Covid, contagi in aumento: "Abituarsi a 40-50mila casi". Il calo? "Solo con l'estate"

Occhi puntati sulle ospedalizzazioni. Ecco perché questa settimana è importante

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Milano - Negli ultimi giorni in Italia la curva dei contagi Covid-19 è tornata a salire. Numeri in crescita ma che - per ora - non suscitano particolare apprensione. Gli occhi sono puntati sugli ospedali per capire l'effetto di questa crescita dei casi sui ricoveri. Cosa dicono gli ultimi dati? Ieri erano 48.886 i nuovi casi di Coronavirus in Italia a fronte di 330.028 tamponi effettuati, 24 86 i decessi (sabato erano 133). Tornati vicino a quota un milione gli attualmente i positivi: 999.504 (+13.882), 990.748 le persone in isolamento domiciliare. Dopo cinque giorni consecutivi di calo, di nuovo in crescita la cifra riferita alle ospedalizzazioni: le terapie intensive sono cresciute di 3 unità, con 41 ingressi del giorno (ieri 40), arrivando complessivamente a 516, mentre i ricoveri ordinari sono saliti di 6, per un totale di 8.240. La regione con il maggior numero di nuovi casi era il Lazio (6487), poi la Campania (5190), la Sicilia (4803), la Lombardia (4791) e la Puglia (4422). 

 

Sestili: calo? Non prima dell'estate

 

L'aumento dei casi Covid che si sta registrando nell'ultima settimana "è probabilmente una nuova ondata primaverile prima della tregua estiva", ma "non dobbiamo creare allarmismi perché l'aumento non dovrebbe creare problemi al servizio sanitario". ha detto all'Adnkronos Salute il fisico Giorgio Sestili, che fin dall'inizio della pandemia analizza e monitora l'andamento epidemico di Sars-CoV-2. Dovremmo abituarci a convivere con 40-50mila nuovi contagi al giorno ancora per molto tempo? "I casi non scenderanno prima dell'estate", risponde Sestili.

 

Bassetti: abituarsi a 40-50mila casi

 

"La situazione Covid in Italia oggi vede un aumento importante dei contagi, ma non delle ospedalizzazioni, a parte ieri che c'è stato qualche numero in più in terapia intensiva. Non dico che dobbiamo abituarci a 40-50mila contagi al giorno, ma dico che dobbiamo abituarci a non guardare più a questi numeri, ma solo a quelli delle ospedalizzazioni. Oggi la malattia con tre dosi di vaccino è completamente diversa, chi è positivo sta a casa con l'influenza e il raffreddore. E quelli che vanno in ospedale non ci vanno per il Covid, ma per altro e poi risultano positivi al tampone Covid. Io penso che la situazione non desti nessun tipo di problema dal punto di vista epidemiologico" ha detto all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, facendo il punto dell'andamento di Covid-19.  Bassetti osserva che in Italia "si fanno ancora troppi tamponi inappropriati a chi non ha sintomi", mentre "il mantra per i prossimi mesi - dice - deve essere quello di fare il test solo a chi ha sintomi".

Rasi: attenzione ai prossimi giorni

Secondo Guido Rasi, , ex direttore esecutivo dell'Agenzia europea del farmaco Ema e consulente del commissario all'emergenza coronavirus, generale Francesco Paolo Figliuolo, "per ora non mi preoccupa la risalita dei casi Covid" che si sta registrando in 

Italia negli ultimi giorni, "ma certo merita molta attenzione". Nei prossimi giorni "bisognerà vedere se non risalgono i ricoveri, perché quello sarebbe il segnale che qualcosa va male. Se i ricoveri non salgono, possiamo rasserenarci un po'". "Teniamo anche conto che è disomogenea" questa risalita dei contagi. "Noi abbiamo sempre visto che questa infezione si muove a onde geografiche, quindi speriamo che sia solo questo. Sembra infatti che prima il Nord fosse un po' più colpito e il Sud invece stesse meglio. Adesso pare come se Covid volesse scendere e andarsene fuori via dal mare. Speriamo". In ogni caso, l'andamento del virus "va monitorato".

 

Cartabellotta: circolazione più alta Centro-Sud

Il dato generale è che "siamo di fronte a una circolazione molto elevata del virus: i casi attualmente positivi sono risaliti sopra il milione, il tasso di positività ai tamponi, con alcune oscillazioni, si attesta al 12-12,5% e questo tipo di aumento interessa un pò tutte le Regioni e in particolare alcune del Sud e Centro Italia come l'Umbria, la Toscana, la Calabria. Inoltre i dati provenienti dall'Europa ci dicono che il virus sta rialzando la testa un pò in tutti i Paesi" ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, su Radio Cusano Campus. Cartabellotta ha però rilevato come, al momento, "la ripresa della crescita dei nuovi casi di Covid-19 non è eclatante» e non ci sono ancora evidenti conseguenze a livello ospedaliero, anche se "gli ingressi in terapia intensiva si sono sostanzialmente stabilizzati: dal 3 marzo abbiamo raggiunto i 42 ingressi al giorno e siamo rimasti più o meno fermi a quel numero".

 

Questa risalita, ha spiegato, "dipende da diversi fattori concomitanti: ci siamo rilassati un pò troppo anche perché le curve mostravano una ripida discesa della quarta ondata; probabilmente comincia a circolare anche in Italia la più contagiosa variante Omicron BA.2; l'inverno sta durando un po' più del previsto e stiamo meno all'aperto e, verosimilmente, la protezione vaccinale cala più rapidamente di quello che pensiamo anche in chi ha fatto il booster, come si vede soprattutto nelle persone più giovani". Inoltre, l'andamento della curva secondo Cartabellotta "ancora non è chiarissimo. Si registra un aumento dei valori di Rt, ma l'incremento del numero dei casi sembra ancora lineare: occorrerà una settimana circa per capire che tipo di andamento prenderà la curva. Il dato certo è che quando i casi aumentano oltre un certo numero, si invertono anche le curve dei pazienti ospedalizzati». Infine, conclude, «il problema reale è che con una circolazione del virus così elevata, le strategie fondamentali sono quelle di mantenere alte coperture vaccinali, aumentare il booster e utilizzare le mascherine. Tutto il resto può essere lasciato alla discussione della politica perché, al momento, non si tratta di strumenti in grado né di arginare il contagio né tantomeno di ridurre la probabilità di finire in ospedale".