Coronavirus, i giornali tornano nella zona rossa

Accordo tra l'Ordine dei Giornalisti e la Prefettura dopo l'appello del direttore de "Il Giorno"

Le Forze dell’ordine effettuano i controlli nei pressi delle zone rosse (ImagoE)

Le Forze dell’ordine effettuano i controlli nei pressi delle zone rosse (ImagoE)

Milano, 25 febbraio 2020 - Gli abitanti dei dieci comuni dell’area rossa dove vige il divieto di ingresso e uscita per limitare il contagio del Coronavirus potranno avere i giornali, ogni mattina. Dopo l’appello lanciato dal «Giorno», che da giovedì distribuirà gratuitamente le copie dell’edizione lodigiana nei centri rimasti isolati per effetto dell’ordinanza ministeriale, l’Ordine dei giornalisti della Lombardia e la Prefettura di Lodi hanno raggiunto un accordo che sblocca lo stop imposto domenica. «La Prefettura - spiega in una nota Alessandro Galimberti, presidente dell’Ordine regionale - autorizzerà l’ingresso ogni mattina di un vettore per il giro nei punti di raccolta individuati per la consegna dei  quotidiani alle edicole».

I dati dei mezzi e delle persone autorizzate saranno comunicati al prefetto Marcello Cardona domani mattina dallo stesso Galimberti che, contattato dal «Giorno», ha oggi coordinato le comunicazioni tra le imprese editoriali coinvolte. «Per assicurare un’informazione puntuale ai lettori che da sempre seguono il Giorno, che a quel territorio dedica un’edizione locale specifica, abbiamo pensato di distribuire gratuitamente la nostra testata», si legge nell’editoriale del direttore Sandro Neri, pubblicato stamani in prima pagina. «Un servizio ai cittadini - continua l’editoriale, intitolato "Il diritto ad essere informati" - particolarmente importante in una fase così delicata per la loro vita quotidiana. Abbiamo chiesto alle autorità competenti, a partire dalla Prefettura di Lodi, la possibilità di organizzare questa distribuzione».