Coronavirus Lombardia, il contagio aumenta. La Regione chiede la linea dura

In Lombardia 5469 positivi: "Fermare tutto per 15 giorni". Ipotesi Fiera per posti terapia intensiva

Emergenza coronavirus in Lombardia

Emergenza coronavirus in Lombardia

Milano, 10 marzo 2020 - I casi di contagio da Coronavirus in Lombardia continuano ad aumentare. E la Regione prosegue con il reperimento di altri posti letto. Una battaglia, una "guerra continua", come l'ha definita lo stesso assessore lombardo Giulio Gallera che ha sottolineato: "Sono arrivato alla consapevolezza che dobbiamo adottare le misure più dure possibili per un arco di tempo molto circoscritto. Gli esperti ci dicono che se fermiamo il Paese per 15 giorni poi riusciamo a sconfiggere questo virus, fermarlo vuol dire probabilmente chiudere le attività produttive, bloccare i mezzi di trasporto, stare a casa e a quel punto possiamo forse ricominciare in un lasso di tempo molto breve". Sebbene ci siano "province con un numero di casi molto limitato come Como, Varese e Sondrio", un "eventuale provvedimento molto duro va fatto per tutta la Regione" ha spiegato. Anche per il governatore lombardo Attilio Fontana la nuova stretta anti-contagio comunicata dal premier Giuseppe Conte è "un passo necessario ma ancora insufficienteI numeri della Lombardia e del resto del Paese ci dicono che il contagio è in continua espansione, con tutte le conseguenze che conosciamo: a partire dalla pressione sugli ospedali, in particolare sulle terapie intensive". 

Sindacati: ok allo stop

Lo stop vede il parere concorde dei sindacati. Cgil, Cisl e Uil Lombardia hanno scritto al Presidente della Regione affinché si fermi ogni attività economica, produttiva, di servizio che non sia essenziale. Nella nota firmata da Elena Lattuada, Ugo Duci eDanilo Margaritella si legge: "A noi pare di tutta evidenza che le misure sin qui messe in campo non sono, purtroppo, sufficienti; se milioni di persone continuano a doversi muovere nei nostri territori per andare a lavorare, se viaggiano a stretta vicinanza sui mezzi pubblici, se lavorano fianco a fianco nelle fabbriche, negli uffici, nelle aziende di servizi, ecc., le probabilità di contagio restano altissime. Inoltre non si può tacere il crescente stato di confusione che stanno generando le differenti scelte organizzative e operative che le singole aziende e amministrazioni pubbliche stanno mettendo in campo, nella ricerca, per approssimazione, di far fronte alle tante, diverse e complesse situazioni che si presentano".

DiaSorin: pronto il test per la diagnosi veloce

DiaSorin ha completato gli studi per il lancio entro la fine di marzo 2020 di un test molecolare di rapida risposta per diagnosticare il nuovo coronavirus (covid-19). Gli studi sono stati condotti presso l'Ospedale Spallanzani di Roma ed il Policlinico San Matteo di Pavia, e sono finalizzati a supportare l'approvazione CE e FDA EUA. Il test è sviluppato per essere eseguito sull'analizzatore Liaison MdxX e grazie al suo disco di amplificazione diretta consente di ottenere risultati entro 60 minuti rispetto alle 5-7 ore attualmente necessarie con altre metodologie. Il test sarà commercializzato con marchio Ce in Europa e presentato alla Food and Drug Administration per l'Emergency Use Authorization entro la fine di marzo 2020.

Gallera: "Conferma ipotesi Fiera per posti terapia intensiva"

Regione Lombardia sta lavorando all'ipotesi di creare un reparto di terapia intensiva all'interno di un padiglione della Fiera di Milano di Rho. Lo ha confermato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera. "La trasmissione corre cosi' veloce e i numeri di posti letto in terapia intensiva vengono occupati cosi' velocemente che dobbiamo gia' studiare qualsiasi tipo di soluzione" ha detto. "Finora il sistema sanitario lombardo ha fatto uno sforzo incredibile, recuperando gia' 223 nuovi posti di terapia intensiva e nei prossimi otto giorni ne recupereremo altri 200 - ha aggiunto Gallera -. Ma se i numeri proseguono con questa intensita', stiamo pensando a soluzioni molto piu' strutturare. Per questo siamo gia' in contatto con la Protezione Civile".  Dell'argomento ha parlato anche il presidente lombardo Attilio Fontana. "E' una delle ipotesi sicuramente ma non e' quello il problema. Spazi ne abbiamo tantissimi e la Fiera avrebbe spazi perfetti, ma ci sono anche ospedali che possono essere riqualificati e in poco tempo. Abbiamo pero' bisogno di personale e macchinari per poter realizzare questi letti di rianimazione, siamo pronti per tutto", ha detto Fontana.

