudente. Seguiremo le indicazioni nazionali e il nostro è un richiamo alla responsabilità dei cittadini". 

Le polemiche sugli assembramenti

In attesa di conoscere il responso del Governo sull'ipotesi di una nuova stretta anti-contagio per le feste, a tener banco nelle scorse ore è stato problema degli assembramenti in centro, in questi giorni prenatalizi: "Questi assembramenti rischiano di mettere in gioco tutta la fatica fatta in questi mesi. Sono stati difficili, duri, settimane durante le quali abbiamo dovuto rinunciare a gran parte della nostra libertà. Adesso quello che viene letto come un via libera rischia di rovinare tutto", ha spiegato il presidente lombardo Attilio Fontana. "Sono un po' preoccupato - ha aggiunto - anche perché a gennaio dovrebbe iniziare la fase della vaccinazione contro il Covid e in quel momento non possiamo permetterci nessun tipo di recrudescenza".

Il timore di una nuova ondata

L'arrivo di una terza ondata o semplicemente un colpo di coda della seconda sarebbero infatti un grosso problema per la regione più colpita dall'emergenza Covid-19. Se è vero che  i numeri della pandemia sono in calo, è anche vero che la pressione sugli ospedali si fa ancora sentire. A settembre, quando i contagi iniziarono a risalire dopo la "tregua" esitva, i ricoveri si erano quasi azzerati. Ora invece si va incontro alla difficile fase di gennaio-febbraio con un numero ancora alto di posti letto occupati. E il personale sanitario messo a dura prova sia dal punto fisico che mentale. 

Bollettino Covid 19 Italia 15 dicembre / Pdf

In Italia oggi il rapporto positivi-tamponi scende al 9,1 per cento. Incremento di 25.789 unità nel dato complessivo dei pazienti dimessi/guariti, oggi arrivato a 1.141.406.  Scende a 3.003 il numero dei ricoverati nelle ultime 24 ore in terapia intensiva, 92 in meno rispetto a ieri. In calo anche i ricoverati con sintomi (27.342). Le Regioni in testa per numero di contagi sono il Veneto (3.320 con 16.880 tamponi), la Lombardia (2.404), l'Emilia Romagna (1.238 con 15.770 tamponi), il Lazio (1.159 con 15.612 tamponi) e il Piemonte (1.106 con 18.330 tamponi).

Bollettino Covid 19 Regione Lombardia del 15 dicembre 

La provincia con più contagi giornalieri è quella di Varese, con 632 casi in 24 ore. Al secondo posto Milano: 594  nuovi positivi, di cui 243 a Milano città. Contagi alti anche a Como (+447). A tre cifre l'incremento di Pavia (121) e Mantova (112). Aumenti più contenuti nelle altre province: +97 a Bergamo, +89 a Brescia, +72 a Monza e Brianza, +68 a Sondrio. Incremento di 48 a Cremona, di 43 a Lodi. Più 14 a Lecco

I dati di martedì 15 dicembre
I dati di martedì 15 dicembre

Rezza: misure più severe hanno funzionato

Per Gianni Rezza direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute: "le regioni che avevano incidenze" di Covid-19 "più elevate e sono state sottoposte a misure più restrittive, in base ai numeri, stanno meglio rispetto ad altre. La situazione italiana mostra chiaramente un meccanismo: quando allentiamo le misure i casi vanno su, quando le restringiamo riusciamo nel giro di qualche settimana a ottenere risultati in termini di riduzione di positivi e casi".  "Purtroppo balza agli occhi il dato del Veneto che sta ancora sopra i 3mila test positivi a Sars-Cov-2 - ha spiegato Rezza - mentre la Lombardia va meglio rispetto alle scorse settimane. E' pur vero che si fanno numerosi test in Veneto però la percentuale di positività è alta: siamo a circa 3.300 positivi a fronte di circa 17mila test eseguiti, quindi 18%, un dato molto elevato. La Campania invece mostra stavolta un netto miglioramento rispetto a un mese fa, anche il Piemonte è migliorato". 

In sostanza, ha evidenziato Rezza, "dove avevamo incidenze molto elevate e sono state prese le misure della zona rossa prima e dopo un certo stazionamento in zona arancione, questi interventi hanno funzionato molto. Vediamo invece delle regioni che stavano in zona gialla incrementare l'incidenza di infezioni. Mentre quelle che sono state in zona rossa e poi arancione si trovano con numeri anche più bassi. La ricerca di un equilibrio non è sempre facile da ottenere, ma è importante cercare questo equilibrio fra misure, incidenza e conseguenze che si ottengono. Purtroppo resta il dato dei nuovi ingressi in terapia intensiva e decessi ancora molto elevato. Siamo sopra la soglia critica per occupazione dei posti letto in terapia intensiva e sopra la soglia critica anche per l'occupazione dei posti in area medica", ha concluso.  

La mappa della mortalità

La drammaticità della diffusione del virus è emersa anche da uno studio dell'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane dell`Università Cattolica, campus di Roma. Stando allo studio il Covid-19 non causa ovunque la stessa mortalità, ma si manifesta con estrema variabilità nelle Regioni italiane. Soffermando l`attenzione sul periodo ottobre-dicembre, in particolare sui dati dal 12 ottobre al 6 dicembre, si evidenzia che i livelli di mortalità per Covid-19 nelle Regioni italiane variano sensibilmente, a parità di prevalenza dei nuovi contagi e indipendentemente dalla struttura per età della popolazione residente. Dal'inizio della pandemia al 14 dicembre - si legge nell'analisi - nel nostro Paese si sono registrati 65.011 decessi da Covid-19, di cui il 36,7% in Lombardia, l'11% in Piemonte e il 10,2% in Emilia Romagna. Il rapporto tra decessi e contagi, quindi tecnicamente la letalità dell'infezione da Sars-CoV-2, si attesta al 3,5% a livello nazionale, con la Lombardia che sperimenta il valore più elevato (5,4%) e la Campania il più basso (1,3%).

Vaccino anti-Covid: scattano i preparativi

Intanto la Lombardia si prepara all'arrivo del vaccino anti-Covid. Vimercate i super-congelatori per stoccare le fiale di Pfizer ci sono da nove anni, da quando cioè è stato inaugurato il nuovo ospedale. Un aggiornamento portato a termine ben prima che scoppiasse la crisi sanitaria permette agli speciali freezer, con una capacità di 500 litri ciascuno, di raggiungere – 80 gradi di temperatura. La fatidica soglia necessaria per conservare correttamente le dosi che ci salveranno dalla pandemia. 

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