Crisi climatica: il 2022 è stato l’anno più caldo di sempre in Italia

Temperatura mai così alta da quando sono iniziate le registrazioni, nel 1800. Al Nord le maggiori anomalie: anno record anche per gli eventi climatici estremi

Variazione della temperatura media (°C) registrata in Italia rispetto al periodo 1991-2020

Variazione della temperatura media (°C) registrata in Italia rispetto al periodo 1991-2020

Non c’è mai stato in Italia un anno caldo come il 2022 da quando vengono registrate le temperature, cioè dall’anno 1800. A dirlo, è l’ultima analisi dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche.

A causa del riscaldamento globale, la temperatura media dell’ultimo anno è stata di 1,15 °C più alta rispetto alla temperatura media del trentennio 1991-2020 (il periodo usato per fare confronti climatologici stabilito dall’Organizzazione metereologica mondiale).

Se la media nazionale è stata di 1,15 °C, le maggiori anomalie delle temperature si sono registrate nel Nord, con 1,37 °C più alte della media. Il 2022 è stato l’anno più caldo di sempre anche in altri Paesi d’Europa, come Francia, Regno Unito, Spagna, Irlanda, Svizzera e Germania.

L’aumento della temperatura italiana, tra l’altro, è maggiore rispetto a quello medio registrato a livello globale. In altre parole, se nel mondo la temperatura sta aumentando, nel nostro Paese questo processo è ancora più veloce.

 

La causa del riscaldamento globale

Nell’ultimo decennio la comunità scientifica mondiale ha prodotto decine di migliaia di studi e rapporti che giungono tutti alla stessa conclusione: il riscaldamento globale è causato dalle emissioni di gas climalteranti – tra cui la CO2 – provenienti dalle attività umane.

In modo estremamente semplificato, questi gas trattengono il calore proveniente delle radiazioni solari impedendogli di tornare nello spazio e riscaldando quindi la crosta terrestre. Questo è il cosiddetto “effetto serra” ed è incrementato dalle emissioni (di carbone, gas e fonti fossili) e dalla deforestazione.

Con l’aumento della temperatura cresce la desertificazione, si sciolgono i ghiacciai e aumentano il livello dei mari e l’acidificazione degli oceani (e così mutano le correnti marine che danno stabilità e ricorsività al meteo). Tutti questi fenomeni, insieme, contribuiscono inoltre ad aumentare il numero di eventi climatici estremi.

 

Record di eventi climatici estremi

Il riscaldamento globale aumenta la frequenza e l’intensità di eventi climatici estremi come siccità, alluvioni, nubifragi, tempeste polari, uragani, ondate di caldo, grandinate e di tutti quei disastri correlati, come incendi, frane e smottamenti.

Secondo l’ultimo rapporto di Legambiente, nel 2022 in Italia si è registrato il picco storico di fenomeni estremi, con 310 eventi, il 55% in più rispetto all’anno scorso. La rapidità con cui stanno aumentando è disarmante: erano 19 nel 2010, poi 28 nel 2012, sono arrivati a 169 nel 2018, per finire ai 310 del 2022.

L’area del Mediterraneo è una delle aree terrestri in cui l’impatto è maggiore e l’Italia è a sua volta uno dei territori più fragili d’Europa: il 91% dei comuni italiani è interessato da rischio idrogeologico.