Milano, 6 luglio 2020 - Oggi, lunedì 6 luglio, sono 208 i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Oltre la metà dei nuovi contagi nazionali sono relativi alla Lombardia dove si sono accertati 111 positivi ( su 5855 tamponi effettuati). In tutta Italia sono 8 i decessi, 3 dei quali nella regione lombarda. Domenica in Lombardia i nuovi casi erano 98 (c'è stata quindi una crescita di 13 unità), mentre i decessi erano 6 (il dato è quindi dimezzato). In totale i decessi in regione ora ammontano a 16.700. Tra i positivi 76 sono risultati tali in seguito ai test sierologici, mentre 23 sono classificati come 'debolmente positivi'. Sono 61 i nuovi guariti o dimessi in Lombardia nella giornata odierna, per un totale che sale a 68.335. Restano fermi a 36 i ricoverati in terapia intensiva, mentre gli altri ricoverati salgono di 3 unità, a 233.
I dati delle province
Sulla mappa della diffusione di Covid 19 in regione incidono i focolai individuati negli scorsi giorni. E' infatti la provincia di Cremona a registrare oggi il maggiore incremento di nuovi positivi. Nel Cremonese sono 23 i nuovi positivi accertati. A secondo posto c'è la provincia di Mantova, con 22 nuovi casi. Stabile il trend nelle tre zone che hanno fatto registrare il maggior numero di casi da inizio emergenza Covid. In provincia di Bergamo l'incremento odierno è di 17 unità, a Milano di 12 (di cui 9 in città), a Brescia di 10. A una cifra gli aumenti nelle altre province: a Lecco e Como +5, a Varese e Monza Brianza +2. Zero nuovi contagi a Lodi, Pavia e Sondrio.
Focolai, Gallera: "Non abbasseremo guardia"
L'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera ha assicurato: "Non abbasseremo la guardia" parlando dei "6 focolai soffocati nel Mantovano", di cui ha dato conto ieri. Gallera ha sottolineato che "le attività di monitoraggio e sorveglianza territoriale sono fondamentali e stanno garantendo risultati importanti". Il tema è al centro dell'attenzione pubblica dopo quanto accaduto in alcune regioni italiane come Veneto, Emilia Romagna e Lazio dove proprio la presenza di nuovi focolai ha fatto scattare il campanello d'allarme e comportato l'aumento dell'indice di contagio (l'ormai noto indice Rt), che ha superato quota 1. Ieri l'assessore lombardo aveva spiegato che "i protocolli anti-Covid messi in atto dall'Ats Valpadana "hanno permesso di soffocare 6 focolai prima ancora che si propagassero: 1.500 tamponi eseguiti, 70 persone positive di cui 58 residenti sul territorio lombardo, 54 in provincia di Mantova e 4 in provincia di Cremona".
Clementi: da focolai spia che sistema funziona
"Il focolaio è al tempo stesso un elemento positivo perché se viene da un contesto diverso, come è accaduto a Roma o in Toscana e si instaura in una situazione stabile, vuol dire che il sistema di controllo ha funzionato. E' la spia che la medicina del territorio sta lavorando bene ed è vigile. I dati di oggi indicano proprio questo: la situazione è sotto controllo". Ad affermarlo è Massimo Clementi, virologo dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, commentando i dati odierni della Protezione civile. "Il fatto che molte positività arrivino dall'estero dovrebbe far contenti i colleghi del Comitato tecnico scientifico", ha detto con una battuta Clementi. "Questo lavoro sui focolai è quello che dovremmo fare anche nel prossimo futuro - aggiunge Clementi - risolverli e isolare i positivi, che nella maggior parte dei casi sono soggetti asintomatici. Dovremmo accompagnare in questo modo il virus alla porta e poi chiuderla. Ad oggi infatti non abbiamo un farmaco specifico e dobbiamo lavorare con grande attenzione sulla prevenzione. E poi - conclude il virologo - abbiamo anche il dato di oggi che 11 regioni sono con zero nuovi casi, l'indicatore che la situazione è buona".