I dati della regione

Secondo i dati forniti ieri pomeriggio da Giulio Gallera, assessore lombardo al Welfare, i casi positivi sono saliti a 5.469, ovvero: 1.180 in più rispetto a domenica, quando ci si era fermati a 4.189. Solo sabato i positivi erano 3.420 e venerdì 2.612. I deceduti sono saliti a 333, a fronte dei 267 di domenica e sabato 154, "tutte persone anziane con un quadro clinico già compromesso", dice l’assessore. L’87% ha più di 75 anni, l’11% ha tra i 65 e i 74 anni e il 2% tra i 50 e i 64 anni. Aumentano anche i pazienti dimessi: 646 contro i 550 di sabato e i 524 di venerdì. In isolamento domiciliare ci sono oggi 1.248 lombardi, a fronte dei 756 di sabato. In terapia intensiva 440 persone, a fronte dei i 399 dell’altro ieri. Ancora, i ricoverati non in terapia intensiva sono 2.802, domenica erano 2.217: 585 in più. Infine i tamponi: 20.135, quelli fin qui effettuati. L’altro ieri erano 18.534.

Quasi mille casi a Brescia

Si aggrava il bilancio nel Bresciano, dove si registrano 33 morti in 24 ore e 174 nuovi contagiati. In totale, dall'inizio dell'emergenza si contano 88 morti totali e 979 contagiati.

Migliora il "paziente 1"

"Il paziente uno – ha poi annunciato Gallera – è stato trasferito dalla terapia intensiva a quella sub intensiva. È stato cioè “stubato“ in quanto ha iniziato a respirare autonomamente".  Il 38enne era stato trasferito al Policlinico pavese, in gravissime condizioni, nella notte tra venerdì 21 e sabato 22 febbraio. Per due settimane le sue condizioni sono state considerate gravi, ma stabili, dai medici del San Matteo: ora è arrivato un significativo miglioramento che potrebbe rappresentare il primo passo verso la guarigione.

Fronte economico

La Regione Lombardia ha acquisito il via libera anche dalle Parti Sociali per l'attivazione della cassa integrazione e per la cassa integrazione in deroga a favore della imprese lombarde. Come spiegato da Fontana, "l provvedimento sarà attivo con effetto retroattivo e con uno stanziamento di 135 milioni di euro". 

Un conto per aiutare gli ospedali

"E' attivo il conto corrente “Regione Lombardia-Sostegno emergenza Coronavirus” (numero iban IT76P03069097901000003 00089), per raccogliere fondi per sostenere le nostre strutture sanitarie, medici, infermieri e il personale che in questi giorni sta combattendo una durissima battaglia per curare i cittadini lombardi e sconfiggere il Covid-19". A comunicarlo è stato il presidente della Regione Attilio Fontana, che ha sottolineato la generosità dei cittadini lombardi: "Al mio ufficio sono pervenute migliaia di telefonate e mail da parte di cittadini e imprenditori desiderosi di offrire il proprio contributo. Per ciò ho ritenuto utile chiedere a Bankitalia, che ringrazio per la celerità della risposta, l’apertura di un conto corrente. Assicuro – ha concluso Fontana – che le donazioni saranno tutte rendicontate fino al singolo centesimo". L’assessore Pietro Foroni ha invece ringraziato per la donazione di dispositivi sanitari (occhiali protettivi, mascherine, calzari, camici impermeabili, cuffie e guanti in nitrile) fatta da Amazon Italia ad Areu.

In campo anche i vip

Chiara Ferragni e Fedez hanno messo la faccia (e il peso mediatico) al servizio del San Raffaele di Milano, offrendo un contributo concreto al reparto di rianimazione, il più provato dall’emergenza Coronavirus in corso. L’hanno fatto d’intesa col professor Alberto Zangrillo, primario di terapia intensiva cardiovascolare e generale del nosocomio milanese, dando il via con una donazione personale di 100mila euro alla campagna di raccolta fondi - disponibile al link https://www.gofundme.com/f/coronavirus-terapia-intensiva - destinata alla creazione di nuovi, preziosi, posti letto. La risposta non s’è fatta attendere, spingendo la gara di solidarietà, con la mobilitazione di migliaia di persone che hanno versato, a seconda delle possibilità, importi dai 5 ai 100 euro. "È un contributo concreto che apprezziamo moltissimo e che speriamo sia di esempio per molti", ha spiegato dal canto suo il professor Zangrillo.